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QUARRATA – Sopralluogo dell’assessora regionale all’ambiente e difesa del suolo Monia Monni nel territorio di Quarrata.
La responsabile della giunta Giani ha fatto il punto sulla situazione del territorio comunale assieme al sindaco Gabriele Romiti e al presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, Paolo Masetti.
“Quarrata è uno dei territori più fragili della Toscana dal punto di vista idraulico – ha detto Monni – L’alluvione del novembre 2023 ha messo a dura prova questa comunità, che si è rialzata con determinazione grazie alla forza dei cittadini e al lavoro dell’amministrazione comunale guidata da Gabriele Romiti, del Consorzio di Bonifica e del Genio Civile. Ma la vulnerabilità resta evidente: la porzione più critica del territorio è un’area di pianura di circa 30 chilometri quadrati, dove il sistema delle acque basse rende difficile la gestione delle piogge, anche quando non sono intense. Per questo abbiamo lavorato con il Comune e il Consorzio a un piano complessivo per la sicurezza idraulica, individuando interventi prioritari. L’idea di fondo è potenziare il ruolo del Dogaia-Quadrelli come asse di drenaggio verso le casse di espansione, alcune già realizzate, altre in fase di progettazione”.
“Negli ultimi dieci anni – ha aggiunto l’assessora – la Regione Toscana ha investito oltre 22 milioni di euro solo su Quarrata, un impegno concreto e significativo. Eppure, secondo il ministro Musumeci, il governo avrebbe destinato alla Toscana 600 milioni di euro in dieci anni per la difesa del suolo. Peccato che questa cifra, spalmata su un decennio e su tutta la regione, sia ben lontana dall’essere risolutiva: basti pensare che più di 20 di quei milioni sono stati investiti solo su Quarrata. Inoltre, 600 milioni in dieci anni equivalgono a 60 milioni l’anno, quando la Toscana, per la sola prevenzione, investe 200 milioni di euro l’anno, metà dei quali provengono dal tributo di bonifica. E questo senza contare le risorse necessarie per la ricostruzione post-evento”.
“Dopo l’alluvione del 2023, solo per Quarrata servirebbero 157 milioni di euro – prosegue Monni – Di fronte a questi numeri il governo non sta facendo abbastanza e le Regioni da sole non possono farcela. Servono risorse adeguate e una strategia nazionale vera per la difesa del suolo. Oggi il territorio è di nuovo in allerta. Non sono previste piogge eccezionali, ma dureranno a lungo e cadranno su un terreno già fragile. Davanti a questa realtà, il gioco dello scaricabarile non serve e la logica dell’assicurazione è una resa inaccettabile. Sarebbe come dire “si salvi chi può”, mentre qui dobbiamo lavorare per salvare tutti, senza distinzioni. La Toscana, insieme ai Comuni, alle Province, alla Città Metropolitana e ai Consorzi, fa la sua parte. Adesso tocca al governo assumersi le proprie responsabilità”.
Il sindaco di Quarrata Gabriele Romiti ha ringraziato l’assessora Monni per il sopralluogo e definito l’incontro “un segno di vicinanza alla nostra comunità da parte di tutta la Regione. Abbiamo fatto il punto sulla situazione post alluvione 2023 che ha colpito duramente il nostro territorio con una richiesta di danni del Comune allo Stato per più di 15 milioni di euro e di ulteriori 134 richiesti dal Consorzio. La mitigazione del rischio idro-geologico è una priorità per questa amministrazione per cercare di mettere in sicurezza il territorio: un comune vasto, fragile per quanto riguarda le acque basse che provengono dai comuni limitrofi e con un Montalbano in difficoltà per le frane”.
Assieme all’assessora e alla sindaca anche il presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, Paolo Masetti, che ha aggiunto: “È stato un incontro molto utile e costruttivo. A Quarrata come in molti altri territori è fondamentale procedere con un approccio di comparto e di sistema: di comparto perché la gestione delle acque basse non conosce confini amministrativi e deve prevedere logiche di autocontenimento localizzato per resistere al passaggio delle piene; di sistema perché è necessaria un’azione congiunta di tutti gli enti e amministrazioni locali; in questo senso il Consorzio mette a disposizione le proprie capacità progettuali, tecniche e amministrative per intervenire con una gradualità di interventi e secondo un masterplan che tenga conto appunto dell’intero comparto idraulico”.