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Dal bonus casa allo smart working: le agevolazioni per lo sviluppo dei comuni montani

(Adnkronos) – Quattro diverse tipologie di credito d’imposta, interventi per favorire lo smart working e un bonus per le nuove nascite nei comuni con meno di 5.000 abitanti. 

Sono queste le principali agevolazioni introdotte per favorire lo sviluppo e la ripopolazione dei comuni montani. 

La legge n. 131/2025, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, prevede, infatti, una serie di interventi volti a sostenere la crescita economica e sociale di tali zone, anche tramite nuovi incentivi sia di natura amministrativa che tributaria. Vediamo in cosa consistono. 

 

Il nuovo provvedimento introduce ben quattro tipologie di credito d’imposta con l’obiettivo di sostenere le diverse categorie di persone e imprese che scelgono di stabilirsi nelle zone montane. 

 

Per quanto riguarda in particolare i bonus casa, la prima agevolazione è dedicata al personale scolastico e sanitario. Il credito d’imposta, da utilizzare in dichiarazione dei redditi, copre parte delle spese per l’affitto o l’acquisto dell’abitazione nel comune montano dove si presta servizio oppure in uno limitrofo. 

Il credito è riconosciuto in misura pari al minor importo tra il 60 per cento del canone annuo di locazione dell’immobile (o dell’importo del finanziamento) e l’ammontare di 2.500 euro. Sono previste maggiorazioni in presenza di altri specifici requisiti. 

La seconda agevolazione dedicata alla casa, invece, non è limitata a specifiche categorie di lavoratori e lavoratrici ma a tutte le persone fisiche che, tramite un finanziamento, acquistano o ristrutturano una casa nei comuni montani da adibire ad abitazione principale. 

L’agevolazione, commisurata all’ammontare degli interessi passivi dovuti sul finanziamento, è riconosciuta per cinque periodi d’imposta compreso quello nel corso del quale è acceso il finanziamento. 

In questo caso, però, il credito spetta solo alle persone con meno di 41 anni al momento dell’accensione del mutuo e non vale per le abitazioni di tipo signorile, ville, castelli e palazzi di particolare pregio storico ed artistico (categorie catastali A/1, A/8 e A/9). 

 

Non solo crediti d’imposta. La nuova legge per lo sviluppo delle comunità montane introduce anche una serie di altri interventi, tra cui un bonus per le nuove nascite.
 

Per ogni figlio nato o adottato e iscritto all’anagrafe dei comuni con meno di 5.000 abitanti verrà riconosciuto un contributo una tantum, il cui importo sarà determinato da un apposito decreto ministeriale. 

Con l’obiettivo di contrastare il fenomeno dello spopolamento dei comuni montani e favorire l’integrazione economica e sociale della popolazione, 

viene introdotta anche un’agevolazione per incentivare lo svolgimento dell’attività in smart working. 

Alle imprese che promuovono il lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione è riconosciuto, per gli anni 2026 e 2027, un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali nel limite massimo di 8.000 euro annui. 

Anche in questo caso l’agevolazione è dedicata a lavoratori e lavoratrici con meno di 41 anni, i quali devono anche trasferire la residenza in un comune con meno di 5.000 abitanti. 

Per quanto riguarda l’individuazione dei comuni montani beneficiari delle agevolazioni, la legge delega il Governo ad emanare entro 90 giorni un DPCM che stabilisca i criteri di classificazione dei comuni beneficiari delle agevolazioni. 

economia/fisco

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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