(Adnkronos) – Come funziona la restituzione del bonus dipendenti? Da gennaio si applica il nuovo taglio del cuneo fiscale e contributivo che garantisce un aumento in busta paga a lavoratori e lavoratrici. L’erogazione da parte del sostituto d'imposta è automatica ma può capitare che i dipendenti non abbiano effettivamente diritto agli importi ricevuti, i quali dovranno quindi essere restituiti. Per la restituzione delle somme è prevista una procedura particolare. Vediamo quale. Da quest’anno, come noto, è in vigore la nuova versione del taglio del cuneo fiscale e contributivo introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 con l’obiettivo di assicurare a lavoratori e lavoratrici un aumento in busta paga. La nuova disciplina conferma il contributo per i redditi più bassi ma interviene anche sulla componente fiscale. A differenza dell’anno scorso, infatti, ha la forma di un contributo, per chi ha un reddito fino a 20.000 euro, e di una detrazione aggiuntiva sul lavoro dipendente fino ai 40.000 euro. Gli importi vengono corrisposti automaticamente dai datori di lavoro, e in alcuni casi lavoratori e lavoratrici possono ritrovarsi nella condizione di dover restituire le somme ricevute. Ad esempio, nel caso in cui superino le soglie limite previste dalla normativa o abbiano altri redditi oltre a quello da lavoro dipendente. Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 4/2025 con le istruzioni operative, in sede di conguaglio i sostituti d’imposta sono tenuti a verificare il diritto da parte dei dipendenti alle somme riconosciute (sia come erogazione sia come detrazione) e, se necessario, provvedono al recupero dell’importo. Nel caso in cui tale importo risulti superiore a 60 euro, il recupero viene effettuato in 10 rate di pari importo, a partire dalla prima retribuzione alla quale si applicano gli effetti del conguaglio. Nell’ipotesi, invece, di una cessazione del rapporto di lavoro, il sostituto d’imposta può recuperare le somme, in sede di conguaglio di fine rapporto, in un’unica soluzione, a prescindere dall’importo. Questo perché non ci sono ulteriori retribuzioni sulle quali rateizzare il recupero. I dipendenti possono rinunciare al beneficio per evitare la restituzione Tutti i dipendenti hanno la possibilità di richiedere espressamente di non applicare il taglio del cuneo fiscale e contributivo. Ad esempio, i lavoratori e lavoratrici che prevedono di superare le soglie massime di reddito fissate dalla normativa possono rinunciare al beneficio in modo da evitare l’erogazione indebita e il conseguente recupero delle somme. Se nel privato è sufficiente rivolgersi al datore di lavoro, per i dipendenti pubblici è disponibile un apposito servizio messo a disposizione sulla piattaforma NoiPA. Le rinunce hanno decorrenza dalla mensilità successiva. Tramite lo stesso servizio è comunque sempre possibile ripristinare l’applicazione dell’agevolazione fiscale e, quindi, l’erogazione del beneficio. —economia/fiscowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Bonus dipendenti, chi dovrà restituirlo e come
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