Anche la Regione dice no all’impianto di smaltimento rifiuti di Tana Termini

SAN MARCELLO PITEGLIO – Anche la Regione Toscana si esprime in maniera contraria contro la riapertura dell’impianto dei rifiuti a Tana Termini, all’esito della Valutazione di impatto ambientale. 

“Adesso voltiamo pagina e rilanciamo con prospettiva la visione di questo territorio che abbia nella montagna e nella sua valorizzazione lo sviluppo sostenibile, che è vocazione di questa valle. Dopo il Comune di San Marcello Piteglio che si è espresso negativamente anche la Regione Toscana ha espresso parere negativo sull’impianto di trattamento rifiuti dopo un lavoro serio e rigoroso di analisi del progetto. La Val di Lima deve lasciarsi alle spalle questa esperienza e guardare velocemente al futuro”. Queste le affermazioni del consigliere regionale del Partito Democratico Marco Niccolai, all’esito della Valutazione di impatto ambientale sul progetto di un nuovo impianto di compostaggio in località Tana Termini, nel comune di San Marcello Piteglio.

La giunta si è espressa negativamente con una selibera portata dall’assessore all’ambiente Monia Monni. Nello specifico il progetto presentato prevedeva la trasformazione dell’impianto di compostaggio già esistente in un impianto biologico a tecnologia anaerobica per il trattamento della Forsu (frazione organica derivata dagli urbani) proveniente da raccolta differenziata. La trasformazione sarebbe stata finalizzata alla produzione di biogas e alla produzione di ammendante compostato misto.

“Le ripercussioni e gli impatti sul territorio e sui cittadini sono state considerate negative: dal traffico alle conseguenze sull’acqua e sulla biodiversità fino alla salute pubblica. Esprimo il mio apprezzamento per la decisione che la giunta ha preso dopo aver fatto l’istruttoria tecnica come previsto dalla legge – afferma Niccolai – Il progetto era mancante delle risposte per il territorio, confermate dunque tutte le perplessità per l’impianto avanzate da più parte nei mesi scorsi. Il territorio non va solo “usato” ma compreso e valorizzato: tutti siamo per l’incremento e lo sviluppo delle energie rinnovabili e del virtuoso completamento di percorso di economia circolare, ma serve una modalità di inserimento non invasivo nel territorio e nel contesto prescelto“.