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PESCIA – Ricordato dalla consueta cerimonia istituzionale l’eccidio di Collodi di 81 anni fa.
Il 26 luglio 1944 cinque persone furono uccise per opera delle truppe nazifasciste.
“Sono passati 81 anni, ma il ricordo e la memoria delle sofferenze patite dai nostri concittadini durante i due anni terribili seguiti all’armistizio devono essere custoditi e conservati con cura e rispetto – dice il sindaco Franchi – Il tributo di sangue pagato da Collodi fu di due vittime: Uilio Pizza (struggente la testimonianza del figlio Piero) e Giulio Bini, rispettivamente di 37 e 39 anni, furono fucilati nei pressi di San Gennaro dopo essere stati costretti a scavare la propria fossa, per rappresaglia a causa dell’uccisione di due soldati tedeschi e con loro altre 3 vittime: Germana Giorgini, Livio Frateschi e Aldo Giannoni. Si scoprì in seguito che gli autori dell’agguato ai tedeschi erano due sbandati polacchi dediti al furto e al saccheggio, ma intanto due famiglie collodesi piangevano i loro morti”.
“La presenza delle istituzioni durante queste commemorazioni deve essere un chiaro segnale che l’Italia è una Repubblica che ha in sé, nella propria Costituzione, i valori dell’antifascismo – conclude Franchi – e che questi valori, oggi così spesso sotto attacco, non possono né devono essere oggetto di discussione. Un grazie di cuore a tutte le autorità militari e religiose, al consigliere regionale Marco Niccolai, a tutte le associazioni, all’Anpi sezione di Pescia, alla banda Gialdino Gialdini e al nostro Faliero che ci ha dedicato una poesia a nome di tutti i collodesi presenti”.
Presente alle celebrazioni anche il consigliere regionale Marco Niccolai: “Non è solo un momento doveroso di ricordo delle vittime e dei loro familiari, condannati ad un autentico ergastolo del dolore. Anche quest’anno era presente Giampiero Pizza, figlio di uno delle vittime, che a più di 93 anni ci ha raccontato il dramma che visse la sua famiglia dopo l’assassinio del padre. Onorare il sacrificio delle vittime della barbarie nazifascista è quanto mai attuale: nel mondo ci sono più di 50 guerre in corso, il numero più alto dalla fine della seconda guerra mondiale. Come onorare allora i martiri di Collodi e di tutte le stragi, oltre che con il ricordo? Ribadendo, l’ho detto ieri intervenendo a nome della Regione Toscana, quanto sia attuale e forte quanto è scritto nell’articolo 11 della Costituzione: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali“.
“Un principio che, dopo la tragedia della seconda guerra mondiale, pareva farsi strada ma pare essere ormai irriso e calpestato – conclude – il modo migliore per onorare le vittime del nazifascismo è fare in modo che questo principio sia quanto mai stella polare per l’Italia e per l’Europa, dove nacquero le due guerre mondiali. Il nazionalismo inquinò le coscienze e ci portò all’orrore della guerra, battiamoci affinché questo pericoloso virus non si diffonda ancora”.