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domenica 18 Maggio 2025
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Pistoia, produzione industriale in calo nel primo trimestre 2025

Frenano il settore del mobile e quello della moda, che però è in crescita netta rispetto al trimestre precedente. Stabile la carta

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PISTOIA – È stato un trimestre travagliato quello che si è chiuso con marzo scorso: partito complessivamente abbastanza bene, con segnali di stabilizzazione economica e di riduzione dell’inflazione, ha poi registrato gli sbandamenti conseguenti le politiche daziarie degli Stati Uniti.

Fra annunci scioccanti e passi indietro più o meno netti, l’altalena dei dazi e la percezione di un diverso e peggiore clima di relazioni con gli Stati Uniti ha alimentato l’incertezza e inciso negativamente sulla fiducia di mercati, imprese e consumatori. La corsa da parte degli importatori americani ad accaparrarsi merce – almeno di alcuni settori – prima dell’entrata in vigore dei nuovi regimi daziari ha alterato la normale dinamica dei flussi commerciali. Il risultato è stato il peggioramento delle aspettative di crescita economica: le previsioni del Fmi ad aprile indicavano nel +2,8% la crescita del PIL mondiale nel 2025. Un risultato, questo, che nasce dal rallentamento, rispetto alle prestazioni precedenti, degli Usa (+1,8%) e della Cina (+4%) e dalla bassa crescita dell’area euro (+0,8%).

Nel primo trimestre 2025 la produzione industriale dell’area Lucca-Pistoia-Prato è stata in flessione rispetto allo stesso trimestre del 2024: -1,3%, a fronte del dato nazionale del -4%; positivo il confronto (+1,4%) con il quartro trimestre 2024, mentre il dato italiano è un più modesto +0,3%. Dal punto di vista settoriale, il dato più significativo è costituito dalla moda che, pur rimanendo in una situazione di criticità, mostra in alcuni segmenti una relativa vivacità rispetto sia al recente passato che al dato nazionale.

Il 2024 si era chiuso per l’area di riferimento di Confindustria Toscana Nord con -2,2% di volume di produzione e +3,4% di valore di export: dato, quest’ultimo, amplificato da fattori inflattivi e monetari.

“Quando a gennaio elencavamo i fattori di incertezza e di destabilizzazione che incombevano sull’anno appena iniziato menzionavamo anche le politiche daziarie che si prospettavano negli Stati Uniti, accanto alle tensioni belliche e geopolitiche in generale, al ristagno dei consumi e ai costi energetici – commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini – È quanto si è verificato; l’unico dato che per l’Italia è di per sé positivo, anche se segnale di ristagno economico, è la riduzione del prezzo del petrolio; non così per il gas, che ha avuto un andamento altalenante ma che comunque in questi primi mesi del 2025 è rimasto su livelli superiori a quelli del 2024. E’ una buona notizia la pur flebile ripresa, o quantomeno – a seconda dei comparti – lo stop alla caduta, del settore moda, così diffuso soprattutto a Prato e a Pistoia da condizionare pesantemente il bilancio finale del nostro territorio complessivo. Contiene la frenata anche la meccanica, sulla quale a livello nazionale incide pesantemente quel settore autoveicoli che nella dimensione locale ha una rilevanza modesta. Nettamente positivi chimica-plastica-farmaceutica, alimentare e cartario, a differenza della lavorazione dei non metalliferi e del mobile. Un inizio d’anno in definitiva complicato ma tutto sommato incoraggiante, anche se in un contesto internazionale ancora pieno di incognite che non favoriscono la fiducia”.

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“A Pistoia nel primo trimestre 2025 si registra un calo della produzione industriale pari a -3,4% sullo stesso periodo del 2024, in linea con l’andamento nazionale ma superiore alla media dell’area – commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini -. Chimica, plastica, lavorazione dei non metalliferi presentano di nuovo una leggera flessione tendenziale (-3,6%), ma in attenuazione dopo un anno di discesa. In sostanziale pareggio la metalmeccanica (-0,5%), con ordini, soprattutto interni, in forte oscillazione nella fine dell’anno precedente e che appaiono adesso in recupero. I dati di questo settore produttivo, peraltro, sono spesso legati a cicli di produzione pluriennali e quindi soggetti a forti oscillazioni. Accelera la trasformazione alimentare (+4,8%), mentre è stabile (-0,5%) la carta. Frena, a causa del peggioramento degli ordini interni, il settore del mobile (-7,4%). Particolarmente interessante la situazione della moda: nelle calzature, anche se il consuntivo dei livelli produttivi mostra un segno negativo (-11,1%), la flessione è molto inferiore rispetto a quanto visto nel corso del 2024 e, soprattutto, la crescita è importante (oltre +10%) rispetto al trimestre precedente. Sostanzialmente non diverso il quadro del tessile, che dopo un 2024 in costante frenata registra livelli produttivi in crescita rispetto al trimestre precedente, e dell’abbigliamento, dove si è passati da una forte frenata nell’ultima parte del 2024 a un incremento nel primo trimestre (+2,3%), collegato alla ripresa degli ordini, cresciuti in modo importante fra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Nel loro complesso, i risultati della produzione a Pistoia nel primo trimestre dell’anno non sembrano aver intaccato troppo la fiducia delle imprese, che nella nostra rilevazione hanno manifestato, se non ottimismo, quantomeno aspettative non negative.”

© Riproduzione riservata

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