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Come l’AI cambierà le professioni e le relazioni con i clienti

(Adnkronos) – Negli ultimi anni l'Intelligenza Artificiale, AI, ha assunto un ruolo sempre più centrale in diversi settori, trasformando il mondo del lavoro. Le tecnologie basate sull'AI stanno cambiando non solo le professioni tradizionali ma anche quelle digitali e il modo in cui le aziende si relazionano con i propri clienti, offrendo nuove opportunità e sfide. In questo contesto si inserisce il percorso di regolamentazione avviato a livello europeo e nazionale, per definire in che modo l’Intelligenza Artificiale possa essere utilizzata nelle professioni alla ricerca di un equilibrio che permetta di stare al passo con i tempi e tutelare i diritti dei cittadini.  L’impatto dell’Intelligenza Artificiale nel mondo delle professioni è e sarà notevole. Tra i vantaggi c’è, ad esempio, l’automatizzazione delle attività ripetitive e manuali, lasciando più tempo ai lavoratori per svolgere diverse attività. L’impatto interesserà diverse professioni come quella del contabile, del consulente finanziario e dei altre professioni legate ad esempio al mondo dell’e-commerce. Nel settore legale, ad esempio, saranno sempre più utilizzati software basati sull’AI per accelerare la revisione di documenti legali e l'analisi di contratti, permettendo ai professionisti di svolgere attività strategiche. Nel caso dei settori di marketing e delle vendite, diversi vantaggi potrebbero arrivare dagli strumenti di analisi dei dati a supporto della creazione di campagne pubblicitarie personalizzate e dell'identificazione di nuove opportunità di mercato. Ai punti di forza si contrappongono però le preoccupazioni relative alla perdita di posti di lavoro e alla necessità di riqualificazione dei lavoratori.  Le trasformazioni che seguiranno l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale interesseranno anche il rapporto tra aziende e clienti.
 In questo ambito assumeranno un ruolo sempre più determinate i chatbot, gli assistenti virtuali e le tecniche avanzate di analisi predittiva. Grazie a tali strumenti le aziende potranno garantire una maggiore tempestività nella risposta ai clienti e offrire una maggiore personalizzazione. In risposta ai problemi più frequenti potranno essere utilizzati strumenti che permettono di essere reperibili per tutte le 24 ore del giorno e anche nei fine settimana. I nuovi strumenti di analisi dei dati permetteranno inoltre soluzioni personalizzate per aumentare la fidelizzazione. Inoltre, grazie alla predizione dei comportamenti sarà possibile sviluppare servizi collegati con esigenze future dei propri clienti. Questi sono solo alcuni dei cambiamenti che potrebbero interessare la relazione tra mondo delle professioni e clienti. Nonostante ciò, già tali cambiamenti sono sufficienti a porre interrogativi dal punto di vista dell’etica e della corretta gestione dei dati sensibili, nell’ottica del rispetto della privacy. È quindi necessaria una specifica legislazione che adegui il quadro normativo alle nuove trasformazioni.  Nel mese di maggio 2024 è stato avviato l’iter di approvazione del disegno di legge dedicato all’IA. Il via libera del Consiglio dei Ministri è arrivato il 23 aprile 2024 (A.S. 1146). Il testo è poi passato all’esame delle Camere e al momento, dallo scorso 27 novembre, è in corso l’esame in commissione al Senato. La norma ha lo scopo di disciplinare la ricerca, la sperimentazione, lo sviluppo, l’adozione e l’applicazione di sistemi e di modelli di Intelligenza Artificiale con il fine di “un utilizzo corretto, trasparente e responsabile, in una dimensione antropocentrica” finalizzato a “coglierne le opportunità”. Nel testo sono contenute istruzioni per le diverse professioni intellettuali. In linea generale l’utilizzo dell’IA sarà previsto per attività strumentali e di supporto e con l’obbligo di fornire ai clienti informazioni con un linguaggio chiaro, semplice ed esaustivo sugli strumenti utilizzati. Sostanzialmente l’intelligenza umana dovrà avere un ruolo predominante su quella artificiale, nell’ottica del rispetto di una posizione antropocentrica. Il DDL, nel pieno dell’iter parlamentare, dovrà essere approvato e tornare poi sul tavolo del governo per l’adozione dei decreti legislativi di attuazione della normativa nel quadro nazionale. Prima di arrivare alla fase finale, però, dovranno essere superati i pareri forniti dalla Commissione europea che ha suggerito all’italia diverse modifiche per raggiungere gli standard europei in materia di Intelligenza Artificiale. Le osservazioni sono state presentate il 5 novembre 2024 e riguardano un disallineamento rispetto all’AI Act, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale europea del 12 luglio scorso. Per le professioni intellettuali la principale critica è un approccio troppo restrittivo sull’utilizzo dell’IA da parte del testo di legge italiano. Un’ulteriore critica riguarda l'indipendenza delle autorità competenti, l’AgID e l’ACN. Ulteriori nodi da sciogliere riguardano anche i dati e la loro gestione. Si dovrà attendere il testo finale per avere un’idea più precisa di come la norma impatterà nel mondo delle professioni e quali saranno le regole previste per i rapporti tra aziende e clienti. —economia/fiscowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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