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PISTOIA – Un altro grande appuntamento con le arti performative a Pistoia.
Giovedì 5 dicembre alle 20.45 al Funaro di Pistoia va in scena in prima regionale Les Fleurs – Atto performativo per corpi reali, di Balletto Civile, con la regia e coreografia di Michela Lucenti, con Maurizio Camilli, Michela Lucenti, Alessandro Pallecchi, Gianluca Pezzino, Emanuela Serra, Francesca Zaccaria e con Francesco Gabrielli, con la drammaturgia Maurizio Camilli, Michela Lucenti, Emanuela Serra.
Michela Lucenti, artista residente in Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, coreografa e danzatrice, presenta uno spettacolo che, riprendendo il noto titolo dell’opera di Charles Baudelaire, si concentra sul linguaggio poetico e sul suo impatto rivoluzionario sul corpo contemporaneo che si fa corpo politico, in una visione di libertà e dialogo con la società civile. L’ambiente musicale nel quale agiscono gli interpreti è composto da Guido Affini, una partitura di suoni che come in un concept album diventa drammaturgia che nasconde e dissemina frammenti di Leo Ferrè, partiture elettroniche, e refrain subliminali lontani che poi diventano le colonne sonore dei sei personaggi in scena. Dopo numerosi progetti in cui il collettivo si è confrontato con testi di prosa, dove l’azione detta l’andamento, questa volta si avvicina alla poesia, universo che sfrutta parole che evocano continue immagini, che permettono alla danza di liberarsi come un geyser.
“Quello di Charles Baudelaire in I fiori del male – afferma Michela Lucenti – è un unico grande racconto “bucato”. Un racconto di situazioni fatto per immagini, con delle fratture, dei fori, delle zone in cui ognuno di noi può ritrovarsi, scovando dei tratti comuni, delle fragilità condivise. La raccolta di poesie parla della bellezza dei corpi imperfetti, di personaggi ai margini della società, reietti, borderline, che diventano grazie ad uno sguardo nuovo creature magnifiche. Assonanza importante con il pensiero di Balletto Civile, che da sempre costruisce i propri lavori prestando i corpi a una narrazione lirica di protagonisti che sono anti-eroi”.
Lo spettacolo, dotato di una ritmica narrativa determinata dai testi del poeta e da scritti originali, mette in scena un corpo a corpo tra la danza e l’atto poetico, come possibile riscrittura del mondo. Sei le figure in scena che rappresentano le tematiche cardine: il poeta, la bellezza, il tempo, la noia, l’esilio, la rivolta, la ferita, la città, e infine la poesia stessa. Lo spazio scenico spoglio e materico, accoglie i personaggi come in un’unica installazione luminosa – con il progetto luci a cura di Stefano Mazzanti – e sonora, dove i corpi attraverso geometrie di esistenze ai margini, producono immagini forti, prorompenti che come tagli in una tela cercano di lasciare un segno grafico nella retina visiva dello spettatore, attraverso un linguaggio prima solitario e poi di architetture condivise, che confondono il sentire personale alla ferita condivisa della comunità. Il tentativo di una prosa poetica musicale, tanto mutevole e precisa da adattarsi ai movimenti lirici dell’anima, alle oscillazioni dell’immaginazione, ai soprassalti della coscienza.
“L’artista riesce a vedere tutto ciò che è meraviglioso ma non può non sentire sulla sua pelle, anche il terribile del mondo, non possiamo nasconderci da questo rischio. Baudelaire è il primo poeta contemporaneo che ha registrato sulla sua pelle non solo l’altezza ma anche il sacrificio e la meschinità al quale è sottoposto l’artista, e ha fatto di questa riflessione un’opera d’arte“, dichiara Balletto Civile.
Les Fleurs dà vita a una drammaturgia di visioni, un copione di immagini, al quale si connette il lavoro fotografico di Jacopo Benassi, invitato dalla coreografa a entrare all’interno delle prove per catturare con il suo obiettivo i particolari dei corpi, così come appaiono, imperfetti, crudi, e allo stesso tempo attraenti e affascinanti.
Balletto Civile è un collettivo di performers, nato nel 2003, che da quel momento ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Anct nel 2010 e nel 2012, il Premio Hystrio Corpo a Corpo nel 2016, il Premio Danza&Danza come Miglior Produzione dell’anno, con lo spettacolo Bad Lambs, nel 2017, il Premio Rete Critica, sezione Danza e immagini, con lo spettacolo M.A.D. Museo Antropologico del Danzatore, nel 2020, il Premio Ivo Chiesa Miglior Coreografia, nel 2021 e il Premio Ada d’Adamo, assegnato a Michela Lucenti, nel 2024.