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Cosa contiene e come si legge la busta paga

(Adnkronos) – Ogni mese i lavoratori dipendenti ricevono la busta paga, il documento all’interno del quale è contenuto il valore dello stipendio spettante, così come ulteriori voci quali ritenute fiscali e contributi previdenziali. Leggere la busta paga non è semplice. Le voci che compongono il prospetto riepilogativo sono numerose e consentono, sostanzialmente, di analizzare la propria specifica situazione lavorativa, ma anche quella nei confronti dello Stato e degli enti previdenziali (INPS e INAIL). Ecco quindi che saper leggere correttamente i dati contenuti nella busta paga diventa fondamentale. Un focus sugli aspetti sui quali è bene prestare attenzione per avere una maggiore consapevolezza della propria condizione, lavorativa e fiscale.   È uno dei quesiti che mensilmente si pongono molti lavoratori: come leggere la busta paga? Per capirlo è bene partire dalla struttura del prospetto consegnato dall’azienda. La busta paga è sostanzialmente suddivisa in tre parti: Il primo aspetto sul quale è bene concentrare la propria attenzione è quindi relativo al prospetto che racchiude i dati retributivi, ossia il valore dello stipendio spettante.  Già nell’intestazione della busta paga sono contenuti alcuni dei dati centrali, tra cui quelli che riguardano l’importo della paga base, determinato sulla base del CCNL e differenziato in base alla propria qualifica, così come gli scatti di anzianità maturati. In questa parte è inoltre valorizzato anche il campo dell’E.D.R (Elemento Distinto della Retribuzione), pari a 10,33 euro e riconosciuto a tutti i lavoratori del settore privato. Per capire al meglio il valore dello stipendio effettivo spettante è però necessario scorrere la busta paga e analizzare i dati contenuti nella seconda parte, che racchiudono in righe differenziate le diverse voci che compongono la retribuzione.   Il “cuore” della busta paga è rappresentato dalla seconda sezione. In questa parte il lavoratore può consultare le diverse voci che andranno poi a comporre la retribuzione effettiva spettante. Sulla base della situazione mensile, qui sarà contenuto il dettaglio di: In questa sezione sono inoltre riportati eventuali premi e mensilità aggiuntive (tredicesima o quattordicesima).  È quindi evidente che saper leggere questa parte della busta paga consente al lavoratore di avere un quadro chiaro e preciso di tutte le competenze del mese. Ma nella stessa sezione sono contenuti anche i dati relativi alle trattenute fiscali e previdenziali, così come quelli relativi al riconoscimento delle detrazioni e del trattamento integrativo (il bonus IRPEF).    Analizzare la retribuzione non basta per capire come si compone lo stipendio. Per comprendere al meglio la busta paga è necessario soffermarsi bene anche sull’ultima parte del documento, che racchiude i dati relativi ad esempio alle ritenute fiscali, ma anche ai contributi applicati mensilmente dal datore di lavoro.  I lavoratori dipendenti subiscono infatti l’applicazione di ritenute mensili sul proprio stipendio, in quanto il datore di lavoro agisce come “sostituto d’imposta”: si occupa quindi di versare mensilmente l’IRPEF dovuta dal lavoratore, sulla base della retribuzione erogata. Allo stesso modo, versa per conto del lavoratore anche i contributi previdenziali INPS e i contributi assistenziali per la copertura INAIL. Sono queste quindi le voci racchiuse nel prospetto che chiude la busta paga, e che è bene saper leggere e analizzare per capire come si passa dallo stipendio lordo a quello netto. Sintetizzando quindi, nella terza sezione della busta paga si trovano: ● Dati previdenziali: imponibile previdenziale e contributi INPS e INAIL. ● Dati fiscali: imponibile fiscale, IRPEF lorda e netta, detrazioni e addizionali. ● TFR(Trattamento di Fine Rapporto): comprende il TFR lordo annuo e l'imponibile TFR. ● Stipendio netto: la somma effettivamente percepita dal lavoratore. Le trattenute IRPEF sono indubbiamente la voce più corposa che va a “drenare” lo stipendio percepito dai dipendenti. Sono applicate secondo la logica di aliquote e scaglioni che regola l’applicazione dell’IRPEF, l’imposta progressiva sul reddito delle persone fisiche. L’impatto del Fisco sullo stipendio: l’IRPEF e le addizionali Leggere i dati fiscali della busta paga è forse l’aspetto più complesso. Per comprendere il significato delle trattenute applicate dal datore di lavoro è necessario conoscere il meccanismo dell’IRPEF, che anche nel 2025 resta strutturata su più aliquote e scaglioni. In particolare, sulla base della retribuzione annua prevista si applica: ● l’aliquota del 23 per cento per i redditi fino a 28.000 euro (primo scaglione IRPEF); ● l’aliquota del 35 per cento per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro (secondo scaglione IRPEF); ● l’aliquota del 43 per cento per i redditi che superano 50.000 euro (terzo scaglione IRPEF). Non è però solo l’IRPEF a incidere sul calcolo della voce della retribuzione netta riportata in chiusura della busta paga. All’imposta nazionale vanno aggiunte le addizionali regionali e comunali, ulteriore elemento che determina il totale delle trattenute fiscali applicate ai dipendenti.  Addentrarsi quindi nelle regole per leggere la busta paga comporta quindi la necessità di fare i conti anche con le regole fiscali che disciplinano il rapporto tra contribuenti ed Erario.  Soffermarsi ad analizzare nel dettaglio il prospetto rilasciato dal proprio datore di lavoro permette quindi di diventare cittadini più consapevoli, e comprendere le dinamiche della discussione sempre viva sul “peso” del cuneo fiscale nel mondo dell’occupazione. —economia/fiscowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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