Fine vita, il Consiglio regionale della Toscana presieduto da Antonio Mazzeo ha approvato, con emendamenti, la proposta di legge di iniziativa popolare sul fine vita ‘Liberi subito’ promossa dall’associazione Luca Coscioni e supportata da oltre 10mila firme.
La Toscana è la prima regione in Italia a introdurre una regolamentazione sulla procedura con la quale le persone che vogliono accedere al suicidio assistito possono far domanda all’Asl, e su tempi e modalità di risposta della commissione preposta a verificare la sussistenza dei requisiti fissati dalla Consulta affinché l’aiuto al suicidio non costituisca reato.
La Toscana ha la nuova legge sulle procedure e i tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito. Il Consiglio regionale ha approvato a larga maggioranza, con 27 voti a favore (Partito democratico, Italia viva, Movimento 5 Stelle e gruppo misto), 13 voti contrari (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia) e un voto non espresso (dalla consigliera del Pd, Lucia De Robertis).
Antonio Mazzeo: “Primo ringraziamento al presidente Sostegni e a tutta la commissione per l’equilibrio con cui in tutti questi nove mesi di lavoro hanno portato avanti un tema così complesso. Il secondo grazie all’Aula, avete dato dimostrazione di cosa può essere la buona politica, fatta di ascolto, di confronto, di punti di vista e sensibilità differenti, partendo dal proprio punto di vista, senza denigrare quello dell’altro. Poi grazie ai diecimila settecento cittadini che hanno sottoscritto questa proposta di legge. Non so se avremmo avuto la forza e il coraggio di essere oggi qui, avete aperto in noi lo spazio di porci domande profonde che ci hanno portato a esprimere un voto libero, democratico, nel dna della Toscana. Poi un grazie agli uffici, al legislativo, ci avete aiutato, guidato, sostenuto nei passaggi più difficili. Credo sia una norma di grande dignità, sono orgoglioso di presiedere questa assemblea legislativa”.
Eugenio Giani: “Poche volte ho visto un Consiglio così attivo costruttivamente, è un salto di qualità e di civiltà, che la Toscana compie per prima rispetto alle altre Regioni e al Parlamento. L’attenzione che c’è anche a livello nazionale deriva dal fatto che c’era un vulnus, questa legge si pone con assoluta legittimità. Non corretto parlare di eutanasia, noi diamo conto secondo i criteri che ci detta l’ordinamento e non fa altro che dare atto di procedure rispetto ai farmaci usati e al percorso che si deve seguire”. Giani cita Paolo Malacarne, “per anni primario di terapia intensiva a Pisa, ci spiega e ci dice cosa è avvenuto dopo la sentenza della Corte dopo il 2019. Il nostro è un messaggio, un’espressione di civiltà al livello nazionale. Dopo sei anni, non è possibile che il Parlamento non ascolti l’indicazione forte e precisa della Corte costituzionale”.
Associazione Luca Coscioni: “Siamo grati alle consigliere e consiglieri della Regione Toscana per avere approvato la nostra legge ‘Liberi Subito’, che definisce tempi e procedure per l’aiuto medico alla morte volontaria. È una legge di civiltà perché impedisce il ripetersi di casi – da ultimo quello di Gloria, proprio in Toscana – che hanno dovuto attendere una risposta per mesi, o addirittura per anni, in una condizione di sofferenza insopportabile e irreversibile” dichiara Filomena Gallo, avvocata e segretaria nazionale dell’associazione Luca Coscioni.
