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MONTECATINI TERME – Quattro giornate di proiezioni, eventi, incontri e iniziative per i giovani. Con le premiazioni di sabato 8 novembre al Cinema Imperiale si chiude il Montecatini International Short Film Festival 2025: un’edizione ricca di ospiti, talenti e opere provenienti da tutto il mondo, che ha confermato Montecatini Terme come crocevia internazionale del cinema breve e fucina di nuove visioni cinematografiche.
I premi della selezione ufficiale
Nel corso della Serata di Gala, condotta dallo sceneggiatore e ghost writer Alessio Venturini – affiancato dall’attrice Liliana Fiorelli, da Myriam Gioia, vincitrice del premio Miss volto per il Cinema, dall’attrice e conduttrice Federica Vecchione e dalla vicepresidente del MISFF Alessandra Moretti – sono stati assegnati i premi ai cortometraggi in gara nella Selezione Ufficiale, cuore pulsante della manifestazione diretta da Marcello Zeppi.
Vincitore del premio come Miglior film è Museum of Death del giovane regista cinese Lianpeng Zhao: un viaggio immaginifico sul senso della vita, sull’onnipresenza della morte e la persistenza dell’anima, che ha convinto la Giuria Internazionale per l’originalità della sceneggiatura e la maturità della regia.
Il Premio Speciale della giuria è andato ex aequo a 3 minutos, diretto dallo statunitense Douglas Ryan, per la sua straordinaria forza ed essenzialità, e al coreano Did We Wear C Last Night? di Gyuri Nam, che ha saputo costruire il racconto con misura, dosando abilmente l’ironia e presentando la realtà attraverso un linguaggio ricco di allegorie e suggestioni visive.
Miglior opera prima è Cocci, di Agnese Fallongo, premiata per la regia misurata e il suo messaggio positivo: un cortometraggio che sa trasformare le crepe dell’esistenza in luce, grazie anche alla straordinaria performance attoriale degli interpreti Milena Vukotic e Giorgio Colangeli, a loro volta vincitori di un riconoscimento speciale.
Il riconoscimento per la Miglior Regia va a Franz Böhm per il suo Rock, Paper, Scissors, già premiato ai Bafta Film Awards: una visuale inedita sull’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, filtrata attraverso la prospettiva del classico gioco dell’infanzia sasso carta forbici, che si trasforma in qualcosa che prevarica l’innocenza.
Il tema della guerra in Ucraina è anche al centro di I Gaze at the Sky di Alexander Strunin, che vale a Wiktoria Gorodeckaja il premio come Miglior interprete femminile; Miglior interprete maschile è il turco Orhan Kösen, intenso protagonista di I’m not Work Here Anymore, diretto da Gernas İslam Abışka.
Sob di Katerina Garbachova si aggiudica il premio per la Miglior Fotografia, mentre la scrittura fluida dalla spiccata vena drammaturgica dell’argentino Jordi Calvet, per il suo corto di esordio Takbir, gli vale il premio per la Miglior sceneggiatura; Martin Winter e Stefan Langthaler vincono invece il premio come Miglior montaggio per il loro lavoro nell’austriaco Nightfaces.
Per quanto riguarda le categorie speciali del festival, l’artista canadese Jean Pronovost per il suo Virtus et Potestas ha ricevuto il premio Miglior film Experimental, assegnato ex aequo con A Handful of Dust di Rory Langmuir, Daniela Riccardi vince il premio Miglior Documentario per Vamos. Storia vera di un sogno, Rossi Boomer di Bruno Bozzetto si aggiudica il premio Miglior Animazione, a Fabio Patrassi va il premio per la Miglior Fiction per Apnea, e il premio Miglior Mediometraggio va a Robert Eugen Popa con Bright Lights of Little Paris.
Sul palco del Cinema Imperiale sono stati assegnati anche riconoscimenti a Eleonora Pieroni, a cui è andato il Premio speciale Mona Lisa per Woman Evolution, Alessandro Meli, come Miglior opera Musica e Cinema per El Maestro, ad Anna Rita Del Piano, che con La mela bacata ha ricevuto la Menzione speciale opera per i giovani, e a Maryam Rahimi per Zona Cesarini. Infine, il nuovo Premio film sociale scuole va a Ninò di Michele Li Volsi, che affronta il delicato e urgente tema del bullismo con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani, ma anche gli adulti.
