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Bufera politica a Serravalle dopo il ritiro delle deleghe all’ex assessore Gorbi

Il sindaco Piero Lunardi spiega il motivo della decisione: "Nei sette anni in cui abbiamo collaborato non ha perso mai occasione di denigrarmi pubblicamente"

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SERRAVALLE PISTOIESE – Serravalle, si va avanti con un assessore in meno ma non c’è nessuna volontà di fare passi indietro dal punto di vista politico e amministrativo.

Il sindaco di Serravalle Pistoiese Piero Lunardi e l’intera giunta rilanciano l’azione di governo della città in vista della seconda parte del mandato elettorale dopo la bufera politica nata con il ritiro delle deleghe all’ex assessore Federico Gorbi. 

A fare il punto con lui c’erano il vice sindaco nonché assessore ai lavori pubblici Alessio Luigi Gargini, l’assessore al turismo, alla viabilità e al personale Maurizio Bruschi, l’assessore allo sport e alle attività produttive Benedetta Vettori e l’assessore all’istruzione e alle politiche sociali Ilaria Gargini. Presenti anche i consiglieri di maggioranza Patrizia La Pietra e Andrea Basetti.

Un momento di riflessione dopo il ritiro delle deleghe all’ex assessore Federico Gorbi.

Le motivazioni che mi hanno indotto al ritiro delle deleghe sono molteplici – dice Lunardi – Alla base di tutto c’è comunque il suo comportamento nei miei confronti, visto che nei sette anni in cui abbiamo collaborato non ha perso mai occasione di denigrarmi pubblicamente. Quello che però mi ha dato più fastidio di ogni altra cosa è sapere che, in occasione delle elezioni del 2022, quando facemmo la riunione preliminare con i partiti che avrebbero sostenuto nella corsa elettorale, mi fu chiesto dai responsabili della Lega di fare un passo indietro. Mi fu in pratica proposto di fare solo il vicesindaco. Io però non accettai perché, dopotutto ero stato io e non altri a scalzare la supremazia della sinistra nel nostro Comune dopo ben 70 anni. Davanti al mio rifiuto, dopo due anni, sono venuto a sapere che Gorbi, in fase di trattative, aveva già in tasca la tessera della Lega. Questo a me non è sembrato corretto perché, al momento delle elezioni, lui si era presentato come civico e non come esponente leghista, pur essendo comunque la Lega parte della coalizione come gli altri partiti di centrodestra”.

I rapporti con lui si sono poi logorati del tutto in occasione dell’organizzazione dell’edizione 139 della Fiera di Casalguidi – prosegue il sindaco – Quando, per organizzare questo evento, si è incontrato con il vecchio presidente del comitato fiera Paolo Ciampi ed hanno avuto un acceso diverbio tanto che il presidente del Comitato Fiera si è dimesso. A questo punto l’assessore, senza dire nulla a nessuno, ha contattato persone influenti del nostro territorio per formare il nuovo comitato agendo non da amministratore ma da impresario, ponendosi quindi in una traiettoria di scontro con l’amministrazione. Dopo quindi aver restituito la delega della fiera al sindaco in modo arbitrario ha anche affermato che la fiera non ci sarebbe stata. Durante lo svolgimento della fiera ha poi anche presentato un esposto alla procura sulla regolarità dell’esecuzione della fiera da parte del comitato. La sua opposizione all’organizzazione della Fiera è stata strisciante e continua, arrivando addirittura a dire che “io sarei stato l’unico sindaco che dal dopoguerra a oggi che non sarebbe stato in grado di organizzare la Fiera”. La fiera invece c’è stata ed è andata benissimo, con un riscontro di pubblico davvero entusiasmante”.

Fra gli altri motivi che hanno incrinato il rapporto fiduciario con l’attuale consigliere, il sindaco Piero Lunardi ricorda anche l’atteggiamento istituzionale tenuto dall’ex vice sindaco riguardo alla questione del distretto sanitario di Masotti che per un certo periodo privo di un medico di base: “La giunta comunale aveva deciso, congiuntamente, una linea da seguire sulla vicenda – spiega il sindaco – ma lui, senza comunicare a nessuno la sua intenzione, ha voluto presentare comunque una sua mozione al consiglio comunale incrinando così l’unità della giunta. Riguardo poi alle sue continue critiche sull’andamento dei lavori pubblici, lui sapeva benissimo che sei elementi presenti in ufficio, due geometri e un dipendente amministrativo hanno lasciato il loro incarico. Solo da ora in poi, con il ritorno agli standard normali di presenza, sarà possibile rilanciare questo settore”.

