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Bonus assunzione detenuti: domanda in scadenza

(Adnkronos) – Le imprese che hanno assunto detenuti e hanno intenzione di beneficiare del credito d’imposta fino a 520 euro mensili hanno tempo fino alla scadenza del 31 ottobre. 

Entro tale data, infatti, deve essere trasmessa la domanda che permette di accedere all’agevolazione. 

Il credito spetta a tutte le imprese che assumono detenuti o internati per almeno 30 giorni, con il riconoscimento di un adeguato trattamento economico, e che hanno sottoscritto un’apposita convenzione con l’Amministrazione penitenziaria di riferimento. 

La normativa italiana prevede una serie di incentivi per chi assume detenuti o internati, sia a livello fiscale che contributivo. 

Tra le agevolazioni a carattere fiscale c’è anche il credito d’imposta mensile, da utilizzare in compensazione nell’anno di riferimento. 

Il termine a disposizione delle aziende interessate per l’invio della domanda relativa al 2025 sta per scadere. C’è, tempo fino alla fine del mese di ottobre per trasmetterla alla direzione dell’istituto di riferimento. 

L’agevolazione riguarda l’assunzione di detenuti o internati all’interno degli istituti penitenziari oppure lavoranti all’esterno del carcere. Rientrano nel perimetro dell’agevolazione anche le persone in semilibertà. 

Quanto possono ottenere le aziende? 

A chi assume detenuti può essere riconosciuto un credito d’imposta per ogni dipendente, nei limiti dei costi sostenuti per l’assunzione, di: 

● 520 euro mensili, per l’assunzione di detenuti, internati o lavoranti all’esterno; 

● 300 euro mensili per l’assunzione di persone in semilibertà. 

In caso di contratto part-time, il credito è proporzionale alle ore effettivamente lavorate. 

Per poter accedere agli incentivi all’occupazione, le imprese interessate ad avviare un’attività produttiva all’interno penitenziario devono: 

● stipulare una convenzione con l’Amministrazione penitenziaria; 

● assumere detenuti o internati per un periodo non inferiore a 30 giorni; 

● corrispondere agli assunti un trattamento economico non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi di lavoro. 

L’agevolazione fiscale trova applicazione anche dopo la fine della detenzione, per un periodo massimo di 24 mesi, a seconda del regime detentivo precedente. I benefici si estendono, rispettando determinate condizioni, anche a chi svolge attività formativa nei confronti di detenuti. 

L’elenco dei beneficiari con i relativi importi spettanti viene pubblicato sul sito del Ministero della Giustizia. 

Il credito d’imposta non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi e può essere utilizzato esclusivamente in compensazione nel periodo d’imposta di riferimento, indicando nel modello F24 il codice tributo “6858”. 

economia/fisco

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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