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Ravvedimento speciale in scadenza il 31 maggio: istruzioni sul pagamento delle rate

(Adnkronos) – Prima con il Decreto Milleproroghe e poi con il Decreto agevolazioni fiscali sono state riaperte le porte del ravvedimento speciale: entro la scadenza del 31 maggio è ancora possibile beneficiare dello strumento messo in campo dalla tregua fiscale per regolarizzare le dichiarazioni presentate fino al 2022 e beneficiare di una riduzione delle sanzioni a un diciottesimo del minimo.
 Per accedere ai benefici previsti è necessario rimuovere le violazioni ed effettuare il primo pagamento delle somme dovute con un numero di rate che cambia in base all’annualità oggetto della regolarizzazione.
 Il ravvedimento speciale permette di regolarizzare la propria posizione pagando, oltre all’imposta e agli interessi, una sanzione pari a un diciottesimo del minimo, anziché pari a un decimo del minimo come previsto nel ravvedimento operoso canonico.
 In base agli interventi normativi che ne hanno modificato il campo di applicazione, ci sono due canali d’accesso ai benefici della tregua fiscale: ● in campo c’è il ravvedimento speciale per il 2022 introdotto dal Decreto Milleproroghe, che prevede la possibilità di versare le cifre dovute in un’unica soluzione o la prima delle quattro rate del piano entro il 31 maggio; ● con il DL n. 39 del 2024 si è aggiunta, poi, la possibilità di accedere nuovamente al ravvedimento speciale originario (relativo al 2021 e agli anni precedenti) pagando sempre entro fine mese la somma completa o le prime cinque rate, ormai scadute in base al calendario stabilito in prima battuta dalla Legge di Bilancio 2023, per poi proseguire con le successive tre. Come ha specificato la circolare numero 11 del 2024 dell’Agenzia delle Entrate, possono beneficiare di questa nuova chance le seguenti categorie di contribuenti: ● coloro che non hanno rispettato la scadenza originaria (30 settembre 2023); ● coloro che intendono sanare ulteriori violazioni riferibili allo stesso anno o ad anni precedenti. I contribuenti che, invece, avevano avuto accesso al ravvedimento speciale ma poi sono decaduti dal beneficio della rateazione possono sanare ulteriori violazioni, a patto che siano diverse da quelle già regolarizzate. Il termine ultimo per i versamenti segna anche la deadline per rimuovere le irregolarità o le omissioni che si intendono sanare. Dal punto di vista pratico per effettuare il versamento è necessario compilare il modello F24 utilizzando i codici tributo riportati nella risoluzione numero 6 del 2023 dell’Agenzia delle Entrate. Chi sceglie di versare gli importi in un’unica soluzione deve corrispondere: ● importo del tributo; ● interessi da ravvedimento, calcolati dalla data della violazione a quella del versamento; ● sanzione ridotta a un diciottesimo. In caso di pagamento rateale, per le dichiarazioni fino al 2021, è necessario considerare cinque delle otto tranche previste per ogni voce e successivamente corrispondere le ultime tre rate nelle seguenti date: ● 30 giugno; ● 30 settembre; ● 20 dicembre. Entro le stesse scadenze chi regolarizza le dichiarazioni relative al 2022 deve versare le altre tre rate di pari importo successive alla prima. Gli interessi pari al 2 per cento vanno calcolati dal 1° giugno 2024 alla data del versamento di ciascuna rata. —economia/fiscowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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