FIRENZE – Si comincia con un ambulatorio per area vasta, che poi diventerà in autunno uno per provincia. A quattro mesi dall’approvazione della delibera che riorganizza l’offerta di prestazioni odontoiatriche pubbliche, la Regione informa che a partire dal 15 giugno in caso di urgenze nei giorni festivi sarà attivo un ambulatorio per area: nella Toscana nord ovest nei locali dell’azienda ospedaliera universitaria pisana, nella Toscana centro all’ospedale Palagi a Firenze e all’ospedale di Grosseto nella Toscana sud est.
Un servizio in più, che si aggiunge ai circa ottanta centri già aperti dal lunedì al sabato e distribuiti sul territorio, presenti in tutte le province: oltre sessanta centri di primo livello e una ventina di secondo e terzo a prevalente assistenza ospedaliera, a cui si può accedere liberamente senza prescrizione del medico di famiglia.
“Dal momento dell’approvazione della delibera abbiamo lavorato fin da subito con le aziende per l’attivazione dei primi tre ambulatori per le emergenze nei giorni festivi – spiega l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – Con la riorganizzazione della rete dell’odontoiatria pubblica abbiamo voluto ribadire il ruolo fondamentale che ha questo servizio. In Toscana siamo così in grado di offrire cure accessibili per migliorare la salute della popolazione, specialmente per le persone più vulnerabili, quelle con maggiori problemi di salute e i giovani in età evolutiva, promuovendo la prevenzione e la cura delle patologie del cavo orale”.
Come previsto dalla delibera priorità sarà data ai pazienti, come indicato dal ministero, in attesa di trapianto e successivamente al trapianto in stato di immunodeficienza grave, a chi soffre di cardiopatie congenite cianogene, ai pazienti oncologici o con patologie ematologiche in trattamento radioterapico o chemioterapico, alle persone affette da emofilia grave o altre gravi patologie dell’emocoagulazione congenite, acquisite o iatrogene. A questi si aggiungono altri casi previsti dalla delibera toscana: chi soffre di immunodeficienza primaria o secondaria o immunodeficienza grave, chi è in tradioterapico a livello del distretto cefalico in atto e per cinque anni successivi, chi soffre di cardiopatie congenite cianogene, coartazione aortica, gravi deficit fisici e sensoriali, cirrosi, patologie autoimmuni gravi, melomi, leucemie o linfomi, pazientioncologici in trattamento con bifosfonati o denosumab.
Tutti questi pazienti sono esenti dal pagamento delle cure odontoiatriche, così come i cittadini con un Isee annuo, l’indicatore che misura la capacità economica familiare, fino ad 8mila euro.
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