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Sempre più aziende ricorrono alla composizione negoziale delle crisi aziendali

FIRENZE – Circa trecento lavoratori strappati alla minaccia della disoccupazione, grazie alle procedure di composizione negoziale delle crisi aziendali avviate alla Camera di commercio di Firenze, procedure che hanno messo in sicurezza diciannove imprese a rischio default. È quanto si può ricavare da dati che testimoniano un crescente interesse e ricorso degli imprenditori toscani alla procedura attiva all’ente camerale fiorentino.

Dal novembre 2021, quando la Camera di commercio di Firenze è stata tra le prime in Italia ad introdurre la procedura di composizione negoziale, l’apposita commissione regionale all’ente pubblico camerale del capoluogo di regione ha avviato, su istanza degli imprenditori, procedure di composizione negoziata su 180 casi di crisi aziendali, affidando il tentativo di risoluzione delle difficoltà ad uno dei 486 esperti – soprattutto avvocati e commercialisti ma anche qualche consulente del lavoro – che sono iscritti ad un registro ad hoc e che possono operare con l’autorevolezza e le garanzie che derivano dall’essere nominati e controllati da un ente pubblico quale è la Camera di commercio e dalla commissione presieduta da un magistrato.

Delle 180 crisi gestite, 78 sono in corso e 19 sono state risolte positivamente: in pratica, una ogni due mesi, non poco considerando la complessità dell’iter. Ma soprattutto soppesando il fatto che ciascuna delle 19 aziende conta in media 15 addetti. Si può quindi ragionevolmente stimare in circa 300 i lavoratori strappati alla palude della disoccupazione con le procedure avviate dalla Commissione istituita presso la Camera di commercio di Firenze.

“Ringrazio, per l’eccellente lavoro svolto, la Commissione ad hoc che si riunisce ogni mercoledì per esaminare le istanze, coordinata dal giudice Patrizio Pompei e di cui fanno parte il past president della Camera Leonardo Bassilichi e il vice prefetto Eugenio Di Agosta – è il commento del presidente della Camera di commercio di Firenze Massimo Manetti – Il lavoro della commissione è intenso, senza sosta e di grande competenza. È affiancato da tantissimi eventi di formazione e sensibilizzazione che organizziamo con gli ordini professionali e le categorie economiche. I risultati di questi primi 3 anni di operatività confermano la bontà e la semplicità dello strumento per il risanamento di aziende in crisi”.

La procedura viene attivata quando l’imprenditore commerciale o agricolo in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario, tali da rendere probabile la crisi o l’insolvenza, chiede alla Camera di commercio del proprio territorio la nomina di un esperto che lo affiancherà nelle trattative con i creditori.

La procedura parte se il risanamento dell’impresa è ragionevolmente perseguibile. L’esperto è appunto nominato da una Commissione che è costituita presso le Camere di commercio dei capoluoghi di regione. “Preliminarmente alla presentazione dell’istanza – spiega il Segretario generale della Camera di commercio di Firenze Giuseppe Salvini – l’imprenditore può avvalersi di una piattaforma telematica che contiene due utili strumenti: il test diagnostico, con il quale l’imprenditore può fare una prima stima del debito accumulato, valutando il grado della situazione di squilibrio e la sua posizione di reversibilità, e la lista di controllo che costituisce un valido ausilio per la predisposizione del piano di risanamento, ed è la base per avviare le trattative con i creditori e individuare le soluzioni più idonee per il recupero dell’impresa“.

REDAZIONE

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