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PESCIA – Morta dopo una notte sulla barella al pronto soccorso di Pescia, la famiglia sarà risarcita con oltre 350mila euro.
Questa la decisione contenuta nella sentenza del tribunale civile di Firenze che ha riconosciuto la responsabilità colposa (si parla di “comportamento omissivo”) dei sanitari della struttura pesciatina. Secondo il giudice la condizione della donna di 75 anni, deceduta il 29 ottobre del 2021, si sarebbe aggravata nel corso della notte, ma la situazione, questo è scritto nelle motivazioni, si sarebbe potuta evitare in caso di tempestivo trattamento.
La decisione si è basata anche sulla perizia medico legale che è stata disposta dal giudice, la dottoressa Giuseppina Guttadauro: la donna aveva accusato forti dolori addominali e vomito, situazioni che avrebbero richiesto rapidi esami approfonditi e consulenze specialistiche. La morte è poi sopravvenuta al mattino seguente rispetto all’arrivo in ambulanza al pronto soccorso, sempre secondo quanto stabilito dalla sentenza, senza che nessun approfondimento venisse realizzato.
Era, peraltro, il periodo dell’emergenza Covid e la donna non ha potuto neanche ricevere l’assistenza di familiari e parenti anche nella relazione con i sanitari.
L’Asl Toscana Centro, condannata al risarcimento per una cifra superiore di 350mila euro, ora dovrà decidere se presentare appello alla sentenza di primo grado.