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Il tour ‘Anima sbiadita’ di Amedeo Minghi approda al teatro Verdi di Montecatini

Il cantautore romano racconta le solitudini, gli atti mancati e l’amore sincero con le sue sonorità pop rock melodiche

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MONTECATINI – Amedeo Minghi nel suo tour teatrale Anima sbiadita racconta il mondo d’oggi

Giovedì 12 dicembre la tournée approda alle 21 al teatro Verdi di Montecatini. Il cantautore romano parte dal suo nuovo concept album per raccontare in teatro le solitudini, gli atti mancati e l’amore sincero con le sue sonorità pop rock melodiche. 

Come nel romanzo Cent’anni di solitudine del premio Nobel Gabriel Garcia Marquez, convivono nel nuovo album Anima sbiadita un universo di solitudini incrociate, di atti mancati e destini ineluttabili. E poi l’amore sincero, che oggi infrange le maschere e dice come stanno realmente le cose, una uscita a otto anni dall’ultimo album in studio. Amedeo Minghi, ha festeggiato 40 anni dal brano 1950, una carriera costellata da canzoni di successo come Vattene Amore, Decenni e Vita Mia.

Nel tour teatrale, prodotto da The Boss di Carlo Ritirossi, sul palco con Amedeo Minghi un sestetto d’archi e una band composta da Luca Perroni al pianoforte, Giandomenico Anellino alla chitarra, Alessandro Mazza al basso, Stefano Marazzi alla batteria, e dalle voci di Rosy Messina e Giordano Spadafora.  

“In Anima sbiadita ho raccontato ciò che sono, ciò che viviamo – sottolinea Amedeo Minghi – ci sono volutamente richiami e citazioni che hanno a che fare con la mia storia musicale, ma credo che questo lavoro rappresenti qualcosa di nuovo”.

Un album che si presenta in bianco e nero, non c’è finzione, non ci sono compromessi perché è l’autenticità che cerca Amedeo Minghi: un lavoro soprattutto suonato, con tratti imprevedibili, sperimentali, in cui si esprime seguendo esclusivamente la sua voce interiore, l’essenziale.

Dalla mente al pianoforte, consapevole del peso emotivo del cuore, l’artista si rivela fin dalle prime note dell’album con sonorità pop rock melodiche del tutto inedite, che stupiscono l’ascoltatore. Arriva poi la voce: calda, tonda, rassicurante, che da oltre cinquant’anni canta l’amore, ma stavolta lo fa spogliandosi, sottraendo: Non credo più a niente ripete Minghi nella canzone che dà il titolo all’album. Solo l’uomo di fede, che ha vissuto pienamente, si può permettere di narrare anche le proprie fragilità. Un’ammissione di colpa certo, di responsabilità umana, che commuove e dà modo di riflettere sull’esistenza stessa: “L’anima è in cammino, la strada ancora incerta, forse se ne scorge in lontananza un tratto non ancora definito, le sembianze – conclude Minghi – ma questo è il mistero della vita”.  

Amedeo Minghi è nato il 12 agosto 1947 a Roma. Cantante e autore, inizia la propria carriera musicale a metà degli anni Sessanta.

Nel corso della sua carriera ha scritto numerosi brani per artisti come Mietta, Mia Martini, Anna Oxa, Andrea Bocelli, Franco Califano, Rita Pavone, Marcella Bella e i Ricchi e Poveri. Ha inoltre partecipato 8 volte al Festival di Sanremo, raggiungendo l’apice del successo nel 1990, al terzo posto con Vattene Amore in coppia con Mietta.

© Riproduzione riservata

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