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Sciopero generale: disagi e disservizi in Toscana. In piazza a Firenze

Sciopero generale: disagi e disservizi in Toscana. In piazza a Firenze

Sciopero generale nazionale venerdì 29 novembre. Giornata di disagi e disservizi anche in Toscana. Sciopero generale di otto ore proclamato da Cgil e Uil e di 24 ore proclamato dai sindacati di base.

Ridotto a quattro ore, 9-13, in seguito a precettazione del vicepremier e ministro Salvini, lo sciopero di autobus e tramvia di Firenze.

Sciopero di quattro ore, dalle 10 alle 14, per scali aerei di Firenze e Pisa.

A Firenze sono confermate, a partire dalle 9.30, le due manifestazioni regionali, una di Cgil e Uil, con partenza da Santa Maria Novella e conclusione in piazza Poggi, e una dei sindacati di base, con corteo che partirà da piazza Puccini, per concludersi in piazza Dalmazia.

Non sono coinvolti dallo sciopero i treni.

Toscana Aeroporti informa informa l’utenza che “a causa dello sciopero potranno verificarsi modifiche alla normale attività operativa. Saranno tuttavia assicurati tutti i voli di Stato, umanitari e di emergenza, nonché il trasporto di medicinali, merci deperibili, animali vivi e/o generi qualificati come di prima necessità per il rifornimento delle popolazioni e la continuità delle attività produttive”.

Cgil e Uil hanno proclamato 8 ore di sciopero generale, con manifestazioni territoriali, per venerdì 29 novembre (interessati tutti i settori, escluso quello ferroviario). I due sindacati “scendono in piazza per chiedere di cambiare la manovra di bilancio, considerata del tutto”inadeguata a risolvere i problemi del Paese e per rivendicare l’aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni e il finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali”.

In Toscana è prevista una manifestazione regionale a Firenze: ore 9.30 partenza corteo da piazza Santa Maria Novella, interventi conclusivi in piazza Poggi (apre il segretario generale Cgil Toscana Rossano Rossi, a seguire interventi delegate/i, chiude Ivana Veronesi di Uil nazionale). Il corteo passerà da via dei Fossi, piazza Goldoni, lungarno Corsini, Ponte Santa Trinita, lungarno Guicciardini, via dei Serragli, via Sant’Agostino, piazza Pitti, via Guicciardini, lungarno Torrigiani, lungarno Serristori.

Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana: “In Toscana non c’è provincia che non sia colpita da una grande crisi industriale, senza che il Governo affronti adeguatamente la questione. La sanità non è sufficientemente coperta dai fondi nazionali e le persone sono costrette sopportare interminabili liste d’attesa. Gli enti locali dovranno far fronte a tagli milionari a scapito dei servizi, i salari sono fermi e se ci sono aumenti sono sotto il tasso d’inflazione. In tutto questo, non c’è la volontà di prendere le risorse dove sono, dai più ricchi, anzi si continua con un fisco iniquo, alla Robin Hood al contrario. La situazione è inaccettabile, non è giusto che tutti le criticità ricadano su lavoratori e pensionati, è fondamentale mobilitarsi per cambiare le cose”.

Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana: “Andremo allo sciopero generale per la mancanza di risorse e di risposte su temi fondamentali nella legge di bilancio. Non vediamo assolutamente nessun risultato in termini salariali per il recupero del potere d’acquisto delle persone che rappresentiamo, dei lavoratori e lavoratrici e dei pensionati. Negli ultimi tre anni abbiamo perso il 15% del potere d’acquisto e non ci sono risorse per vedere una svolta. Non ci sono risorse nemmeno per lo stato sociale e per la sanità. Non ci sono risorse per la scuola, per il trasporto pubblico. Non sono presenti risorse per le crisi industriali: in Toscana ne abbiamo diverse, dalla Beko a Siena fino a tutto il comparto moda – con oltre 100mila persone a rischio – e la meccanica, i servizi, il turismo. Non ci sono risorse per le politiche industriali e di riconversione per salvare posti di lavoro. Con la mobilitazione vogliamo dare voce al Paese reale”.

L’ Unione comunale di Livorno del Partito Democratico, segretario Aldo Brilli, “esprime condivisione con le motivazioni e con gli obiettivi fondamentali che stanno alla base dello sciopero generale proclamato a livello nazionale da CGIL e UIL per il giorno venerdì 29 novembre e che, nel caso della Toscana, vedrà la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori livornesi – insieme a quelli di tutte le altre province – a una grande manifestazione a Firenze.

Quella del Governo Meloni, a nostro avviso, infatti è una manovra economica sbagliata, recessiva, antipopolare, priva del tutto di una visione complessiva per lo sviluppo economico, sociale e civile del Paese.
Per questo il PD si sta battendo in questi giorni per una profonda modifica della Legge di Bilancio 2025 e degli altri provvedimenti governativi collegati, al momento in fase di discussione in Parlamento, presentando proposte alternative finalizzate alla giustizia sociale, alla crescita, agli investimenti, al sostegno dei salari e delle pensioni, all’aumento dell’occupazione senza precarietà.
In particolare sosteniamo alcune priorità basilari su cui concentrare risorse finanziarie e impegni concreti: sanità pubblica; istruzione, università e ricerca; lavoro e salari; politiche
industriali; diritti sociali e civili da considerare nel loro insieme”.

Lorenzo Masi, M5S, capogruppo consiliare Comune di Firenze: “Il Movimento 5 Stelle di Firenze parteciperà allo sciopero generale  che coinvolgerà tutti i settori – pubblici e privati – compresi sanità e scuole, per manifestare la propria contrarietà alle scelte del Governo Meloni previste dalla manovra di bilancio”.

“Si tratta di uno sciopero condiviso dalla maggiori sigle sindacali al quale hanno aderito anche Cobas, Cub e Sgb, per chiedere una modifica della manovra di bilancio, del tutto inadeguata a far fronte ai reali problemi del Paese. Le richieste dei sindacati per un aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni, e di maggiori finanziamenti per sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali, sono del tutto condivisibili e dimostrano un’attenzione alle reali necessità quotidiane dei cittadini a cui il Governo Meloni sembra del tutto sordo.
Riteniamo quanto mai doveroso mostrare la nostra vicinanza a tutti i lavoratori e lavoratrici che garantiscono ogni giorno con il loro lavoro il buon funzionamento dei servizi essenziali per la collettività, e auspichiamo un’inversione di rotta da parte del Governo”.

CINZIA GORLA

© Riproduzione riservata

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