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SERRAVALLE – Serravalle Civica chiede il taxi di comunità nel territorio comunale.
Lo spiega Elena Bardelli: “Chi è anziano e non ha una rete familiare, chi ha problemi di salute o versa in particolari condizioni socio-economiche spesso incontra difficoltà per gli spostamenti necessari e urgenti, come raggiungere la sede comunale o i patronati o gli altri uffici pubblici per il disbrigo di atti amministrativi o il rilascio di documenti e certificati, oppure la farmacia o il dentista o i distretti sociosanitari per le cure farmacologiche e le prestazioni sanitarie. L’amministrazione Lunardi, sulla scia di altri comuni italiani, potrebbe attivare in via sperimentale il servizio di trasporto gratuito Taxi di Comunità o Taxi solidale in collaborazione – mediante convenzione – con le associazioni del terzo settore presenti sul territorio che si dichiarino disponibili ad accompagnare con i propri mezzi o eventuali mezzi del comune i cittadini in difficoltà”.
“Si tratterebbe di una forma di aiuto concreto – spiega Bardelli – per tutti quei soggetti privi di autonomia, che sono costretti tuttavia ad occuparsi quotidianamente, perché soli, di pratiche burocratiche o di accesso alle prestazioni sociosanitarie. Questo servizio di trasporto gratuito potrebbe essere concepito anche per accompagnare chi lo desidera alla parrocchia o ai vari centri ricreativi, poiché la socializzazione per le persone più fragili, e in particolare per gli anziani o i disabili che spesso vivono condizioni di solitudine, rappresenta certamente un aspetto rilevante, di promozione del loro benessere psicofisico”.
“Ai nostri amministratori – come non manca di sottolineare l’assessore alle politiche sociali e familiari – sembra di fare abbastanza per le fasce più deboli della popolazione – conclude – evidentemente, pur avendo ruoli di responsabilità, non si rendono minimamente conto delle condizioni sociali, economiche e culturali in cui vivono tanti nostri concittadini. Basti pensare che, secondo quanto emerge dall’ottavo rapporto su Povertà e inclusione sociale in Toscana, 57mila famiglie toscane (pari al 3,5%) vivono sotto la soglia di povertà assoluta. Invitiamo la giunta a prendere in seria considerazione la nostra proposta, che oltretutto serve anche a rafforzare i legami solidaristici all’interno della nostra comunità”.