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Mpox, così il vaiolo delle scimmie va gestito a casa o in ospedale

(Adnkronos) – Mentre un caso di Mpox, l'ex vaiolo delle scimmie, è stato confermato in Italia, in Umbria, in un giovane in buone condizioni di salute per il quale non è ancora chiara l'origine del contagio, l'Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato nei giorni scorsi nuove raccomandazioni per la gestione clinica, la prevenzione e il controllo delle infezioni Mpox. Le nuove linee guida Oms si applicano ai pazienti contagiati assistiti in comunità, a domicilio o in struttura sanitaria, e aggiornano le indicazioni provvisorie diffuse dall'agenzia ginevrina nel 2022. Da allora – ricorda l'Oms – il virus di Mpox (Mpxv) ha continuato a evolversi e anche il modello delle epidemie sostenute da questo patogeno è cambiato. Prima del 2022 l'Mpox è stato segnalato principalmente in Africa centrale e occidentale, mentre nel 2022 – anno spartiacque – è stata dichiarata un'epidemia globale del clade virale IIb che continua a colpire numerosi Paesi. Successivamente si sono verificate epidemie associate ai cladi Ia e Ib, che hanno interessato principalmente la Repubblica Democratica del Congo e i Paesi africani limitrofi. Dall'agosto 2024, l'aumento delle infezioni Mpox in Africa e il rilevamento del clade Ib al di fuori del continente africano hanno portato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, a dichiarare per la seconda volta Mpox emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (Pheic). Sull'opportunità o meno di confermare lo stato di Pheic per Mpox si è svolta il 5 giugno la quarta riunione del Comitato di emergenza dedicato. "Se la persona con Mpox è un paziente con infezione acuta o è a rischio di complicanze – è la prima raccomandazione dell'Oms – deve essere gestita in una struttura sanitaria e ricevere cure di supporto. Solo i casi lievi e non complicati di Mpox vanno gestiti in ambito domiciliare".  Se la persona contagiata dal virus di Mpox mostra un'infezione lieve e non rischia complicanze, e quindi può essere assistita a domicilio, l'Oms precisa che il paziente non è tenuto a isolarsi, a condizione che le lesioni siano coperte e che il contagiato indossi una mascherina ben aderente quando si trova in stretta vicinanza ad altre persone, fino alla guarigione di tutte le lesioni. Nel caso in cui sia impossibile coprire le lesioni o tenere la mascherina, il paziente dovrà essere isolato a domicilio. Nell'abitazione è comunque necessario implementare misure per ridurre la contaminazione ambientale.  Se invece le condizioni dell'infettato meritano il ricovero in ospedale, gli operatori che lo assistono devono utilizzare guanti, camici, mascherine e protezioni per gli occhi in base alla valutazione del rischio, prescrive l'Oms. I respiratori sono obbligatori quando vengono eseguite procedure che liberano aerosol e devono essere presi in considerazione se la stanza è poco ventilata. L'agenzia delle Nazioni Unite per la salute fornisce inoltre 3 nuove raccomandazioni cliniche generali, rivolte a tutte le persone con infezione Mpox indipendentemente dal contesto in cui vengono assistite. L'Oms consiglia alle madri contagiate di continuare ad allattare al seno, limitando però il contatto diretto con il neonato non infettato. Si suggerisce inoltre alle madri guarite da Mpox, che avevano interrotto l'allattamento e il contatto diretto con il neonato, di riprenderli non appena le lesioni si saranno risolte. L'Oms raccomanda infine di iniziare rapidamente la terapia antiretrovirale nelle persone con infezione da virus Mpxv e Hiv che non hanno mai ricevuto il trattamento o che l'hanno interrotto.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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