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Modello 730/2025: chi può inviarlo?

[evp_embed_video url="https://video.adnkronos.com/Assets/Video/20250410/ADN_Modello_730.mp4" autoplay="true"] (Adnkronos) – Al via la nuova stagione, con la messa a disposizione delle versioni definitive dei dichiarativi. Chi può inviare il modello 730/2025? In linea generale la dichiarazione dei redditi può essere presentata attraverso tale modello principalmente dai lavoratori dipendenti e dai pensionati.
 Tuttavia da quest’anno possono utilizzare la nuova versione del dichiarativo anche contribuenti titolari di diverse tipologie di reddito, con un ampliamento della platea. Il modello può essere utilizzato anche da chi, pur non avendo l’obbligo di trasmissione della dichiarazione dei redditi, sceglie di inviare il modello 730/2025 per dichiarare eventuali spese sostenute, fruire di detrazioni o chiedere rimborsi relativi a crediti o eccedenze di versamento che derivano dalle dichiarazioni degli anni precedenti o da acconti versati per il 2024. Il punto sui contribuenti che possono presentare il modello 730/2025. Con l’avvio della nuova stagione dichiarativa è opportuno fare il punto sui soggetti che possono trasmettere la dichiarazione dei redditi attraverso il modello 730/2025.
 In linea generale devono presentare la dichiarazione dei redditi i contribuenti che hanno conseguito redditi nell’anno 2024 e non rientrano nei casi di esonero. Anche se rientra in uno dei casi di esonero, può inviare la dichiarazione dei redditi il contribuente che nell’anno d'imposta precedente ha sostenuto eventuali spese, intende fruire di detrazioni o chiedere rimborsi relativi a crediti o eccedenze di versamento che derivano dalle dichiarazioni degli anni precedenti o da acconti versati per il 2024. La dichiarazione deve comunque essere presentata se le addizionali all’IRPEF non sono state trattenute o sono state trattenute in misura inferiore a quella dovuta. In determinati casi si può scegliere il modello 730/2025. Il dichiarativo può essere utilizzato principalmente dai lavoratori dipendenti e dai pensionati.
 La nuova versione del modello permette un potenziale ampliamento della platea, grazie ai nuovi quadri M e T che sono stati inseriti per accogliere alcune tipologie di reddito. Nello specifico: ● il quadro M è stato predisposto per l’inserimento dei redditi soggetti a tassazione separata e a imposta sostitutiva e per l’inserimento dei dati relativi alla rivalutazione del valore dei terreni; ● il quadro T deve essere invece utilizzato per l’indicazione delle plusvalenze di natura finanziaria. Un elenco dei soggetti che possono utilizzare il modello 730/2025 è riportato all’interno delle apposite istruzioni per la compilazione, fornite dall’Agenzia delle Entrate: ● pensionati o lavoratori dipendenti; ● persone che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente; ● soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca; ● sacerdoti della Chiesa cattolica; ● giudici costituzionali, parlamentari nazionali e altri titolari di cariche pubbliche elettive; ● persone impegnate in lavori socialmente utili; ● lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato per un periodo inferiore all’anno; ● personale della scuola con contratto di lavoro a tempo determinato; ● produttori agricoli esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta (Mod. 770), IRAP e IVA; ● persone che percepiscono alcune tipologie di redditi soggetti a tassazione separata e/o a imposta sostitutiva, nonché da rivalutazione del valore dei terreni; ● persone che percepiscono redditi derivanti da cessione di partecipazioni non qualificate, obbligazioni e altri strumenti che generano plusvalenze, nonché plusvalenze derivanti dalle cessioni di partecipazioni qualificate e dalla cessione di cripto-attività. La versione definitiva del modello 730/2025 è online dallo scorso 10 marzo. Anche novità relative all’attuazione della riforma fiscale, nello specifico quelle introdotte dal decreto legislativo n. 1/2024, rientrano nel nuovo dichiarativo. La nuova versione del modello vede un ampliamento del potenziale utilizzo del dichiarativo. Nel modello 730/2025 potranno potranno essere inseriti i seguenti: ● redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati; ● redditi dei terreni e dei fabbricati; ● redditi di capitale; ● redditi di lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita IVA; ● redditi diversi; ● alcuni redditi assoggettabili a tassazione separata e a imposta sostitutiva. Le modalità di presentazione restano le stesse: ● direttamente da parte del contribuente; ● tramite un CAF o di un intermediario abilitato. La scadenza è in calendario il 30 settembre 2025. Superato tale termine, i contribuenti dovranno utilizzare necessariamente il modello Redditi Persone Fisiche 2025 da trasmettere entro il 31 ottobre prossimo. In generale è esonerato dalla presentazione della dichiarazione il contribuente, non obbligato alla tenuta delle scritture contabili, che possiede redditi per i quali è dovuta un’imposta non superiore a 10,33 euro. Sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi anche i soggetti che nel 2024 hanno percepito alcune tipologie di reddito, nel rispetto delle condizioni previste. L’esonero interessa i redditi da abitazione principale e relative pertinenze per le quali non è dovuta l’IMU e altri fabbricati non locati. L’esonero non si applica se il fabbricato non locato è situato nello stesso comune dell’abitazione principale. Sono esonerati dalla presentazione del 730 anche i lavoratori dipendenti o pensionati nel caso in cui i redditi siano corrisposti da un unico sostituto d’imposta obbligato ad effettuare le ritenute di acconto o corrisposti da più sostituti purché certificati dall’ultimo che ha effettuato il conguaglio. Inoltre devono spettare le detrazioni per coniuge e familiari a carico e non essere dovute le addizionali regionale e comunale. Le stesse condizioni si applicano a soggetti titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, compresi i lavori a progetto. Permette di rientrare nell’esonero anche la titolarità dei seguenti redditi: ● redditi esenti; ● redditi soggetti a imposta sostitutiva, diversi da quelli soggetti a cedolare secca; ● redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta. Ci sono inoltre ulteriori ipotesi di esonero che dipendono da un limite di reddito e dal verificarsi di determinate condizioni.
 L’esonero interessa i redditi da terreni o fabbricati, comprese l’abitazione principale e le sue pertinenze per le quali non è dovuta l’IMU, nel limite di 500 euro. Nel caso di periodo di lavoro o pensione non inferiore a 365 giorni è previsto l’esonero anche: ● per i titolari di reddito di lavoro dipendente, pensione e altre tipologie di reddito nel limite di 8.500 euro; ● per i titolari di reddito di pensione, terreni e abitazione principale e suo pertinenze, nel limite di 7.500 euro per i redditi da pensione e di 185,92 euro per i terreni (senza calcolare il reddito che deriva dall’abitazione principale e dalle sue pertinenze); ● per i titolari di assegno periodico corrisposto dal coniuge e altre tipologie di reddito (con esclusione di quelli da abitazione principale e relative pertinenze) nel limite di 8.500 euro; ● per i titolari di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e altri redditi per i quali la detrazione prevista non è rapportata al periodo di lavoro, nel limite di 5.500 euro; ● per i titolari di compensi derivanti esclusivamente da attività in bande musicali e filodrammatiche che perseguono finalità dilettantistiche, nel limite di 30.658,28 euro; ● per i titolari di compensi da attività sportive, nel limite di 15.000 euro. In quest’ultimo caso si fa riferimento ai redditi: ● derivanti esclusivamente da attività sportive nel settore del dilettantismo svolte dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023; ● derivanti esclusivamente da attività nel settore del professionismo svolte dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023 da sportivi under 23. —economia/fiscowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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