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MONSUMMANO TERME – Il viaggio de Il Cuore della Terra Phygital Version continua in Toscana e approda, dopo Livorno, Pietrasanta e Porto Azzurro, a Monsummano Terme. In attesa della sua partecipazione alla 15esima edizione della Biennale di Firenze, l’artista italiano viene chiamato a mostrare la sua arte inclusiva nei giardini del Museo d’Arte Contemporanea e del Novecento di Monsummano Terme, dall’1 ottobre al 18 gennaio, i giardini del Museo d’arte contemporanea e del ’900 (MAC,n), con il patrocinio del Comune di Monsummano Terme, della Camera di Commercio di Pistoia – Prato, ospitano infatti l’opera monumentale phygital di Cesare Catania, artista noto a livello internazionale per la sua capacità di coniugare pittura, scultura e digitale in un linguaggio unitario e accessibile. Gli amanti d’arte e non solo possono puntare l’opera con il proprio cellulare e giocare letteralmente con essa, diventando così l’arte contemporanea immediatamente fruibile e per tutti.
Questa installazione, parte di un più ampio progetto itinerante, rappresenta un capitolo fondamentale nella ricerca dell’artista: un’indagine sul rapporto tra materia e immateriale, tra radici e futuro, tra esperienza fisica e dimensione aumentata. In un’epoca in cui il confine tra reale e virtuale si fa sempre più sottile, Il Cuore della Terra diventa un simbolo di dialogo, un luogo in cui la tecnologia non sostituisce la materia, ma la potenzia e la rende universale.
A Monsummano Terme l’esperienza si concentra pienamente sull’opera e sulla sua dimensione immersiva. Non c’è bisogno di cornici aggiuntive o momenti collaterali: la scultura stessa diventa il cuore pulsante della mostra. Il pubblico è invitato a un incontro diretto, libero da mediazioni, in cui l’arte parla con la forza del suo linguaggio visivo e phygital. È un tempo di contemplazione personale e di scoperta intima, in cui ogni visitatore può costruire la propria relazione con l’opera, lasciandosi guidare dal ritmo silenzioso della materia e dalla sua trasfigurazione digitale.
La collocazione nei giardini del museo consente inoltre di stabilire un dialogo diretto con la natura circostante, tra il rigore delle forme geometriche e la vitalità organica del paesaggio. In questa dimensione, la scultura si trasforma in un organismo vivo, che respira e muta con la luce, con le stagioni, con lo sguardo dei visitatori.
Ingegnere civile e artista poliedrico, Cesare Catania è spesso descritto come un “polistrumentista della figurazione”. La sua ricerca abbraccia pittura, scultura e contaminazioni digitali, in un percorso in continua evoluzione. Con Il Cuore della Terra, l’artista non si limita a creare una scultura: costruisce un ecosistema, un ponte tra linguaggi, un’esperienza che unisce tecnica e poesia.
Il suo manifesto di arte democratica ribadisce il ruolo dell’arte come strumento di inclusione e di apertura. In questa visione, la scultura monumentale non è soltanto un oggetto estetico, ma un atto politico e culturale: la dimostrazione che l’arte può essere pubblica, accessibile, universale.
Qui tutte le informazioni sulla mostra.