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PESCIA – Un percorso artistico durato più di 60 anni, tra pittura astratta e illustrazione, rigore geometrico e continua ricerca sperimentale. La Fondazione Poma Liberatutti di Pescia rende omaggio a Romano Rizzato (1936-2025) con la mostra Percezioni visive. Romano Rizzato, a cura di Marta Convalle: è aperta al pubblico da oggi (25 settembre) al 18 gennaio, e celebra l’ultima fase della vita dell’artista, trascorsa nella cittadina toscana di Uzzano, dove si era trasferito.
Il percorso espositivo è un viaggio nel lavoro di Rizzato, che mette in evidenza una carriera coerente e al tempo stesso sorprendentemente poliedrica. Tra pittura astratta e illustrazione, l’artista ha sempre perseguito una personale idea di ‘percezione visiva’, sviluppata fino agli ultimi mesi della sua esistenza.
La mostra presenta 28 dipinti: acrilici su tela, provenienti dall’Archivio Rizzato. Tre opere romboidali datate 2013-2014, già esposte in passato, introducono il percorso espositivo, che prosegue con 19 lavori realizzati tra il 2020 e il 2024 e mai mostrati prima, a testimonianza della vitalità della sua ricerca anche negli ultimi anni. Chiudono l’esposizione 6 dipinti retrodatati, anch’essi inediti, scelti per il loro legame con le opere più recenti, e una selezione di bozzetti.
Una sezione speciale è dedicata all’ultimo progetto illustrativo: un ciclo monumentale ispirato a I Promessi Sposi, firmato con lo pseudonimo Sergio e documentato per la prima volta nella sua interezza. Le 146 tavole rivelano l’ingegno grafico di un autore capace di coniugare rigore costruttivo e spirito narrativo, tra tradizione e modernità. Un video dedicato a questo lavoro sarà proiettato nella Sala Francesco.
L’attività di illustratore, sempre firmata con lo pseudonimo Sergio, accompagna quella pittorica fin dagli anni Sessanta. Rizzato ha collaborato con importanti editori come Fabbri e Mondadori, realizzando tavole per titoli celebri quali Pinocchio, Alice nel paese delle meraviglie e le Fiabe sonore. Proprio attraverso le illustrazioni di Pinocchio si consolida il suo legame con la Toscana.
Nato a Milano nel 1936, dopo un inizio figurativo Rizzato ha indirizzato il proprio lavoro verso una pittura astratta di impianto geometrico, sviluppata con rigore e coerenza lungo un percorso del tutto personale. Nei primi anni della sua carriera furono fondamentali gli incontri con il pittore Mario Radice e con il regista teatrale Giorgio Strehler. In oltre sessant’anni di attività, ha saputo coniugare fedeltà ai propri principi formali e una costante curiosità sperimentale, elaborando una profonda riflessione sulla percezione visiva.
Negli anni Sessanta e Settanta, le sue opere, spesso in bianco e nero, si inseriscono nel filone dell’optical art e dell’arte cinetica, con effetti visivi di forte ritmo e intensità. A partire dagli anni Novanta ha reintrodotto il colore e materiali come marmo e lamiera, sperimentando anche in ambito pubblico con installazioni e arredi urbani. Le sue creazioni sono state esposte in numerosi paesi, tra cui Svizzera, Olanda, Francia, Germania, Bulgaria, Austria, Venezuela e Giappone.
Il catalogo della mostra, pubblicato da Edizioni Fondazione Poma Liberatutti nella collana PomArte, ospita un saggio critico dello storico dell’arte Paolo Arrigoni e una biografia curata da Alberto Demagistris.
Percezioni visive. Romano Rizzato è stata inaugurata oggi (25 settembre) alle 18 e sarà visitabile fino al 18 gennaio, da mercoledì a domenica, dalle 10 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 22. L’ingresso è gratuito, senza obbligo di tessera.
Fondazione Poma Liberatutti. Sulle sponde del fiume Pescia, nell’omonima città, sorge la Fondazione Poma Liberatutti. Un centro polifunzionale concepito per stimolare il libero pensiero e favorire l’incontro tra iniziative e forme artistiche diverse. Realizzata in un ex opificio ristrutturato, la Fondazione si presenta come una factory culturale.
Lo spazio ospita mostre d’arte, spettacoli dal vivo, conferenze ed eventi che spaziano dalla musica al teatro, alle arti visive, coinvolgendo artisti affermati e giovani talenti. Accanto agli eventi culturali, offre una ricca gamma di attività formative in continua evoluzione: laboratori di scrittura, pittura, scultura; l’apprendimento di lingue straniere; yoga, tai-chi, scacchi e non manca la scuola di cucina, pensata per unire creatività e tradizione gastronomica. Il refettorio è il punto d’incontro per eccellenza, più di un semplice ristorante, dove spettacoli e momenti di socialità si mescolano con una cucina di eccellenza.
Guidata da una filosofia inclusiva e libera da vincoli ideologici, la Fondazione Poma è un laboratorio di crescita personale e condivisione, dove il dialogo e la ricerca del bello si intrecciano in ogni attività.