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La figura e funzione del notaio nel nostro Paese

Inauguro con oggi una rubrica dedicata ai contratti e alla funzione del notaio nel nostro Paese. Questa rubrica vuole avvicinare il lettore al mondo dei contratti spesso sconosciuto, così che chiunque possa avere una vaga idea di quello che significa sottoscrivere un contratto.

Prima di cominciare a guardare insieme a voi la dinamica dei contratti,  penso possa essere utile spendere qualche parola per spiegare la figura e la funzione del notaio nel nostro Paese.

Ed infatti, è molto facile sentire commenti del genere ”il notaio deve solo mettere una firma”, “il notaio c’è solo in Italia, in Inghilterra non c’è” e altre cose del genere. Premetto subito che la figura del notaio intesa nel senso di notariato latino come è da noi, esiste in 76 paesi del mondo.

Quasi tutti i paesi funzionano con un meccanismo simile. Quelli che non avevano il notaio nella loro tradizione culturale e giuridica, hanno compreso l’importanza della funzione e lo hanno istituito (come ad es. la Cina), utilizzando la tradizione e le competenze del notariato italiano.

Persino negli Stati Uniti d’America, una delegazione di notai italiani fu invitata a spiegare il meccanismo della trascrizione degli atti di compravendita nei registri immobiliari. Sostanzialmente il notaio è un pubblico ufficiale nominato dal governo sulla base di una selezione, assumendo su di sé tutti i costi del servizio, istituito per attribuire pubblica fede agli atti.

Cosa vuol dire questo? Che tutto quello che è scritto in un contratto notarile è vero sopra ogni cosa: se è scritto nel contratto del notaio, allora è vero. Sembra inutile, ma a rifletterci bene non lo è.

Pensate invece che sollievo sia poter contare su questo e quanto stupore genera accorgersi che magari qualcosa poteva essere fatto meglio: siamo abituati, comunque, alla verità nelle parole del notaio.

Esiste una serie di conseguenze di questo ragionamento, tra le più importanti delle quali c’è la circostanza che, salvo eccezioni, non si possa depositare nei pubblici uffici un atto se non proviene da un notaio.

Perché succede questo? Perché il notaio che ha verificato la bontà del contenuto di quanto è dichiarato nell’atto assicura agli uffici pubblici che la verità sarà registrata in quegli uffici e quindi chiunque vorrà consultare i registri potrà certamente sapere che quello che risulta dai registri è la verità.

Nasce così il meccanismo della conservatoria dei registri immobiliari: se vogliamo sapere in che condizioni si trova un immobile da un punto di vista legale e se sull’immobile esistono gravami che possano mettere a rischio l’investimento dell’acquirente, consultando i registri della conservatoria possiamo acquisire tutte le informazioni utili ed essere ragionevolmente tranquilli. Questo perché il notaio, nei limiti delle sue possibilità, riesce a verificare tutti gli aspetti più importanti della transazione che viene svolta.

Voglio fare un paragone con i paesi anglosassoni dove il notaio di tipo latino non esiste.  Quando si desidera effettuare un investimento di carattere immobiliare in un paese anglosassone, la prima cosa da fare è farsi assistere da un avvocato. Anche il venditore sarà assistito da un avvocato, quindi i professionisti incaricati della supervisione del contratto saranno due e il costo sarà così duplicato, mentre in Italia il notaio è al servizio sia del venditore che dell’acquirente ed il costo è unico (senza peraltro sottolineare che il costo degli avvocati nei paesi anglosassoni è ben più elevato del costo del notaio in Italia).

È questo il principale motivo per cui il notaio di tipo anglosassone è chiamato a certificare soltanto l’autenticità delle firme, con ciò intendendo che il notaio anglosassone attesta soltanto chi ha firmato, ma non assume responsabilità per il contenuto del contratto. In alcune autentiche di firma questo è espressamente detto.

Tanta certezza nei paesi anglosassoni non c’è: ricorderete tutti il fallimento della Lehman Brothers, nel 2008. Tutti puntarono il dito contro la mancanza di un sistema efficiente come da noi, che aveva reso possibile concedere prestiti a chiunque con qualunque garanzia, al punto da portare la banca a fallimento.

Finisco dicendo che per svolgere un lavoro così delicato, i notai italiani hanno una straordinaria preparazione, dovendo superare un concorso indetto dal ministero della giustizia di carattere molto selettivo. D’altro canto i notai in esercizio sono obbligati a tenere una copertura assicurativa elevata in relazione al valore delle pratiche dal notaio gestite.

Concludendo, spero di essere riuscita a chiarire:

  1. che il notaio è un professionista a cui viene affidata la cura di una pratica nell’interesse di tutte le parti; non esiste un notaio dell’acquirente o del venditore;
  2. che il costo del servizio notarile è commisurato al valore della pratica, in quanto oltre a tenere conto delle spese generali di studio, è commisurato all’alto valore della prestazione.
  3. che, avvalendosi della propria organizzazione, il notaio applicherà la massima cura nello studio delle pratiche, negli effetti della sottoscrizione, nella assistenza al cliente, funzione che, come abbiamo detto, nei paesi anglosassoni è affidata agli avvocati.

 

Gloria Brugnoli

© Riproduzione riservata

Nata ad Alessandria il 29 maggio 1962, laureata presso la Facoltà di Giurisprudenza di Roma La Sapienza nel 1986, ho conseguito il titolo di Avvocato nel 1992. Esercito la professione di Notaio dal 1996, attualmente in Livorno (Italia). Ho rivestito e rivesto tuttora incarichi di Mediatore nell'ambito dei procedimenti ex D.Lgs. 28/2010 seguendo le parti nella formalizzazione degli accordi di mediazione presso l' Organismo di Mediazione Media Conciliatio. Nella mia attività professionale seguo con passione e dedizione privati e pubbliche amministrazioni, fornendo la mia assistenza in qualsiasi tipo di transazione e operazione commerciale e/o societaria e accompagnando le parti in ogni fase che precede la conclusione della transazione, cercando per esse le soluzioni fiscalmente più convenienti e curando ogni adempimento conseguente presso Registri Pubblici o Agenzie fiscali. Supporto, infine, anche la clientela straniera, dalla due diligence iniziale alla stesura di accordi o contratti preliminari e sino alla redazione del contratto definitivo mediante la stipula degli atti in lingua inglese o avvalendomi di traduttori ufficiali se in altre lingue. Collaboro con i principali studi legali e professionali nella scelta delle soluzioni più appropriate ed aderenti alle esigenze di chi si rivolge al mio Studio.
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