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PISTOIA – Il Pistoia Basket 2000 è ancora vivo e proverà a mantenere la categoria fino alla fine.
Sul parquet di via Fermi la squadra è tornata ad allenarsi per preparare la sfida di domenica (palla a due alle 13) dell’Unipol Forum di Assago contro l’EA7 Milano, ancora senza Maurice Kemp Jr ma col debutto di Vincent Valerio-Bodon.
Intanto però, dopo il suo ritorno in Italia alla luce dell’esperienza dello scorso anno in A2 con la Pallacanestro Forlì, ci sono le prime parole in biancorosso di Kadeem Allen dopo che ha già disputato le prime due partite post-infortunio (6 punti contro Trieste, 11 con Sassari) che lo ha tenuto quasi un anno lontano dai campi da gioco.
“Personalmente è stato bellissimo tornare a fare quello che mi piaceva – ammette Allen – specialmente dopo un periodo così lungo: adesso penso soltanto a lavorare e crescere giorno dopo giorno. Certo, so benissimo di essere arrivato in un momento complesso ma dopo aver parlato col presidente, col direttore sportivo e col coach è stata sicuramente una piacevole ripartenza e adesso penso soltanto a lavorare e devo fare il massimo per rimettermi in forma. Il clima fra noi? Nonostante quello che stiamo vivendo, devo dire che nello spogliatoio c’è affiatamento: i miei compagni sono ottimi, c’è un buon rapporto fra di noi e lavoriamo bene durante la settimana per poter, poi, provare a fare il massimo in campo. E, a questo proposito, non posso far altro che ringraziarli per come mi hanno accolto. Adesso ci aspettano partite contro squadre da Eurolega ma l’obiettivo da darci è sempre lo stesso: provare a vincere, vale per la squadra e per me stesso. Come ho detto fin dalla prima volta al resto del team e allo staff, farò di tutto per dare il mio contributo per la squadra”.
Nonostante il lungo infortunio, per Kadeem Allen quest’ultima finestra di stagione rappresenta uno step di crescita nella sua carriera visto che non aveva portato a termine l’annata di A2 con Forlì nel passato campionato e adesso, con l’Estra Pistoia Basket, si ritrova in LBA oltre che un’occasione utile per rilanciarsi.
“Non credo che oramai ci sia troppa differenza tra serie A e A2 – prosegue il numero 33 biancorosso – sicuramente in serie A avere tanti americani fa sì che ci sia maggior qualità ma tantissimi giocatori di A2 oramai meriterebbero di stare anche al piano di sopra, per questo dico che il dislivello sia meno ampio di quel che si pensi. Tornando alla squadra, nello spogliatoio sappiamo che finché la matematica non ci condanna noi dobbiamo lottare e, quindi, vogliamo tenere accese ancora le speranze: nessuno di noi ha mollato e l’obiettivo deve essere quello di vincere tutte le partite. Da quando sono qui ho notato che il nostro problema è il terzo quarto: con Sassari, per esempio, non siamo stati compatti e ci siamo disuniti, penso si tratti soprattutto di una questione di fiducia da mettere in campo nei momenti di difficoltà”.