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Rottamazione delle cartelle: cos’è e come funziona

(Adnkronos) – Negli ultimi dieci anni il tema della rottamazione delle cartelle è tornato periodicamente attuale. In questi giorni se ne parla in relazione alla nuova Legge di Bilancio: tra le novità, infatti, si attende anche una nuova definizione agevolata delle cartelle. 

Ma come funziona di solito questo strumento per fare pace con il Fisco? Per coglierne la natura basta guardare alle ultime edizioni. 

Che cos’è la rottamazione delle cartelle? 

Da un Governo all’altro, nell’ultimo decennio la rottamazione delle cartelle rappresenta la strada più battuta per permettere ai cittadini e alle cittadine di regolarizzare i propri debiti. 

In estrema sintesi rappresenta la possibilità di pagare le cartelle esattoriali con una serie di vantaggi rispetto alle regole ordinarie. 

Attualmente è in corso la definizione agevolata dei carichi affidati alla Riscossione dal 2000 al 2022 prevista dalla prima Legge di Bilancio (art. 1, commi da 231 a 252, della Legge n. 197/2022) dell’attuale Governo. Ma la prima rottamazione risale al 2016 con un piano di 5 rate. 

Per chi ha richiesto di beneficiare di questa misura i benefici consistono nell’eliminazione degli interessi e delle sanzioni e nella possibilità di accedere a un piano di rate per una durata massima fino a 5 anni. 

Chi ha aderito è chiamato a pagare le somme dovute a titolo di capitale, il capitolo principale della cartella ricevuta, e le spese per le procedure esecutive e per i diritti di notifica. 

Come funziona la rottamazione delle cartelle? Dipende dalla norma di riferimento 

Non c’è una formula standard per questo strumento di pace fiscale, è la norma che dispone la possibilità di pagare in maniera agevolata a definire anche tutti i dettagli. 

In particolare, gli elementi principali su cui si articola ogni rottamazione sono i seguenti: 

● periodo e debiti oggetto della sanatoria (fino ad ora le regolarizzazioni arrivano fino al 2022); 

● vantaggi e modalità da seguire per mettersi in regola: quali cifre vengono eliminate dal totale che deve essere versato al Fisco e come si articola la rateizzazione; 

● regole e tempi di accesso: dai requisiti alle modalità di domanda per aderire alla definizione agevolata; 

● cosa succede se si aderisce ma non si paga: dopo quante rate non pagate si perdono i benefici e le conseguenze che ne derivano sul debito. 

Dalle cartelle ammesse alle regole di decadenza, è proprio su tutti questi aspetti che il Governo in queste settimane sta studiando la formula per mettere in campo la cosiddetta rottamazione quinquies. 

Rottamazione delle cartelle: uno sguardo dal passato al futuro 

In sintesi, la rottamazione delle cartelle è uno strumento di conciliazione tra cittadini e cittadine e Fisco che permette di pagare i debiti, ottenendo degli sconti sul totale e delle agevolazioni sui piani di pagamento. 

Questi vantaggi, però, non hanno uno schema standard e possono essere declinati in maniera molto diversa. 

La pace fiscale da un lato prevede una serie di vantaggi per pareggiare i conti con il Fisco, dall’altro offre allo Stato l’opportunità di recuperare delle somme che, in molti casi, non riuscirebbe a riscuotere: il magazzino dei carichi affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione ha superato quota 1.275 miliardi e solo una parte è recuperabile. 

Ma le ultime edizioni non hanno ottenuto il successo sperato, gli incassi non hanno mai superato la metà delle entrate attese, ed è anche da questa considerazione che parte la ricerca della formula giusta per le future rottamazioni.
 

economia/fisco

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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