Nella sua esposizione, il sindaco Piero Lunardi ha poi voluto affrontare due questioni importanti, come la vicenda Fendi e l’eventuale ripartizione delle deleghe un tempo in mano al consigliere. Così il sindaco si è espresso sulla prima delle due questioni: “L’azienda Fendi è in una fase di piena ristrutturazione dopo il pensionamento dell’amministratore delegato che aveva seguito le fasi del possibile arrivo di un suo stabilimento nel nostro Comune. la nuova dirigenza sta valutando il da farsi e noi rispettiamo questo loro atteggiamento. facciamo comunque presente che, qualora il progetto di Fendi non dovesse andare a buon fine, un altro grande marchio del lusso potrebbe prendere il suo posto visto che ha già espresso il suo gradimento per installarsi nel nostro territorio”.

Riguardo poi alla questione delle deleghe, il sindaco Piero Lunardi spiega: “Per il momento non è previsto l’ingresso in squadra di altri assessori. A tempo debito, valuterò con calma la situazione”.

A dar manforte alle dichiarazioni del suo sindaco, è poi intervenuto il Vvcesindaco e assessore ai Lavori pubblici Alessio Luigi Gargini: “La mia nomina non si basa esclusivamente sul numero di voti di preferenza ricevuti, ma tiene conto di una serie di fattori, tra cui l’abilità a lavorare in squadra, la competenza nell’amministrazione pubblica e la fiducia nel sindaco, cosa di cui ho dato ampia dimostrazione in tutto il mio percorso politico. Io appartengo a una categoria politica che predilige il confronto in campo aperto delle idee per ottenere il miglior risultato possibile e non mi appartiene un’azione politica basata sulla rabbia e il rancore”.

L’assessora alle attività produttive Benedetta Vettori ha poi voluto puntualizzare la sua posizione riguardo alla vicenda Fendi alla luce delle affermazioni nei suoi riguardi formulate proprio dall’ex assessore: “La vicenda di Fendi era totalmente legata all’urbanistica in quanto si trattava di una variante urbanistica e quindi nulla c’entrava con la mia delega alle attività produttive. Infatti ne sono stata tenuta fuori volutamente, ad eccezione di tr riunioni a cui ho partecipato, perché invitata dal sindaco e non certo da Federico Gorbi e poi comunque non ho avuto un ruolo decisionale in proposito. Quindi pretendere che ora sia io a dare delle risposte quando non ho seguito la vicenda perché non riguardava la mia delega, mi sembra alquanto singolare”.

Sulla permanenza del consigliere in maggioranza, rilancia poi l’assessora all’istruzione e alla politiche sociali Ilaria Gargini: “Trovo anomala la sua permanenza. È mancato un sereno confronto con tutti gli altri componenti della giunta e, quando ha restituito gran parte delle sue deleghe, non si è relazionato con nessuno di noi”. A rafforzare questo concetto ha poi provveduto l’assessore al Turismo, viabilità e personale Maurizio Bruschi: “Credo che il sindaco Piero Lunardi abbia detto quasi tutto. Personalmente sono profondamente deluso dall’atteggiamento del consigliere Gorbi. Avevo delle aspettative importanti ma, nell’ultimo periodo, si sono completamente disintegrate. Probabilmente, la voglia di fare il sindaco ha prevalso su tutto il resto. Visto che giravano voci di corridoio che volevano la caduta di questa giunta per far sì di potersi candidare a sindaco prima della scadenza. Una persona che chiede di stare in maggioranza a mio avviso non fa esposti, mozioni, interrogazioni e accessi agli atti su argomenti che conosce come non fa servizi sulla costruzione di rotatorie su una strada provinciale con i soldi del Comune senza condividere con tutti noi. Poi strano che dica che ci sono i soldi per costruire una rotatoria e poi non c’erano per consentire a Comune e Pro loco di Serravalle per partecipare a un bando sulle rievocazioni. Inoltre, i continui litigi con gran parte di questa squadra che da anni lavora unita con il forte mandato dei nostri cittadini. Questo, a mio avviso, ha leso molto la convivenza positiva a favore di quella negativa. A mio avviso c’è modo e modo per arrivare a candidarsi a fare il sindaco. Credo però che con le forzature si vada da poche parti”.

© Riproduzione riservata

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