Un lavoro di grande qualità svolto dalla Giuria internazionale guidata da Olga Strada, affiancata da un parterre di esperti, docenti di cinema, registi e critici cinematografici: Pietro Mariani, Armando Lostaglio, Alberto Di Mauro, Laura Villani, Ester Serafini, Catello Masullo, Antonio Costa Valente, Aram Manukyan e Alfonso Palazón Meseguer, che hanno selezionato i vincitori tra oltre cento cortometraggi provenienti da tutto il mondo.
“In sette anni, in qualità di presidente della Giuria internazionale, ho potuto osservare come questa vetrina costituisca una finestra interessante sul mondo – commenta Olga Strada – La peculiarità del cortometraggio è di cogliere con maggiore immediatezza, traducendolo in linguaggio cinematografico, la temperatura non solo dei vari paesi di provenienza dei registi ma anche del clima generale. Quest’anno sono emerse storie che fanno riferimento alla contingenza storica della quale siamo testimoni. Abbiamo cercato di premiare questa capacità di raccontare diverse realtà e sensibilità. Dispiace constatare che in questo quadro i giovani registi italiani manchino talvolta di coraggio, anche sotto il profilo di ricerca estetica, nel cercare un nuovo approccio di racconto delle storie senza paura di rifuggire dai luoghi comuni”.
I premi della sezione Bio&Arts
L’altra protagonista delle premiazioni è stata la sezione Bio&Arts, curata dall’architetto Laura Villani, nata dall’idea di utilizzare il mezzo cinematografico come strumento per raccontare realtà imprenditoriali, per la valorizzazione del territorio e per la promozione delle biografie degli artisti.
Ad essere premiati, i corti Le mani dell’amore di Angelo Morucci, J.D.M. Twentyseven, di Rossella Lo Giurato, Ipergrafia, di Marco Giovanni Mire, Mai abbastanza, di Riccardo Sartorello, Tremore, di Emanuele Piovan, Entità morfologiche, di Renato Meneghetti, La lezione di Alberto Manzi, di Luigi Zaniolo, e Abitare il proprio corpo, dell’artista e performer giapponese Maho Sato.
Altre menzioni
La Menzione speciale identità nel cinema è andata agli autori dei film realizzati dalla collaborazione tra Misff e Scuola Statale Italiana di Madrid: Martina Calabrese, Carla González, Antonella Stifano, Emanuel Cuadra, Roy Pereda e Andrés Portela, al dirigente scolastico Massimo Bonelli e ai professori Roberta Buffi e Rafael Sánchez Sesa.
Una menzione speciale è andata a Virginia Barrett, presidente del Barrett International Group, per celebrare il nuovo gemellaggio tra il Misff e il festival cinematografico Corti da mare, ideato da Barrett International Group e organizzato da Cinemart, che prevede l’avvio di un nuovo progetto per la diffusione del cinema italiano all’estero. Due maestri della musica italiana, Vince Tempera e Paul Robino, sono stati premiati per il Miglior videoclip per I sensi del mare. Infine, un riconoscimento speciale per lo sviluppo delle relazioni tra Portogallo e Italia è andato ad Ana Castro per Salto – From heights to Horizons.
“Il Montecatini International Short Film Festival si conferma un punto di riferimento internazionale per chi crede nel potere del racconto visivo: vedere tanti giovani autori, professionisti e istituzioni lavorare insieme per far crescere questa manifestazione è la nostra più grande vittoria – commenta Marcello Zeppi – Il Misff non è solo un festival, ma una comunità viva che celebra la bellezza, la ricerca e la forza del cinema che sa parlare al cuore: insieme, abbiamo costruito un ponte culturale che unisce continenti, generazioni e sensibilità artistiche diverse. Il Misff 2025 ha dimostrato che il cortometraggio non è un genere minore, ma un mezzo universale di espressione e riflessione. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno reso possibile questo piccolo grande miracolo, e vi do appuntamento alla prossima edizione”.


