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SERRAVALLE PISTOIESE – “Purtroppo il nostro comune nonostante le belle parole dell’assessore Ilaria Gargini in consiglio comunale – ieri sera esortata più volte dal presidente a concludere il suo lungo e pomposo intervento in risposta ad una interrogazione dell’opposizione – non ha mai adottato politiche serie ed efficaci, che pongano la famiglia al centro dell’azione amministrativa”.
Così Elena Bardelli, consigliera di Serravalle Civica-Indipendenza, che afferma: “Anzi, l’attuale amministrazione comunale non ha saputo fare altro che aumentare l’addizionale comunale Irpef, introdurre la tassa di iscrizione alla mensa e al trasporto scolastico e stabilire tariffe altissime per l’accesso ai servizi di pre scuola e post scuola, senza possibilità di agevolazioni ed esenzioni, penalizzando così i nuclei familiari più svantaggiati”.
“Torniamo pertanto ancora una volta a proporre alla giunta, per la determinazione delle tasse e delle tariffe comunali, l’adozione del fattore famiglia, uno strumento – sottolinea la consigliera di opposizione – elaborato dal Forum delle associazioni familiari per rendere il fisco più equo nei confronti di tutti i cittadini. Come recita l’art. 53 della nostra Costituzione: ‘Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva’. Ognuno, cioè, deve pagare in base a quanto effettivamente può. Il fattore famiglia, secondo questo principio, si presenta come uno strumento integrativo per definire le condizioni economiche e sociali della famiglia che accede alle prestazioni sociali ed ai servizi a domanda individuale”.
“Operativamente – prosegue Bardelli- consiste in una rideterminazione dell’Isee nazionale, presentando scale di equivalenza più articolate, in grado di cogliere in modo più preciso le molteplici dimensioni del bisogno. In particolare: incrementa i pesi dei figli, che non sono ritenuti come dei componenti generici, considerando anche la fascia di età di appartenenza; tiene in maggiore considerazione il peso della presenza di disabilità, valutando anche il grado della stessa; pondera maggiormente il caso di un genitore solo con figli; contempla il caso di perdita di reddito derivante da problemi di lavoro; riconosce maggiore peso alla persona che vive da sola (come i padri separati); considera la presenza di figli adottivi”.
“Nei comuni italiani dove è stato adottato i nuclei familiari hanno risparmiato in media 200 euro annui solo per le rette dell’asilo nido. Prima di istituire nuovi servizi alla persona (oltretutto di dubbia utilità) e di vantarvi per questo in consiglio comunale, cominciate a facilitare la vita delle famiglie serravalline – conclude l’esponente di Serravalle Civica – facendo pagare le tariffe in base alle loro reali possibilità”.