(Adnkronos) – In Italia è stato stimato che una donna su 4 è a rischio di malattia cardiovascolare e una donna ogni cinque minuti viene colpita da un infarto o da un’altra malattia cardiovascolare. È noto del resto che le malattie cardiovascolari (Mcv) sono la prima causa delle morti femminili in Italia: più di 124.000 ogni anno. "Per fermare l’epidemia delle malattie cardiovascolari delle donne non servono né vaccini né protezioni: basta la prevenzione" sottolinea la responsabile di Monzino Women, Daniela Trabattoni. E proprio il Centro cardiologico Monzino Irccs partecipa anche quest’anno al Wear Red Day, la Giornata per la consapevolezza sulla salute del cuore femminile, promossa dall’American Heart Association e celebrata in tutto il mondo il primo venerdì del mese di febbraio. "La maggior parte di queste vite, fino al 70%, può essere salvata con una prevenzione personalizzata al femminile – dichiara Trabattoni, che è Direttore Unità di Cardiologia invasiva dell'Irccs -. Il focus specifico sulla donna è fondamentale per fermare un’epidemia più letale del Covid, senza ricorrere a vaccini e mascherine. Diversi studi europei dimostrano che negli ultimi 10 anni non si è visto un miglioramento nella riduzione del rischio di malattie cardiovascolari nelle donne, soprattutto tra le più giovani (sotto i 55 anni) e che la mortalità da cardiopatia ischemica nella donna è diminuita meno di quella degli uomini". Questo "non significa che le donne siano meno attente a sé stesse", anche se è vero "che fino a poco fa le Mcv – aggiunge – erano considerate malattie dell’uomo. Il vero tema è la necessità urgente di una medicina di genere che parta già dalla prevenzione, perché sappiamo che i fattori di rischio noti (colesterolo alto, fumo, ipertensione, diabete e obesità) incidono in modo diverso sulle donne. L’esempio che porto sempre è il fumo: le donne fumatrici, rischiano fino a 5 volte di più di sviluppare danni alle arterie (e dunque sono 5 volte più esposte al rischio di infarto miocardico) rispetto agli uomini. Inoltre, perfino nelle ragazze il tabacco può indurre lo sviluppo precoce dell’aterosclerosi". La prevenzione nelle donne deve iniziare "dall’adolescenza – rimarca Trabattoni – con l’adozione di stili di vita sani (alimentazione corretta, no al fumo e sì all’attività fisica) e prevedere intorno ai 35 anni i primi screening preventivi. Al Monzino abbiamo voluto dare una risposta concreta al bisogno di prevenzione femminile creando già quasi 10 anni fa 'Monzino Women', il primo centro clinico italiano dedicato al cuore delle donne". All’appello alle donne del Monzino si unisce sui social la famosa stilista Chiara Boni: "Il cuore è la cosa più importante della nostra vita perché siamo capaci di amare tanto. Quindi tenetelo da conto". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Monzino, una donna su 4 a rischio malattie cardiovascolari
© Riproduzione riservata