(Adnkronos) – Venerdì 15 agosto, in Alaska. Qui, stando agli annunci, si incontreranno Donald Trump e Vladimir Putin per tentare di porre fine al conflitto in Ucraina, innescato dall'invasione russa su vasta scala avviata il 24 febbraio del 2022. Ma, almeno al momento, non si sa ancora dove si terranno esattamente i colloqui. Funzionari della Casa Bianca, scrive il New York Times, non hanno voluto fornire dettagli, né sul luogo esatto dell'incontro, né sul motivo esatto per cui Trump abbia deciso di scegliere l'Alaska per il faccia a faccia con Putin, il primo dal giugno del 2019, quando si videro in occasione del G20 di Osaka. L'Alaska è comunque lo stato americano più vicino alla Russia. "Sembra abbastanza logico che la nostra delegazione debba semplicemente sorvolare lo Stretto di Bering", ha commentato il consigliere per la politica estera del Cremlino, Yuri Ushakov, in dichiarazioni riportate dall'agenzia russa Tass. "Trump ha scelto di ospitare Putin in una parte dell'ex impero russo". Michael McFaul, ex ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca e ora professore di scienze politiche alla Stanford University, ricorda intanto la storia dello stato americano, che Washington acquistò dalla Russia nel 1867 per 7,2 milioni di dollari, e risponde così agli interrogativi di quanti si chiedono perché il presidente americano abbia scelto proprio l'Alaska per ospitare il presidente russo. "L'unico posto migliore per Putin rispetto all'Alaska sarebbe stato Mosca – commenta con sarcasmo John Bolton, ex consigliere per la Sicurezza nazionale durante il primo mandato di Trump – Quindi ritengo che la configurazione iniziale sia una grande vittoria per Putin". E poi: "Non è grave quanto l'invito di Trump ai talebani a Camp David per discutere dei negoziati di pace in Afghanistan. Ma sicuramente ricorda quella situazione". Il fatto è, ricordano alcuni analisti, che i nazionalisti russi ancora vorrebbero che la Russia si riappropriasse dell'Alaska. "Chissà se il presidente sa che questi sostengono che la perdita dell'Alaska, come quella dell'Ucraina, è stata una fregatura" per Mosca. "Trump che invita il criminale di guerra Putin in America è già abbastanza nauseante, ma ospitarlo in Alaska, mentre i propagandisti di Putin la rivendicano regolarmente alla tv di Stato, è davvero troppo", ha scritto su X Julia Davis, editorialista del Daily Beast esperta di Russia, postando una serie di clip e screenshot di commentatori russi pro-Putin che suggeriscono che l'Alaska dovrebbe tornare a far parte del loro Paese. "Speriamo – ha fatto eco il commentatore politico David Frum – che Putin non chieda di riprendersi l'Alaksa come souvenir o Trump potrebbe dargli anche quello". Annessa dall'impero russo alla fine del 1700, l'Alaska – che, con un territorio di oltre 1,7 milioni di kmq, è il più grande stato americano, ma con un popolazione di poco superiore ai 700mila abitanti – venne acquistata dagli Stati Uniti il 30 marzo del 1867, con il cosiddetto 'Alaska Purchase', per 7,2 milioni di dollari (circa 6,1 milioni di euro), l'equivalente di una cifra compresa oggi tra i 129 ed i 153,5 milioni. Resta intanto l'incognita su una eventuale partecipazione del leader di Kiev all'incontro. Tuttavia, ha spiegato una fonte della Casa Bianca alla Cbs, sarebbe ancora possibile che Zelensky venga "coinvolto in qualche modo" nel faccia a faccia. Quale sia, però, resta ancora un mistero. Secondo Nbc, la Casa Bianca starebbe infatti valutando la possibilità di invitare in leader ucraino al vertice, hanno detto un funzionario dell'amministrazione e tre persone al corrente delle discussioni, precisando che non c'è ancora alcuna decisione e che non è chiaro se il presidente ucraino deciderà alla fine di andare. "Tutti sperano che possa succedere", ha detto il funzionario, secondo cui Trump "resta aperto a un summit trilaterale con entrambi i leader", ma "al momento la Casa Bianca è concentrata sulla preparazione del vertice bilaterale chiesto da Putin". Ad ogni modo, quello annunciato per venerdì in Alaska sarà il primo faccia a faccia tra presidenti di Stati Uniti e Russia dall'incontro del giugno 2021 tra Joe Biden e Putin a Ginevra. Ad Anchorage, in Alaska, quasi a metà strada tra Washington e Pechino come allora sottolineava il South China Morning Post, ci furono nel 2021 i colloqui tra l'Amministrazione Biden e la Cina. Fu il primo incontro di alto livello tra le due potenze dell'era Biden. E' stato invece all'epoca di Barack Obama, nel settembre del 2015, l'ultimo viaggio, noto, di Putin negli Usa. L'occasione era l'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Gli Stati Uniti, come la Russia, non sono membri della Corte penale internazionale che nel 2023 ha spiccato un mandato d'arresto per Putin con l'accusa di coinvolgimento nel rapimento di bambini in Ucraina durante il conflitto. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trump, Putin e l’Alaska: incontro ‘a metà strada’ nell’ex impero russo. Zelensky al meeting?
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