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lunedì 16 Giugno 2025
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Museo del Novecento, inaugurata la nuova sezione dedicata alla fotografia

Vi sono ospitate le opere dell'archivio di Mario Carnicelli concessi in comodato d'uso gratuito al Comune di Pistoia dall'autore stesso

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PISTOIA – E’ dedicata alla fotografia contemporanea la nuova sezione del Museo del Novecento e del Contemporaneo, inaugurata giovedì 12 giugno nei nuovi locali che si affacciano sul ‘giardino d’autore’ di Palazzo Fabroni in via Santa 5.

Nella sezione sono ospitati i beni dell’archivio fotografico di Mario Carnicelli concessi in comodato d’uso gratuito al Comune di Pistoia per volontà dello stesso Carnicelli, ed esposte alcune delle sue opere delle serie I’m sorry, America! American Voyage e Psicologia della folla.

All’iniziativa sono intervenuti Benedetta Menichelli, assessore alle attività e istituti culturali; il fotografo Mario Carnicelli e Bärbel Reinhard, consulente e curatrice dell’archivio Carnicelli. L’evento è stato introdotto da Elena Testaferrata, direttrice dei Musei Civici di Pistoia.

Mario Carnicelli ha manifestato la propria volontà di concedere in comodato d’uso gratuito per 5 anni alla città di Pistoia, in cui ha vissuto e operato, l’universalità di beni mobili consistente nel proprio archivio fotografico.

“Oggi inauguriamo non soltanto un nuovo spazio museale – ha evidenziato l’assessore Menichelli – ma sottolineiamo un gesto di profonda generosità e visione da parte di un grande artista. Ringraziamo di cuore Mario Carnicelli per aver concesso in comodato d’uso il suo prezioso archivio: un patrimonio di immagini che raccontano l’Italia e il mondo con uno sguardo umano, attento, poetico. Un archivio che da oggi entra a far parte della nostra identità culturale condivisa, un bene comune di cui prenderci cura e dal quale prendere ispirazione. Questa giornata è importante perché afferma con forza il ruolo della cultura come memoria viva, come stimolo alla riflessione e alla crescita”.

“L’arte fotografica di Carnicelli – ha proseguito l’assessore alle attività e istituti culturali – dialoga con il nostro presente e lo arricchisce, ponendo le basi per un futuro consapevole e partecipato. L’apertura di questo spazio è anche l’ulteriore concreta azione che è frutto di un progetto culturale chiaro e coerente che abbiamo perseguito con impegno, ed è conseguente ad una visione di una cultura non elitaria e che mette al centro quanto di meglio ha creato la nostra comunità attraverso i suoi artisti; visione e progetto che hanno trovato riconoscimento anche a livello nazionale, come dimostra il successo del nostro museo nel programma Pac – Piano per l’arte Contemporanea del Ministero della cultura. Un risultato che premia la qualità della progettazione, la cura dei contenuti, l’attenzione ai linguaggi dell’arte contemporanea. Questo è un altro passo, ma un passo significativo, lungo un percorso che mette al centro la cultura quale valore insostituibile di una comunità, della nostra comunità”.

La proposta, dettata da puro spirito di liberalità, è stata accolta dall’amministrazione comunale che, esprimendo all’autore il più vivo apprezzamento e la più profonda gratitudine per tale gesto, ha stabilito che l’archivio fotografico venisse acquisito temporaneamente al patrimonio del Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni e adeguatamente custodito nel contesto dei locali prospicienti il ‘giardino d’autore’.

La scelta è ricaduta su Palazzo Fabroni per la vocazione ai linguaggi della contemporaneità dell’istituzione museale, peraltro già in possesso di 56 opere della serie C’era Togliatti che sono state così ricontestualizzate all’interno del fondo. Inoltre la collocazione dell’archivio in una istituzione museale pubblica, che in anni recenti ha oltretutto dedicato alcune mostre temporanee ad esperienze significative di fotografia contemporanea, ne assicura la corretta conservazione, l’opportuna valorizzazione e la più ampia fruizione da parte della collettività, con l’intento che i locali interessati diventino uno spazio espositivo vivo e attrattivo per la città, anche grazie alla disponibilità stessa dell’autore.

Legato strettamente al territorio come testimonianza di descrizione e interpretazione di un’epoca, l’archivio fotografico di Mario Carnicelli consiste in più di 50mila negativi e oltre mille stampe, oltre a libri, riviste e documenti e potrà così non solo essere fonte per ricercatori di cultura visiva, storici e giovani artisti, ma anche stimolare discussioni su tematiche sociali e artistiche nonché avvicinare le nuove generazioni al linguaggio fotografico.

La ricontestualizzazione all’interno del fondo delle 56 opere della serie C’era Togliatti ha permesso altresì di destinare una sala della collezione permanente al primo piano del museo ai tre video-ritratti di Paolo Uccello, del Sodoma e di Giorgio Vasari, facenti parte del progetto fra arte figurativa, cinema e teatro ideato da Federico Tiezzi e realizzati con il sostegno del Pac 2021 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione generale creatività contemporanea del Ministero della cultura.

Mario Carnicelli, nato ad Atri nel 1937, vive e lavora a Pistoia. Ha lavorato come fotogiornalista freelance e inviato speciale, collaborando con varie riviste e quotidiani italiani ed esteri ed esponendo in varie mostre personali e collettive in Europa e negli Stati Uniti. Vincitore nel 2022 del Prix Viviane Esders, la sua ricerca artistica si incentra sui volti delle persone, analizzati con un approccio onesto, sincero, frontale, profondamente umano e spontaneamente indagatore.

© Riproduzione riservata

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