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Quarrata, per la sicurezza idrogeologica del territorio servono 135 milioni di euro

Presentato il documento condiviso per la programmazione di Comune, Consorzio di Bonifica, Genio Civile e Legambiente

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QUARRATA – Alluvione del novembre 2023, il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno ha trasmesso alla Regione Toscana un elenco di interventi da attuare sul territorio del Comune del costo complessivo di 135 milioni di euro, con l’obiettivo di intervenire sui corsi d’acqua interessati dall’evento metereologico dello scorso autunno e mitigare il rischio idraulico residuo.

Il documento è stato condiviso da Gabriele Romiti, sindaco di Quarrata, dall’ingegner Fabio Martelli, responsabile del settore genio civile del Valdarno Centrale della Regione Toscana, l’ingegner Iacopo Manetti, direttore generale del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno e da Daniele Manetti, presidente di Legambiente Quarrata. 

Gli interventi sono attualmente privi di finanziamento, mentre sono state ultimate tutte le 9 somme urgenze attivate dal Consorzio di Bonifica per complessivi 1.924.000 euro finanziati dal Dipartimento nazionale della protezione civile attraverso la Regione Toscana.

“E’ importante inquadrare il contesto del rischio idro-geologico di Quarrata in un quadro provinciale e regionale – si legge nel documento – Le alluvioni sul territorio quarratino si generano sia dal sistema dei corsi d’acqua arginati che provengono dai versanti circostanti e quindi dal crinale del Montalbano e dalla montagna pistoiese che, per ristagno e/o mancato drenaggio, dalle acque che piovono sulla pianura (acque basse) e che naturalmente recapitano nei sistemi arginali che la attraversano (Senice, Galigane, Ombroncello, Fosso del Dogaia dei Quadrelli). In funzione di queste problematiche sono necessarie ed essenziali opere idrauliche e casse di espansione da fare sia nel Comune di Pistoia (Ombrone), sia nel Comune di Serravalle (Stella) sia nel Comune di Prato (Ombrone, Case Betti, Caserana)”.

“Nel Comune di Pistoia dal 1999 (Piano Stralcio Rischio Idraulico elaborato dall’Autorità di Bacino del Fiume Arno) era stato progettato – prosegue – che si dovessero fare impianti per invasare 3 milioni e mezzo di metri cubi di acqua del torrente Ombrone e Stella per quanto riguarda le acque alte. Sull’Ombrone non è stata ancora realizzata nessuna opera di laminazione a monte di Quarrata. E’ comunque necessario realizzare casse di espansione a monte per contenere l’Ombrone all’interno degli argini che devono essere rinforzati e resi più solidi aumentandone la larghezza e le dimensioni trasversali in genere”.

“Questo documento – afferma Gabriele Romiti, sindaco di Quarrata – dimostra la grande sinergia operativa tra questa amministrazione comunale, la Regione Toscana, il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno e associazioni come Legambiente. Un documento che guarda a ciò che è stato fatto, tanto, sul nostro territorio, ma anche al futuro, programmando ciò che andrà fatto per cercare di dare risposte il più velocemente possibile. Gli eventi alluvionali sono purtroppo sempre più frequenti e il ‘rischio zero’ da un punto di vista della messa in sicurezza idro-geologica non esiste. Quello che continueremo a fare è un’attenta politica di mitigazione del rischio, in collaborazione con gli Eeti preposti per legge in materia”.

“Un documento importante – dice Iacopo Manetti, direttore Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno – che prevede un programma corposo di opere che andiamo a chiedere di realizzare al dipartimento nazionale di protezione civile e di finanziare attraverso fondi regionali o statali. Già con le Somme Urgenze attivate e concluse sul territorio quarratino siamo andati a ripristinare una situazione di mitigazione del rischio-idrogeologica precedente all’evento alluvionale del 2023, e in alcuni casi anzi a migliorare la situazione. La mitigazione del rischio, come dimostra questo documento condiviso, richiede una pianificazione organica e programmata che speriamo possa trovare corrispondenza anche in una continuità di risorse finanziarie da mettere a disposizione degli enti preposti”.

