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PISTOIA – Giornata del Contemporaneo, sabato 4 ottobre il Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni partecipa alla 21esima edizione del grande evento annuale promosso da Amaci – Associazione dei musei d’arte contemporanea italiani, con la presentazione, alle 18, nel salone al primo piano, del volume a corredo dell’opera installativa Federico Gori | Il suono del carbone. Nell’occasione sarà presentato anche il video documentario con lo stesso titolo, realizzato dall’editore Metilene.
Il volume bilingue, a cura di Lorenzo Madaro, è stato pubblicato da Metilene questo settembre, a conclusione del progetto Federico Gori | Il suono del carbone. Il progetto è sostenuto dal Pac2024 – Piano per l’arte contemporanea, promosso dalla direzione generale creatività contemporaneo del Ministero della cultura.
Il volume, concepito come un dialogo a più voci, contiene testi Elena Testaferrata, Lorenzo Madaro, Federico Gori (in conversazione con lo stesso Madaro), Azzurra D’Agostino, Samuele Maffucci e Francesca Rafanelli, oltre a un ricco apparato di immagini, ed è incentrato sui diversi temi sollevati dal progetto e sul suo rapporto con lo spazio del museo e con la città. In particolare, esso ricostruisce la storia, i contenuti e le fasi esecutive dell’opera Il suono del carbone, che, dall’inaugurazione avvenuta il 18 luglio scorso, è andata ad arricchire la collezione permanente del Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni, contestualizzandola all’interno della produzione artistica e del ventennale percorso di ricerca di Federico Gori.
Alla presentazione del volume intervengono l’artista Federico Gori, il curatore Lorenzo Madaro e il maestro organaro Samuele Maffucci. Introduce e coordina Elena Testaferrata, direttrice dei Musei Civici di Pistoia.
Nell’occasione verrà presentato in anteprima anche il video con lo stesso titolo realizzato da Metilene, regia di Cristiano Coppi, con riprese di Lorenzo Marianeschi (2025, durata minuti 6.03), che documenta il progetto e la realizzazione dell’opera installativa. A partire dal giorno successivo il video sarà visibile su You Tube a questo indirizzo.
In linea con il tema conduttore dell’edizione 2025 della Giornata del Contemporaneo, cioè la formazione, intesa come processo ampio e plurale che attraversa educazione, ricerca, scambio di esperienze e saperi, la presentazione si offre come un’occasione di dialogo e confronto tra le diverse professionalità e maestranze coinvolte nel progetto (l’artista, il curatore, il maestro organaro, il carbonaio…), per una condivisione delle rispettive esperienze e di pratiche che affondano le radici nelle tradizioni artigiane del territorio pistoiese (l’arte organaria, le storie dei carbonai).
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. In occasione della 21esima edizione della Giornata del Contemporaneo, il Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni sarà aperto straordinariamente fino alle 21 con ingresso gratuito.
L’opera ideata dall’artista Federico Gori (Prato, 1977) è stata pensata ad hoc per il museo ed è composta di due elementi posti in due luoghi diversi, distanti circa 200 metri, ma collegati fra loro dai diversi spazi di pertinenza del museo: una carbonaia in calcestruzzo armato e elementi in foglia rame collocata nel Giardino del Carbonile, attiguo a quello di Palazzo Fabroni lungo via Santa; e una Macchina sonora in legno di castagno e metallo, capace di riprodurre suoni e rumori evocativi delle carbonaie e del lavoro nei boschi, cui è destinata un’intera piccola sala della collezione permanente al primo piano del museo. Le due parti sono in dialogo costante anche grazie a un sistema QR code.
Nel suo insieme l’opera, ispirata al lavoro dei carbonai nel territorio pistoiese, si presenta come un elemento visivo/sonoro di grande impatto e suggestione. Per queste ragioni, il progetto che segna il ritorno di Federico Gori a Palazzo Fabroni (dopo la mostra del 2015 Come afferrare il vento, curata da Marco Pierini, l’installazione l’anno successivo dell’opera Underground n° 02, e la collaborazione al progetto per il giardino d’autore sul retro dell’edificio) si inserisce coerentemente nella linea di attività, perseguita da alcuni anni dall’istituzione museale, fondata su un’idea aperta e profonda di ricerca sonora contemporanea, destinata a tutti i cittadini come alla comunità dei giovani creativi.