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SERRAVALLE PISTOIESE – Sono trascorsi quasi cinque mesi dalla prematura dipartita di Maria Ferro: la giovane di Ponte di Serravalle se n’è andata lo scorso 8 agosto a soli 20 anni, per una tragedia che riunito il dolore ed il cordoglio di un’intera comunità. Ma il suo ricordo continuerà vivere e l’attività di volontariato che nella sua breve vita ha portato avanti proseguirà sotto altre forme: per volontà della famiglia, si è costituta infatti un’associazione di beneficenza a lei intitolata, che si chiama “Per Maria – Come possiamo aiutare?”. Lo ha annunciato Marco Ferro, ex-calciatore professionista (che in carriera ha vestito anche la casacca della Pistoiese) nonché padre di Maria.
Lo stesso Ferro, poche settimane fa ha voluto puntualizzare alcuni aspetti relativi agli ultimissimi giorni di vita della giovane studentessa. “Mia figlia è morta a causa di una sepsi fulminante: aveva il “cuore ballerino”, è vero, ma la sua scomparsa non è dovuta a nessuna crisi cardiaca. Una precisazione che non mi riporterà certo indietro Maria, ma che è doverosa per fare chiarezza e per non aggiungere altro dolore al dolore: era sì cardiopatica, ma secondo i medici aveva comunque la possibilità di arrivare ad 80 anni – ha fatto sapere – due giorni prima che se ne andasse era a cena con le amiche. Quando l’abbiamo accompagnata in ospedale, il giorno della sua scomparsa, avvertiva dolore alla pancia: abbiamo fatto il viaggio chiacchierando, nulla lasciava presagire in quel momento quel che sarebbe successo. Perché abbiamo deciso di costituire l’associazione in suo nome? Per andare avanti, perché il dolore per noi è ancora fortissimo e non passerà mai. Nel nome di Maria, vogliamo essere accanto alle persone diversamente abili ed alle loro famiglie. Oltre a mandare con umiltà un messaggio di vicinanza a quei nuclei familiari, e ci sono, che stanno vivendo la nostra stessa dolorosa situazione”.
Sarà inoltre ristampato il libro “Io Sorrido”, scritto da Maria quando era ancora minorenne e presentato in una delle scorse edizioni della Fiera di Casalguidi (nel 2019, per la precisione). Tra quelle pagine, Maria aveva espresso il proprio approccio alla vita e lanciato un chiaro messaggio: le avversità vanno affrontate con tenacia e determinazione, ma soprattutto con il sorriso. Un messaggio universale, che continuerà a vivere.