“Un documento che riprende le fila di una lotta che portiamo avanti da anni sulla mitigazione del rischio idro-geologico – dichiara Daniele Manetti, presidente Legambiente Quarrata sia per le acque alte che per le acque basse, e che rispecchia un metodo di lavoro che condividiamo in pieno, fondato sull’approccio tecnico- scientifico e sulla condivisione ed esperienza dei cittadini. Il problema della mitigazione del rischio e relativa messa in sicurezza del territorio non riguarda solo Quarrata e non si risolve solo a Quarrata: tutti devono fare la propria parte, compreso il Comune di Pistoia con il progetto della cassa di espansione all’ex campo di volo”.

La relazione serve per avere un quadro esaustivo di alcune opere, comprese nei 135 milioni di euro di interventi che servirebbero per mitigare il rischio idrogeologico nel territorio di Quarrata e in quelli limitrofi. Oltre alla regimazione delle acque alte è indispensabile e essenziale affrontare il problema delle acque basse.

Il Comune di Quarrata ad oggi, ha realizzato due casse di espansione per le acque alte: quella di Case Carlesi sull’Ombrone e quella di Pontassio sulla Stella. Per le acque basse invece ha realizzato una Cassa di espansione ad Olmi per il Quadrelli, sulla Senice in
via di Mezzo, sull’Ombroncello a Barba, e quella in zona Querciola per il Quadrelli.

Previsti la realizzazionedella  cassa di espansione sul fosso delle Mulina e di Lucciano con conclusione entro 2026 e l’ottimizzazione della cassa di espansione sul fosso Falchereto per cui è in avvio la Conferenza dei servizi per l’approvazione del progetto definitivo.

Per la mitigazione del rischio idro-geologico sul crinale del Montalbano il Comune di Quarrata, insieme a Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno e Genio Civile, ha realizzato interventi lungo tutta l’asta del torrente Fermulla e sui fossi tributari.

Dove di competenza del Consorzio, il Comune si è già attivato per effettuare gli interventi di necessari e per realizzare quelli ancora in programma. Dove invece di competenza di privati sono in corso indagini e valutazioni caso per caso. Sempre per quanto riguarda i torrenti del Montalbano, con particolare riferimento al Fermulla, occorre precisare che dalle analisi eseguite i sedimenti in alveo del Fermulla non sono inquinati; non si può effettuare un dragaggio indiscriminato degli alvei dei fiumi perché causano più danni che benefici; valutando la situazione caso per caso, la soluzione è spostare il materiale di sedimentazione nell’alveo (spostare non significa rimuovere) dalle zone in sovra-alluvionamento a quelle in erosione.

Per valutare alcuni casi specifici (ad esempio ponte di via San Lorenzo) verranno effettuati sopralluoghi e indagini sul posto con tecnici del Consorzio e del Genio Civile e i cittadini interessati, sia in pianura sia lungo il Fermulla sia lungo tutti gli altri corsi d’acqua che scendono dal Montalbano.

Da valutare da un punto di vista della fattibilità tecnica anche le soluzioni approntate dal Consorzio di Bonifica 4 Basso-Valdarno per il recupero dei sedimenti di dragaggio.

Visto l’inquadramento specifico e generale in oggetto, ciò che si rende necessario per l’ulteriore mitigazione del rischio idro-geologico sui territori interessati è che tutti gli enti interessati stabiliscano un crono-programma degli interventi, così come definito dal Consorzio e dal Genio Civile, per stabilire le priorità di intervento in tempi certi e più rapidi possibili.

Questo alla luce della sempre più alta frequenza di eventi alluvionali, dovuti a molteplici motivi, tra i quali l’aumento della densità di popolazione, la progressiva urbanizzazione, l’abbandono dei terreni montani, l’abusivismo edilizio, il disboscamento non controllato, l’uso di tecniche agricole poco rispettose dell’ambiente, la mancanza di manutenzione dei versanti e il riscaldamento globale, che hanno aggravato il dissesto e messo ulteriormente in evidenza la fragilità del territorio, aumentando l’esposizione ai fenomeni alluvionali e climatici.

© Riproduzione riservata

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