Nella discussione in aula, rendiconta il Consiglio regionale, sono stati approvati gli emendamenti presentati dal presidente della commissione Sanità, Enrico Sostegni (Pd) per la maggioranza. In particolare è stato approvato emendamento n.3 che sostituisce l’art. 2 che rimanda per l’accesso al suicidio medicalmente assistito le persone in possesso dei requisiti indicati dalle sentenze della Corte Costituzionale, approvato con 24 voti favorevoli e 5 contrari. L’emendamento n.4 sostituisce l’art.3 e disciplina la composizione e il funzionamento dell’organo aziendale (Commissione multidisciplinare permanente), approvato con 26 voti favorevoli e 6 contrari. Un subemendamento presentato dal consigliere regionale Marco Stella, Forza Italia, che chiede di inserire un medico di cure palliative con competenze assistenziali è stato approvato. Poi l’aula ha approvato l’emendamento n. 5 che sostituisce l’art .4 che disciplina le modalità di accesso al suicidio medicalmente assisto, con 25 voti favorevoli e 5 contrari.
È stato poi approvato emendamento n.6 con inserimento dell’art.4 bis che fissa in 45 giorni il termine per la conclusione del procedimento, con 25 voti favorevoli e 5 contrari.
Approvati anche gli emendamenti n.7 che inserisce l’art. 4 ter sulle modalità di attuazione;
l’emendamento 8 che inserisce l’art. 4 quater per il supporto alla realizzazione della procedura di suicidio medicalmente assistito, con 26 favorevoli e 7 contrari; l’emendamento n.9 che sostituisce l’art.5 che prevede la gratuità delle prestazioni; l’emendamento n.10 che sostituisce l’art 6 che prevede la norma finanziaria, con 24 favorevoli e 6 contrari. Inoltre l’aula ha approvato un subemendamento al preambolo per garantire assistenza sanitaria e psicologica ai pazienti e l’emendamento n.11 sostitutivo integralmente del preambolo, dove vengono eliminati i riferimenti ad un livello essenziale di assistenza (LEA) con 25 favorevoli e 6 contrari. Nella discussione in aula sono stati respinti numerosi emendamenti e sub emendamenti presentati dal consigliere regionale Marco Stella (Forza Italia).
Gli ordini del giorno – Ad accompagnare l’approvazione della legge regionale sul suicidio medicalmente assistito due ordini del giorno approvati dall’Aula del Consiglio regionale. Il primo presentato dal gruppo di Italia Viva impegna la giunta a sostenere il concetto del fine vita come morte dolce, includendo nelle politiche regionali la valorizzazione delle cure palliative e l’investimento nelle strutture dedicate, come hospice e ospedali di comunità, al fine di garantire un accompagnamento dignitoso alle persone in fase terminale.
È previsto poi l’impegno a ribadire nel nuovo Piano sanitario e sociale integrato regionale 2024-2026, come parte integrante della sua missione, il concetto di ‘nascere bene e morire bene’, con particolare attenzione all’assistenza domiciliare palliativa. È previsto infine l’impegno a verificare che ogni direttore generale delle aziende sanitarie locali dimostri di aver implementato cure palliative adeguate e a prevedere che gli investimenti in tale ambito vengano almeno raddoppiati rispetto agli attuali livelli.
L’ordine del giorno è stato approvato con i 23 voti a favore di Partito democratico, Italia Viva e Movimento 5 Stelle. Erano presenti in Aula ma hanno deciso di non esprimere il proprio voto la consigliera del Pd Lucia De Robertis, e nove consiglieri dei gruppi di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. L’altro ordine del giorno, approvato con i 25 voti a favore di Pd, Italia Viva e Movimento 5 Stelle e gli 11 voti contrari di Fratelli d’Italia e Lega, è stato presentato dal Partito democratico e impegna la giunta ad attivarsi nei confronti del Governo e del Parlamento affinché sia avviato un percorso legislativo nazionale per regolamentare in modo organico e uniforme le procedure relative al suicidio medicalmente assistito, in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 242 del 2019 e n. 135 del 2024. “In tale contesto è previsto l’impegno a sollecitare, in particolare, il Governo affinché assuma un’iniziativa legislativa in materia finalizzata a introdurre una disciplina chiara e uniforme, capace di garantire criteri omogenei per l’applicazione delle pronunce costituzionali, tutelando la dignità della persona e la certezza operativa per i professionisti sanitari coinvolti”.
