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lunedì 4 Agosto 2025
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Successo per la fiaccolata per il diritto alla salute a San Marcello Pistoiese

I promotori: "L’unica vera vittoria possibile è il riconoscimento dell’ospedale Pacini come presidio in area disagiata"

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SAN MARCELLO PITEGLIO – “A poche ore dalla fine della fiaccolata per il diritto alla salute, possiamo affermare con certezza che quanto accaduto a San Marcello Pistoiese rimarrà nella storia della lunga battaglia per la tutela dell’ospedale Lorenzo Pacini”. Così gli organizzatori dell’evento.

“Dopo la distribuzione di oltre 3mila volantini e una campagna social intensa, fatta di decine di post e centinaia di condivisioni, la piazza di San Marcello Pistoiese si è riempita: circa un migliaio i partecipanti, almeno 800 con una fiaccola accesa in mano. In pace e in silenzio. Silenzio rotto solo dal suono prolungato delle sirene: 30 secondi da brividi, che hanno trasformato l’emozione collettiva in qualcosa di palpabile – il disagio, la rabbia, il senso profondo di abbandono”.

“Dobbiamo riconoscere – prosegue la nota – Un errore tecnico importante: l’impianto audio non è stato all’altezza della situazione e molti non sono riusciti a seguire gli interventi dal palco. Ce ne scusiamo sinceramente. Fortunatamente, grazie all’esperienza del Crest e dell’associazione Zeno Colò, la comunicazione visiva ha parzialmente compensato: due grandi striscioni spiegavano la storia del Pacini e le ragioni della protesta, mentre a lato del palco campeggiava la gigantografia della risposta dell’Asl Toscana Sud Est, vera e propria prova scritta dell’ingiustizia subita”.

“La manifestazione – dicono – è stata la naturale conseguenza di dieci mesi di lavoro del Crest fatti di accessi agli atti e richieste di riesame per ottenere i documenti contenenti gli studi/documenti/analisi dei bisogni che avevano determinato la classificazione dei vari ospedali delle 3 Asl. Le risposte ottenute. Dalla Regione Toscana: “I documenti richiesti non esistono agli atti della Regione”. Dall’Asl Toscana Centro: “Non esistono atti contenenti le motivazioni delle indicazioni inviate”. Dall’Asl Toscana Sud Est: ha indicato bacino di utenza, numero di accessi al pronto soccorso ma soprattutto, per la distanza, ha considerato “il centro del comune, afferente all’ospedale di zona disagiata, più lontano rispetto all’ospedale di base e l’ospedale di primo o secondo livello”. Questo approccio ha portato a un’ingiustizia evidente: non deve essere considerato il tempo di percorrenza tra San Marcello Pistoiese e l’ospedale San Jacopo di Pistoia (oltre 30 minuti), ma quello tra Abetone e l’Ospedale di Pistoia – 67 minuti – e ancor più tra Doganaccia e Val di Luce che distano dal presidio Dea di primo livello oltre 80 minuti – dicono i promotori – Tempi che non tengono conto di condizioni climatiche avverse, o delle innumerevoli interruzioni che caratterizzano, ormai da anni, l’infrastruttura viaria di penetrazione della Montagna Pistoiese”.

Durante la manifestazione si è parlato anche della case di comunità, dei servizi ambulatoriali e territoriali che sono stati ridotti, cancellati o resi inefficaci – edicono – e della necessità urgente di azioni concrete per invertire la rotta. Abbiamo ribadito che parlare di “aree interne” ha senso solo se si investe realmente nei servizi essenziali: sanità, trasporti, connessioni viarie e digitali. Solo partendo da questi pilastri si può sperare di favorire il ritorno e la permanenza in montagna, e quindi anche lo sviluppo economico e occupazionale. Uno dei passaggi più significativi della serata è stato quando, alla domanda posta dalle associazioni, tutti i sindaci presenti hanno risposto chiaramente di sì: l’unica vera vittoria possibile è il riconoscimento dell’ospedale Pacini come presidio in area disagiata, ai sensi del decreto ministeriale 70/2015. Senza mediazioni, patti o tavoli tecnici. Questo è il patto che rincorriamo da 12 anni: cittadini e amministratori finalmente uniti su un obiettivo comune. Presto capiremo se, oltre alle parole e ai proclami, si passerà a richieste ferme e irremovibili, e ad azioni decise in grado di riportare anche sulla Montagna Pistoiese il diritto alla salute”.

“Un ringraziamento speciale – conclde la nota – va a tutti i cittadini che hanno partecipato, e alle associazioni di volontariato, che hanno risposto con entusiasmo e una presenza tangibile: numerosi mezzi e volontari in piazza e un comunicato forte, chiaro e condivisibile, che ha denunciato le “gravi difficoltà organizzative della struttura sanitaria pubblica”, che quotidianamente colpiscono pazienti e soccorritori. Questa fiaccolata è stata solo un passo. Ma un passo che ha lasciato il segno. Avanti, insieme, per il diritto alla salute di tutti“.

© Riproduzione riservata

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