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PISTOIA – Pistoia Basket 2000, presentati i due volti biancorossi più giovani di quest’annata ma pronti a dare un grande contributo in campo. Stiamo parlando di Filippo Gallo, playmaker arrivato in prestito dalla Pallacanestro Reggiana dopo un’esperienza già maturata in A2 con Rieti, e Federico Stoch che – nonostante i suoi 19 anni – è già alla terza stagione in maglia pistoiese e con un’avventura da senior in B Interregionale con Legnaia alle spalle e qualche apparizione anche in Serie A, con annessi primi punti a referto.
Nella nuova Pistoia 2000, però, saranno elementi importanti per dare ancora più imprevedibilità allo scacchiere di coach Tommaso Della Rosa: per loro, inoltre, anche un legame particolare in quanto entrambi triestini, entrambi cresciuti nell’Azzurra Basket Trieste – la principale società cittadina in tema di settore giovanile – e ora pronti a spiccare il volo come, magari, altri giocatori che sono partiti da quello stesso sodalizio e adesso sono protagonisti in Serie A e non solo.
“C’è questa situazione abbastanza singolare di avere questi due ragazzi con un passato alle spalle di settore giovanile identico e non so quanti giocatori si trovino nella stessa squadra provenendo dall’identica cantera. Una particolarità che andava sottolineata, assieme alla loro bravura di essere arrivati fino a qui e per il lavoro che stanno portando avanti da inizio preparazione – conferma il direttore tecnico Alberto Martelossi – per loro il prossimo anno sarà una sorta di crocevia della loro carriera. Da parte mia, anche loro fanno parte della cerchia dei ragazzi in evoluzione e in crescita che abbiamo individuato nelle nostre scelte: due elementi in ruoli molto vicini con l’auspicio che, ogni domenica, almeno uno dei due sia sempre protagonista. Un aspetto che ho potuto apprezzare, sia prima che oggi, è che entrambi non difettano di carattere: sarà un tratto distintivo della loro carriera e che andrà al di là del canestro in più o in meno realizzato. Stiamo parlando di due atleti duttili: Gallo è una point-guard alta, ideale per poter giocare vicino a Jazz Johnson, con una impostazione da affinare ma attinente alla pallacanestro moderna; Stoch, invece, parte dalla tipologia di guardia con fisicità ma che sta andando ad avere sempre di più padronanza anche come portatore di palla”.
Pronto ad analizzare ogni elemento legato al campo, e non solo, Filippo Gallo sta già dimostrando grande carattere e attributi: uno di quei giocatori che piacciono, da sempre, al pubblico pistoiese.
“Gli stimoli per me sono molto alti – afferma Gallo – fin dalle prime telefonate col coach ho sentito la voglia di farmi partecipare al progetto di questa stagione e devo dire che mi ha colpito immediatamente perché si è impostato quasi più un rapporto fra amici che tra giocatore e allenatore. Mi ha spiegato quello che sarebbe stato il mio ruolo e senza mettermi fretta di rientrare dopo i problemi fisici della scorsa primavera: dopo una mia stagione travagliata chiusa in anticipo causa infortunio avevo necessità di riscatto e di tornare a giocare. In passato sono venuto qui da avversario e la prima cosa che ho notato è il calore del palazzetto, oltre al fatto di averci sempre perso: c’è un’atmosfera molto bella, i tifosi ci tengono molto e l’ho notato anche nelle prime amichevoli. In questo primo mese di lavoro abbiamo avuto abbastanza sfortuna, con qualche infortunio più o meno grave ma c’è la prima partita alle porte e vogliamo iniziare nel migliore dei modi con l’auspicio di poter fare la migliore stagione possibile, sia per me che per la squadra”.
“Vista la mia avventura a Reggio Emilia – prosegue Gallo – sicuramente l’ex direttore sportivo di Pistoia Marco Sambugaro che oggi ricopre un ruolo dirigenziale a Reggio mi ha aiutato nella scelta, mi ha rasserenato e fatto capire che sarebbe stata una notevole opportunità, oltre a trovarci d’accordo che dopo un infortunio del genere era meglio fare un anno in A2 per riprendere a giocare ed avere più spazio per sperimentare, e commettere anche errori, anziché rimanere in A”.
“Per quanto riguarda il campionato, devo dire che con 20 squadre è da un lato più divertente ma, allo stesso tempo, brutale perché si giocano tante partite che contano: l’obiettivo di chi arriva primo è reale, perché chi lo conquista salta i playoff e raggiunge il paradiso. Mentre nella post-season diventa sempre meno pallacanestro ma soltanto botte: arrivare a fine campionato sani sarà decisivo e poi restare lì mentalmente perché può essere facile perdersi durante l’arco del campionato. E’ davvero fondamentale guardare partita dopo partita e pensare soltanto a noi stessi visto che qualsiasi obiettivo non si raggiunge certo a settembre ma fin dalla prima uscita, per un team come il nostro, dovremo dare il massimo dal punto di vista tecnico e mentale. Ci sono tante squadre buone e ben attrezzate, a partire dalla prima che affrontiamo domenica come Verona, ma ci deve importare poco e dobbiamo pensare soltanto a vincere”.
Dopo due annate importanti nel settore giovanile, e comunque da aggregato quasi in pianta stabile con la prima squadra ed essersi messo in mostra alle Next Gen Cup, per Federico Stoch l’opportunità di affacciarsi, a soli 19 anni, su di un palcoscenico ancora di maggior spessore.
“E’ il mio terzo anno qua, col ricordo di una stagione incredibile conclusa con i playoff di A subito al mio arrivo – dice Federico Stoch – essere aggregato o divenire parte integrante del roster è ovvio che cambia tutto. Sono molto più partecipe in attacco e so che è arrivato il momento di prendersi più responsabilità: la mia annata a Legnaia in B Interregionale è stata molto formativa, per confrontarmi con giocatori molto più fisici ed esperti di me. Adesso so esattamente cosa devo fare: essere sempre pronto per guadagnarmi minuto dopo minuto, partendo dalla difesa e proverò a dare il meglio per aiutare la squadra. Sappiamo bene cosa è successo qui l’anno scorso, e in parte l’ho vissuto prima da aggregato e poi nelle ultime giornate: si vedeva proprio che c’era un’atmosfera pesante. Adesso, però, l’obiettivo è portare più in alto possibile Pistoia Basket fino a dove riusciremo visto che comunque si parte sempre con l’idea di vincere il maggior numero di partite. Dalla nostra, però, c’è il fatto che ora è piacevole stare in palestra, il clima è positivo fra di noi, con lo staff e ti fa venire voglia di tornare il giorno dopo”.
Il saluto, e il miglior incoraggiamento possibile per il campionato oramai alle porte, è arrivato dal padrone di casa, ovvero Riccardo Roti, all’interno della concessionaria Toyota Stilauto di via Montessori nella zona industriale di Sant’Agostino.
“E’ sempre un piacere per noi ospitare il Pistoia Basket – conclude Roti – e la nostra sede è a disposizione di tutti: per noi che facciamo business è importante essere al fianco della squadra perché vuol dire essere dalla parte della città. E’ fondamentale avere questa partnership e non mi resta che fare un grosso in bocca al lupo a questi due ragazzi, che sono davvero molto determinati, a tutta la squadra e lo staff”.