Le dichiarazioni di voto – “Laicità e diritto all’autodeterminazione”, queste le linee seguire secondo il consigliere Maurizio Sguanci che apre le dichiarazioni prima del voto finale, confermando il voto favorevole del gruppo Italia viva. “Ringrazio l’associazione Coscioni, andiamo a normare procedure sanitarie, che fino ad oggi sono state diseguali, con persone che hanno dovuto aspettare anni, a fronte di un diritto sancito da una sentenza della Corte costituzionale”.
La capogruppo del Movimento 5 Stelle, Irene Galletti si dice “orgogliosa di questo passaggio di civiltà per la Regione Toscana. Il dibattito di questi giorni non è stato facile, ha contribuito a rafforzare le nostre posizioni, sono ancor più profondamente convinta del voto favorevole che andremo a esprimere. Il Parlamento deve affrontare un dibattito come questo, aspettiamo che il Parlamento ci dia una mano e si arrivi ad un’unica legge”. E ringrazia l’associazione Coscioni: “Senza di voi, oggi non saremmo qui”.
“Il dibattito che abbiamo affrontato interroga le coscienze”, dichiara Alessandro Capecchi, che annuncia il voto contrario di Fratelli d’Italia. “Ringrazio gli uffici, il legislativo, per il lavoro svolto su una proposta di legge che è stata sostanzialmente riscritta. Sono assolutamente convinto che la strada che oggi prende la Toscana non sia la più corretta”.
Anche la capogruppo della Lega Salvini, Elena Meini, ringrazia “tutti per il livello di ogni intervento, per l’alto lavoro e l’alto valore espresso in questa occasione. Sarà un tema che credo contraddistinguerà ognuno di noi anche nella prossima campagna elettorale. Ho sentito molte volte Matteo Salvini in questi giorni, ci è stata data la possibilità di esprimerci in maniera totalmente libera e voteremo tutti, seguendo ognuno il proprio percorso, convintamente contro questa legge”.
“Questa proposta di legge d’iniziativa popolare, per quanto ci riguarda, è sbagliata anche per ragioni di tipo antropologico – ribadisce Marco Stella. Contribuisce a costruire nella mentalità comune, nel corpo sociale l’idea che la fragilità e il dolore vanno eliminate, non sono degni di essere vissuti. So bene che il Parlamento dovrà legiferare, però ho paura, non posso chiudere gli occhi, penso all’Olanda, al Belgio, ai Paesi del Nord Europa e a cosa hanno prodotto l’eutanasia e il suicidio assistito. Poi si pone anche una questione politica, maggioranza allargata che prende i voti del Movimento 5 stelle. Mi chiedo come stanno oggi i cattolici dentro il Partito democratico”.
Anche il consigliere Andrea Ulmi (gruppo misto-Merito e lealtà) conferma l’intenzione di voto favorevole alla nuova legge: “L’essenza di questo provvedimento è un escamotage, di fronte al vulnus normativo a livello nazionale. In questa fase transitoria era importante dare un indirizzo preciso che determinasse medesimo comportamento in tutto il territorio. Viviamo in un periodo in cui spesso la politica e il suo posto viene preso dalla magistratura. Per questo, voterò a favore”.
“È impossibile racchiudere in pochi minuti le motivazioni e le sfumature che portano il gruppo del Pd, ad eccezione di un non voto, a votare in maniera compatta a favore di questa legge”, dichiara il capogruppo del Partito democratico, Vincenzo Ceccarelli. “Il mio ringraziamento va innanzitutto ai promotori, ma a tutta l’Aula e sono veramente grato al mio gruppo. Riteniamo che questa sia una legge di civiltà, speriamo rappresenti uno stimolo, una scossa per tutto il Parlamento. Sta nelle competenze della Regione, nell’alveo dell’organizzazione sanitaria dei servizi”.
CINZIA GORLA