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Certificazione parità di genere: Asl Toscana ai vertici in Italia

Certificazione parità di genere: Asl Toscana ai vertici in Italia.

Certificazione parità di genere, Toscana Sud Est e Aou pisana, con entrambi i presidi di Santa Chiara e Cisanello, sono la prima azienda sanitaria e la prima azienda ospedaliera universitaria della Toscana ad ottenere la certificazione per la parità di genere rilasciata da Kiwa Cermet Italia. Prime in Toscana dunque e tra le prime in Italia a giungere a questo prestigioso risultato.

Sotto la lente di ingrandimento, con risultati ottimi e superiori alla media nazionale, sono finiti stipendio e prospettive di carriera, occasioni di formazione e conciliazione vita-lavoro, numero di donne dirigenti e direttrici ma anche i tantissimi congedi paternità richiesti. I risultati raggiunti saranno annualmente verificati, al fine del mantenimento della certificazione.

“Si tratta di un punto di partenza ma anche di un importante traguardo raggiunto di cui siamo orgogliosi – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani – un percorso all’insegna dell’equità, del rispetto delle diversità, del benessere organizzattivo e del contrasto a ogni forma di violenza e discriminazione”.

“Un segnale particolarmente significativo dell’approccio culturale e all’innovazione della nostra regione” sottolinea l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini.

 

Con un punteggio di eccellenza si è concluso nell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana l’iter per la certificazione del sistema di gestione per la parità di genere. L’Aoup è quindi la prima azienda ospedaliero universitaria in Toscana e una delle prime in Italia a portare a termine l’ultimo passaggio necessario per ottenere il riconoscimento della certificazione di genere, che avverrà nelle prossime settimane con l’emissione del certificato. Un risultato che, insieme al percorso analogo della Asl Toscana sud est, consolida il ruolo della Toscana in questo ambito.

Il lavoro è stato promosso dalla direttrice generale e dal Cug-Comitato unico di garanzia, a partire dall’analisi dei gap e dall’esame delle possibili soluzioni da applicare alla gestione delle risorse umane, alla crescita e inclusione delle donne in azienda, all’equità remunerativa per genere, alla tutela della genitorialità e alla conciliazione vita-lavoro.

L’Aoup ha illustrato al team dei verificatori tutte le azioni di cambiamento e miglioramento messe in atto in questi anni, nel rispetto dei principi costituzionali di parità e uguaglianza, con l’adozione di politiche e misure per favorire l’occupazione femminile, l’effettiva parità tra uomini e donne nel mondo del lavoro (pari opportunità nell’accesso al lavoro, parità reddituale, pari accesso alle opportunità di carriera e di formazione, la piena attuazione del congedo di paternità in linea con le migliori pratiche europee), la promozione di politiche di welfare misure specifiche a favore delle pari opportunità (uguaglianza formale e sostanziale).

L’audit è durato quattro giorni e doveva verificare la conformità dell’Azienda alla prassi UNI PdR 125:2022, che prevede l’adozione di specifici indicatori chiave di prestazione sulle politiche di parità di genere nelle organizzazioni, per avviare un percorso sistemico di cambiamento culturale e il superamento degli stereotipi sui ruoli, attivando i talenti femminili per stimolare la crescita economica e sociale del Paese.

L’Audit ha rilevato una buona strutturazione documentale, una grande efficienza da parte del Comitato guida per la parità di genere e un forte empowerment da parte della Direzione aziendale nel favorire lo sviluppo di un percorso non facile, date le dimensioni e la complessità dell’azienda.

“Questo riconoscimento – ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani – premia il lavoro lungo e approfondito svolto sui temi dell’inclusione e della valorizzazione di genere. Voglio ringraziare tutta la squadra aziendale che, a partire dalla direttrice generale Silvia Briani, ha saputo indirizzare e valorizzare al meglio le competenze interne. Una volta che l’Azienda avrà ottenuto la certificazione di genere, questo dovrà essere considerato un punto di partenza, ma anche un traguardo all’insegna di equità, rispetto delle diversità, benessere organizzativo, contrasto a ogni forma di violenza e di discriminazione. Anche per questo aspetto il nostro sistema sanitario si conferma un punto di riferimento per tutto il paese”.

