La giunta della Regione Toscana presieduta da Eugenio Giani ha approvato lunedì 16 giugno la proposta di legge ‘Riconoscimento dello Stato di Palestina”.
Dopo il passaggio in Consiglio regionale della Toscana, spiega Giani, la proposta di legge approderà in Parlamento ai sensi dell’articolo 121 Costituzione. Con questo atto la Regione Toscana chiede ufficialmente allo Stato italiano il riconoscimento dello Stato palestinese.
‘L’Italia riconosce lo Stato di Palestina con capitale Gerusalemme Est come Stato sovrano e indipendente entro i confini del 1967, conformemente alle risoluzioni delle Nazioni Unite e al diritto internazionale’. È questo il testo della proposta di legge.
Giani via social: “Con una proposta di legge chiediamo al Parlamento italiano un atto di giustizia e di responsabilità”.
Giani: “Al momento sono ben 146 sui 193 membri delle Nazioni Unite che riconoscono lo Stato di Palestina, circa il 70%, ma l’Italia non è fra questi. Ultimi in ordine di tempo ad averlo riconosciuto sono stati Spagna, Norvegia, Irlanda e Slovenia. Andrò avanti con molta determinazione perché il riconoscimento formale consente non solo l’avvio dei rapporti diplomatici al massimo livello, ma anche l’instaurazione di relazioni economiche e commerciali mediante la stipula di trattati con piena efficacia giuridica. Questo vuol dire che si costituiranno le precondizioni che permetteranno al nuovo Stato anche di partecipare in condizioni di parità alle organizzazioni internazionali e quindi di essere libero e sicuro nei propri confini in coesistenza pacifica con lo stato di Israele. La nostra proposta intende risarcire la sofferenza dei palestinesi causata dalla presenza israeliana nei territori occupati. Conosciamo molto bene gli effetti di questa situazione. Negli ultimi mesi abbiamo infatti accolto molte bambine e bambini gravemente feriti al Meyer, e per questo voglio ringraziare ancora i nostri sanitari, una vera e propria eccellenza a livello internazionale. Con il riconoscimento dello Stato di Palestina, e allo stesso tempo il consolidamento dello Stato di Israele, dalla Toscana chiediamo con forza pace, pace, pace!”.
Secondo uno degli ultimi rapporti dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari, fa il punto Regione Toscana, i palestinesi uccisi da Israele dall’ottobre 2023 sono infatti oltre 60mila, mentre altri 115 mila sono rimasti feriti e più di 2 milioni sono stati sfollati. L’Onu, nel condannare gli attacchi contro i civili a Gaza ricorda che è “inaccettabile l’uccisione e il ferimento di persone affamate in cerca di cibo” e che “il blocco del carburante, imposto dalle autorità israeliane da oltre 100 giorni, impedisce il mantenimento dei servizi essenziali e salvavita a Gaza, tra cui gli ospedali, le unità di terapia intensiva e i servizi sanitari, idrici e igienico-sanitari. Da giorni inoltre l’interruzione delle telecomunicazioni, a partire da internet, compromette gravemente le operazioni umanitarie”.
Il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte della Toscana, prosegue la Regione Toscana presieduta da Giani, “avviene nel rispetto del diritto e della legalità internazionale, in applicazione di moltissime prese di posizione formali dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, tra le quali si ricordano le risoluzioni 181/1947, 237/1967, 242/1967, 860/2009, fino ad arrivare alla risoluzione dell’Assemblea generale del 13 maggio 2024 ‘Ammissione di nuovi membri alle Nazioni Unite’ con cui si stabilisce che lo Stato di Palestina è qualificato per l’adesione alle Nazioni Unite ed in conformità con l’articolo 4 della Carta delle Nazioni Unite e dovrebbe, pertanto, essere ammesso a far parte dell’Organizzazione. Anche il Parlamento europeo il 17 dicembre 2014 ha approvato una risoluzione sul riconoscimento dello Stato di Palestina e il nostro Parlamento nazionale il 21 maggio scorso ha approvato una mozione che impegna il Governo a “rilanciare un processo politico verso una pace giusta e duratura in Medio Oriente, basata sulla soluzione dei due Stati, con Israele e uno Stato di Palestina che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza, all’interno di confini mutualmente riconosciuti”.
CINZIA GORLA