|
Getting your Trinity Audio player ready...
|
SERRAVALLE PISTOIESE – “Poiché sia a livello nazionale che a livello locale le istituzioni sembrano non tenere nella dovuta considerazione la presenza di Pfas nelle acque e nei cibi, numerose associazioni, coordinate dalla Rete Zero Pfas Toscana, hanno commissionato a proprie spese ad un laboratorio privato una serie di analisi per verificare l’eventuale presenza di sostanze perfluoroalchiliche nelle acque toscane”.
Così Serravalle Civica-Indipendenza, che in una nota afferma: “Ricordiamo che i Pfas sono inquinanti eterni: come attestato da studi scientifici, muovendosi velocemente nelle acque finiscono nella catena alimentare, causando gravi danni alla salute: agiscono sul sistema immunitario; aumentano il rischio di alcuni tipi di cancro; provocano alterazioni endocrine, problemi improduttivi e disturbi dello sviluppo”.
“Le analisi commissionate – prosegue il gruppo – sono state condotte sulle acque potabili e sulle acque superficiali in prossimità di depuratori, zone industriali e aree di stoccaggio di rifiuti. Nella nostra provincia è stata rilevata una alta concentrazione di Pfas nelle acque superficiali vicine alla discarica di Fosso del Cassero. I dati emersi sono stati diffusi dalla Rete Zero Pfas Toscana, che ha pubblicato anche la mappa dei prelievi: PFBS: 473,7 ng/L; PFHxS: 12,6 ng/L; PFBA: 285,4 ng/L; PFHXA: 337,5 ng/L; PFHpA: 134,9 ng/L; PFOA: 477,0 ng/L; PFNA: 18,0 ng/L; PFDA: 31,6 ng/L; PFPeS: 2,5 ng/L; 6:2 FTS: 10,5 ng/L; Somma PFC: 2118,2 ng/L; F-DIOX Acid – C604: 334,5 ug/L”.
“L’amministrazione comunale di Serravalle Pistoiese, dove si trova l’impianto di stoccaggio, purtroppo si è sempre rivelata insensibile ai problemi dell’inquinamento ambientale. Basti pensare che la giunta, nonostante abbia incassato i consensi con campagne elettorali dirette contro la discarica, ha recentemente avallato quello che di fatto si è rivelato come un ampliamento volumetrico dell’impianto, richiesto dal gestore e ottenuto da parte della Regione. Inoltre non tiene aggiornata la cittadinanza sull’iter di bonifica della falda acquifera di Ponte Stella, contaminata da cloruro di vinile, e sulla situazione del pozzo di Masotti, dove vengono rilevate da qualche anno sostanze inquinanti. Riguardo ai Pfas, vogliamo ricordare che il sindaco ha pressoché ignorato, nonostante le nostre sollecitazioni, la proposta di mozione indirizzata dalla rete a tutti i consigli comunali della Toscana per chiedere studi e azioni concrete su questi inquinanti”.
“Come abbiamo sempre sostenuto, il presupposto fondamentale per poter vivere serenamente sul territorio comunale non sono le feste, le sagre, le fiere e gli eventi musicali, a cui gli amministratori comunali danno invece priorità assoluta, ma la garanzia e la tutela della salute e della sicurezza pubblica. Le Regioni Veneto e Piemonte grazie alle forti pressioni della cittadinanza si sono mosse, approvando misure più restrittive riguardo ai Pfas. Da sottolineare che il Piemonte ha emanato una legge che fissa i parametri consentiti di sostanze perfluoroalchiliche nelle acque superficiali”.
“Auspichiamo pertanto che l’amministrazione comunale si unisca a noi nelle richieste che formuliamo alla Regione Toscana e ad Asl: un monitoraggio costante delle acque toscane; uno studio specifico sui cicli produttivi, concentrato soprattutto sull’analisi degli scarichi industriali e dei depuratori; un monitoraggio del percolato delle discariche, riservando particolare attenzione alla destinazione del percolato contenente elevate concentrazioni di questi inquinanti; un incremento dei controlli sulle acque potabili e l’intensificazione del monitoraggio degli alimenti maggiormente esposti ad accumulo di Pfas. Caro sindaco – conclude la nota – la salute dei cittadini non si difende a parole, ma con i fatti”.