“Sono estremamente orgogliosa di questo risultato – dichiara la direttrice generale dell’Aoup Silvia Briani – perché è il frutto dell’impegno collettivo di tutta l’Azienda, composta da donne e uomini, nel raggiungimento di una vera parità di genere che è sinonimo di crescita e valorizzazione in qualunque ambito venga declinata, ossia nei percorsi assistenziali ai pazienti e in quelli di funzionamento di tutte le attività e i servizi, senza dimenticare i percorsi di carriera e gratificazione professionale. E’ stata una sfida interessante, tanto più difficile in quanto si tratta di un cambiamento culturale che attiene alla sfera della sensibilità individuale. Quindi bisogna esserne davvero convinti e mantenere alta la convinzione anche nel futuro, tanto più in una realtà altamente professionale come la nostra in cui, più delle procedure, conta l’esempio. Ringrazio pertanto tutti per il grande lavoro e l’impegno profuso in questo percorso del quale sono davvero felice e piena di gioia”.

 

L’Azienda USL Toscana Sud Est ha ricevuto la certificazione per la parità di genere rilasciata da Kiwa Cermet Italia, secondo la prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 volta ad assicurare una politica di gender equality e la creazione di un ambiente di lavoro inclusivo. L’Asl Toscana Sud Est, che nei giorni scorsi ha concluso con successo l’audit di certificazione del sistema di gestione per la parità di genere, si conferma la prima azienda sanitaria della Toscana e una delle prime in Italia a giungere a questo prestigioso traguardo.

Un percorso che parte da lontano, sottolinea Asl Toscana Sud Est e che trae origine da una lunga storia aziendale di azioni contro le diseguaglianze. Su 9.700 dipendenti, oltre il 70% è rappresentato dal genere femminile. L’ente di certificazione ha voluto verificare tutti gli aspetti che possano garantire un equo trattamento: dallo stipendio alle prospettive di carriera, passando per le occasioni fornite per formarsi e fare esperienze professionali e alla conciliazione vita/lavoro. L’Asl Toscana Sud Est ha spiccato per i risultati, tutti contraddistinti da una costante crescita nel tempo e da un confronto positivo con i dati nazionali di riferimento”.

In particolare per quanto riguarda:
•⁠ ⁠la percentuale di donne nell’organizzazione: 5 punti percentuali superiore alla media nazionale del settore;
•⁠ ⁠percentuale di donne dirigenti: 6 punti percentuali in più;
•⁠ ⁠percentuale di donne direttrici di strutture complesse: 8 punti percentuali in più;
utilizzo dei congedi di paternità: superiore all’80%.

La certificazione consegnata mercoledì 23 ottobre a Siena, in occasione dell’evento ‘DE&I Day – Un anno di noi. Valori e strategia: Diversità, Equità e Inclusione’ “per raccontare il percorso compiuto dall’Azienda in questi anni nell’applicazione delle politiche di genere e del Codice rosa”.

«Per noi è un orgoglio aver raggiunto un traguardo storico come questo – dichiara il direttore generale dell’Asl Toscana Sud Est Antonio D’Urso – Per un’azienda di dimensioni così vaste, che si estende per oltre 11mila chilometri quadrati e che si avvale di 13 presidi ospedalieri e di 10 zone distretto, è un risultato particolarmente notevole, frutto di un percorso articolato che ci ha permesso di tracciare la strada verso la definizione di una policy aziendale attenta ai valori dell’inclusione e alla valorizzazione delle diversità, tratto distintivo di tutta l’organizzazione”.

CINZIA GORLA

© Riproduzione riservata

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