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domenica 13 Aprile 2025
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Restauro Teatro Manzoni, presentato ufficialmente il progetto con il ministro Giuli

Già stanziate le risorse economiche per un totale di oltre 13 milioni di euro

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PISTOIA – Dopo quasi un secolo, il sipario sta per alzarsi su un nuovo inizio per il Teatro Manzoni. Nei prossimi mesi prenderà forma un importante progetto di restauro che segnerà la sua prima trasformazione sostanziale dal 1926, anno dell’ultima grande ristrutturazione. Un intervento che non è soltanto un ritorno all’autenticità storica del teatro, ma anche un passo verso il futuro, in cui bellezza, funzionalità e accessibilità si fondono.

L’intero progetto può contare su una copertura finanziaria già completamente definita. Ai 5 milioni di euro messi a disposizione dallo stato si sommano 3 milioni e mezzo da Fondazione Caript e Intesa San Paolo, altri 3 milioni e mezzo provenienti da un mutuo acceso dal Comune con l’Istituto per il credito sportivo e culturale Spa a tasso d’interesse completamente abbattuto, oltre a 2 milioni e mezzo garantiti dalla Regione Toscana. Una rete di sostegno pubblico e privato che dimostra quanto il rilancio del Manzoni sia considerato una priorità strategica, culturale e architettonica.

Questo pomeriggio, in occasione della presentazione del progetto, in visita a Pistoia anche il ministro alla cultura Alessandro Giuli, accolto dal sindaco Alessandro Tomasi al Teatro Manzoni per assistere alle prove del Don Giovanni, la celebre opera di Mozart, una produzione di Fondazione Teatri di Pistoia col sostegno di Fondazione Caript, che debutterà domenica (13 aprile), con la direzione di Daniele Giorgi alla guida dell’Orchestra Leonore, un cast d’eccezione, il Coro Filarmonico di Torino R. Maghini, supportati dalla brillante inventiva registica di Roberto Valerio e dalle scenografie virtuali e i costumi a cura di Manifatture Digitali Cinema – Toscana Film Commission.

Un’occasione simbolica, che sottolinea il legame profondo tra la città e il suo teatro. L’intervento si concentra sul restauro e sul ripristino filologico e tipologico del Teatro Manzoni, con l’obiettivo di riportare la sala teatrale alla configurazione che precedeva le modifiche effettuate negli anni Venti del Novecento. Il nuovo progetto comprende opere di ristrutturazione, restauro, arredo, consolidamento strutturale, aggiornamento degli impianti, miglioramento della sicurezza e dell’accessibilità. Si intende, così, restituire al complesso una nuova immagine, che sappia integrare le stratificazioni storiche con le esigenze contemporanee. La storia del Teatro Manzoni, inaugurato nel 1694 grazie all’impegno dell’Accademia dei Risvegliati e alla generosità di numerosi cittadini, è un esempio di partecipazione civica alla vita culturale della città.

Con il progetto firmato dagli studi Natalini e Guicciardini & Magni, il Manzoni tornerà alla conformazione ottocentesca con i suoi cinque ordini di palchi. Verranno restaurati gli apparati decorativi della sala, del foyer e del ridotto, restituendo alla città la bellezza originaria del suo teatro all’italiana. Il complesso sarà dotato di nuovi ascensori per garantire piena accessibilità a ogni area, dagli uffici al backstage, dalle sale sopra il foyer fino ai camerini.

Particolare attenzione sarà dedicata alla zona prospiciente corso Gramsci, dove si interverrà sul solaio voltato sopra il foyer, sull’ampliamento della balconata del ridotto e sulla costruzione di una nuova sala prove e di un locale tecnico nel sottotetto.

La nuova sala prove, con acustica variabile, diventerà uno strumento fondamentale per ampliare la programmazione, mentre il ridotto sarà pensato per eventi diversi: conferenze, musica da camera, danza e rappresentazioni più intime, grazie alla possibilità di essere utilizzato in modo indipendente rispetto alla sala principale.

Previsto un nuovo pavimento radiante al piano terra, mentre l’ingresso condurrà a una platea rinnovata e dotata di fossa orchestrale meccanizzata. Inoltre, la torre scenica sarà modernizzata per offrire configurazioni flessibili adatte al teatro contemporaneo e all’opera lirica. Grazie a questo importante intervento, si potrà nuovamente apprezzare l’unitarietà architettonica del teatro, che tornerà ad accogliere il pubblico nel suo originario splendore, completando un cerchio che unisce passato, presente e futuro.

© Riproduzione riservata

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