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PISTOIA – Aggrediti e minacciati di morte. È la sorte toccata lunedì sera (7 aprile) al personale sanitario in turno al pronto soccorso dell’ospedale San Jacopo di Pistoia.
Dopo pochi minuti dall’arrivo, un uomo ha cominciato a dare in escandescenze, aggredendo verbalmente e strattonando il personale sanitario. “Ha minacciato di spararci e aspettarci fuori dalla struttura ospedaliera – dice chi era a lavoro il 7 aprile – Testimoni di tale evento sono state anche due agenti di polizia municipale ella stazione di Pistoia e sul posto sono arrivati pure i carabinieri. Erano presenti anche mentre l’uomo ci minacciava. Hanno allertato il magistrato di turno ma non è stato ritenuto opportuno l’arresto per mancanza di referto a nostro danno. Chiediamo più tutela e maggiore attenzione per la nostra incolumità: la soluzione per fermare tali aggressioni non può essere solo farsi refertare”.
“Siamo allarmati e lo diciamo da mesi ormai, vista la crescita di aggressioni al personale sanitario registrata negli ultimi anni – afferma David Nucci, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche interprovinciale Firenze-Pistoia – Non basta la tempestività di intervento, servono anche soluzioni che consentano di evitare situazioni di pericolo. I nostri infermieri devono essere messi in condizione di lavorare in serenità e di rimanere concentrati per assistere al meglio i pazienti e sentirsi tranquilli anche quando raggiungono o lasciano il posto di lavoro. Continuiamo a chiedere provvedimenti concreti e urgenti”.
“Siamo nuovamente di fronte a un’aggressione subita da parte degli operatori sanitari del nostro territorio – dichiara Paola David, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri di Pistoia -. Come già richiesto mesi fa in una riunione congiunta alla Prefettura di Pistoia, è necessario il supporto e l’intervento di tutte le Istituzioni del territorio per trovare una soluzione immediata al problema. Garantire la sicurezza del personale sanitario significa tutelare la qualità delle cure, la dignità del lavoro e la salute dei cittadini. La sicurezza non deve essere un privilegio, ma un diritto. Auspichiamo vengano applicate le nuove misure richieste da tempo dalla Federazione nazionale dei medici e che possano essere uno strumento dissuasivo per cercare di invertire una tendenza altrimenti insostenibile per il personale medico e tutti gli operatori sanitari. Non bastano le campagne di sensibilizzazione: occorre investire in sistemi di sorveglianza, prevedere presidi di sicurezza e applicare le pene più severe già presenti per chi aggredisce chi ogni giorno si prende cura degli altri. È fondamentale anche il supporto psicologico a chi subisce episodi di violenza, spesso sottovalutati ma con effetti profondi”.