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PISTOIA – M-oliere e altre stoviglie francesi. Un teatro da tavolo, venerdì (12 dicembre) al Funaro di Pistoia debutta nuova avventura tra teatro e letteratura di Massimiliano Barbini, prodotta da Teatri di Pistoia. Alle 20 è previsto un brindisi cui seguirà lo spettacolo.
Dopo William Shakespeare, la fortunata esperienza del teatro da tavolo si arricchisce di un’altra figura imprescindibile del teatro universale. Si può parlare di Molière parafrasando le parole che il grande regista Peter Brook usava per riassumere la parabola teatrale del Bardo: “è come un pezzo di carbone: tutti sanno in che cosa consiste l’intero processo di fossilizzazione della foresta primordiale eppure il suo interesse comincia e finisce, per noi, nel momento della sua combustione che ci procura la luce e il calore di cui abbiamo bisogno”. Ed è proprio alla luce del genio di Molière che emergono con paurosa evidenza le virtù e soprattutto i vizi che, oggi come ieri, regolano i nostri rapporti sociali e la nostra avventura terrena.
Al posto dei grandi eroi, le cui vicende sono mosse dalla Fortuna e dal Destino, Molière racconta le vicende di piccoli tiranni, di borghesucci avari, di ottusi perbenisti, di pericolosi bigotti, e – da Classico che sa il fatto suo – ci pone di fronte alle nostre ambiguità e debolezze per spronarci, riconoscendole, a superarle.
Massimiliano Barbini, con ironia, introduce questa sua originale forma di racconto animato, vera e propria regia da tavolo: “Le trame, le astuzie, le ottusità dei personaggi moleriani sono rapide ad accendersi e prendere vita grazie alla magia di un uomo di teatro geniale e funzionano sotto le potenti luci dei riflettori, animate da esperti attori, come su un tavolo spoglio dove, a dar forma agli incubi e ai sogni di personaggi più che mai vivi, sono oggetti solo apparentemente inerti e inanimati come oliere, bicchieri, bottiglie, pentole e altre stoviglie che dopo appropriati casting e provini, siamo certi riusciranno a raccontare da par loro le vicende di tartufi, misantropi, malati immaginari ed altre amenità che, anche lontano dalle tavole di un palcoscenico, abbiamo quotidianamente l’occasione di incontrare”.
Massimiliano Barbini si occupa di teatro dal 1984, ha studiato con Fabrizio Rafanelli, Enrique Vargas (Teatro de los sentidos, Barcellona), ha partecipato a workshop condotti fra gli altri da Kristin Linklater (Linklater Voice Center), Lilo Baur (Complicite Theatre, London), Jean-Jacques Lemêtre (Théâtre du Soleil). Dal 2009 si occupa della Biblioteca teatrale specializzata del Funaro. Ha svolto attività di lettura ad alta voce dedicate agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori presso la Biblioteca Forteguerriana, su letteratura e musica, letteratura e cinema, forme brevi in letteratura, musica, cinema e teatro. Dal 2005 conduce laboratori di teatro dedicati ad adolescenti, adulti e anziani e di lettura ad alta voce. Ha partecipato come interprete-lettore al documentario per la serie In scena di Rai 5: Tiziano Terzani, diari di una vita, regia di Daniele Biggiero.
Come attore ha preso parte a Oracoli, Fermentaciones, Piccoli esercizi per il buon morire e La memoria del Funaro con Enrique Vargas e il Teatro de Los Sentidos. Con Daniel Pennac è stato interprete di una versione speciale dello spettacolo tratto da Journal d’un corps, di Un amore esemplare, della lettura teatrale de Il caso Malaussène, tutti con la regia di Clara Bauer. Ha curato, interpretato e diretto la conferenza-spettacolo Carmen, il racconto di un allestimento leggendario, prodotto dal Funaro e dal Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze. Ha curato, interpretato e diretto la conferenza-spettacolo Palermo Palermo, l’artista la città, in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana e la Regione Toscana.


