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Temporali improvvisi in estate, non è così raro. Al mare o in montagna, uno dei pericoli più terribili – ricorda la Protezione civile – è rappresentato dai fulmini. La maggior parte degli incidenti causati dai fulmini si verifica proprio all’aperto: la montagna è il luogo più a rischio, ma lo sono anche tutti i luoghi ampi ed esposti, come ad esempio un prato o un campo di calcio, soprattutto in presenza dell’acqua, come il mare, le spiagge, i moli, i pontili, le piscine all’esterno. In realtà, esiste un rischio residuo connesso ai fulmini anche al chiuso. E' importante sapere che se una persona viene colpita da un fulmine, il suo corpo non resta elettricamente carico e quindi può essere soccorsa subito, senza alcun rischio. All'aperto nessun luogo è sicuro, quindi la prima cosa da fare è raggiungere rapidamente un luogo chiuso e aspettare almeno 30 minuti dopo l'ultimo tuono, prima di riprendere le attività all’aperto. In mancanza di un edificio, bisogna cercare riparo all’interno dell’automobile con portiere e finestrini chiusi e con l’antenna della radio possibilmente abbassata. Per capire dove si abbatteranno con maggior frequenza le scariche elettriche bisogna considerare la forma degli oggetti, non il materiale di cui sono composti. I bersagli privilegiati sono quelli alti (alberi, pali, tralicci) o comunque sporgenti rispetto a un ambiente circostante più basso (anche una singola persona in un luogo ampio e piatto, come un prato o una spiaggia), e quelli di forma appuntita (ombrello, canna da pesca, ecc.). Se si è costretti a restare all’aperto e non si ha la possibilità di raggiungere rapidamente un riparo sicuro, la cosa da fare è allontanarsi dai punti che sporgono sensibilmente, come pali o alberi, e non cercarvi riparo, specie se sono isolati e più elevati rispetto alla vegetazione circostante. Se si viene sorpresi da un temporale in montagna: scendere immediatamente di quota, evitando la permanenza su percorsi particolarmente elevati, esposti o di forma appuntita, come creste o vette, tenendosi alla larga dai percorsi attrezzati con funi e scale metalliche e interrompere immediatamente eventuali ascensioni in parete. Raggiungere rapidamente un percorso a quote inferiori, camminando, se possibile, lungo avvallamenti del terreno (conche, valloni, fossati ma fai attenzione a eventuali inondazioni in caso di forti piogge). Se si è insieme ad altre persone, non tenetevi per mano e camminate a una distanza di almeno 10 metri gli uni dagli altri. Cercate riparo all’interno di una costruzione o, se raggiungibile in tempi brevi, in automobile. Ricoveri meno sicuri, ma utili in mancanza di alternative migliori, sono grotte, bivacchi o fienili, a patto di mantenersi distanti dalla soglia e dalle pareti. Una volta raggiunto un riparo, ma anche se si è costretti a sostare all’aperto mantenere i piedi uniti, rendendo minimo il punto di contatto con il suolo, così da ridurre l’intensità della corrente in grado di attraversare il tuo corpo. Per lo stesso motivo, evitare di sedersi o, peggio, sdraiarsi per terra. Sempre con i piedi uniti, si può assumere una posizione accovacciata, meglio se frapponendo tra te e il terreno un qualsiasi materiale isolante. Anche in questo caso, restare il più possibile distante da altre persone che sono con te.
Al mare o al lago, evitare qualsiasi contatto o vicinanza con l’acqua: il fulmine, infatti, può causare gravi danni anche per folgorazione indiretta, dovuta alla dispersione della scarica che si trasmette fino ad alcune decine di metri dal punto colpito. Quindi, uscire immediatamente dall’acqua e allontanarsi dalla riva, così come dal bordo di una piscina all’aperto. Bisogna ricordare anche che barche, canoe e piroghe, anche se coperte, non proteggono in alcun modo dai fulmini. Cercare rapidamente riparo all’interno di un edificio o, se non è possibile, in un’automobile, tenendo presente che in luoghi molto ampi e piatti, come le spiagge, si è maggiormente esposti. Liberarsi di ombrelli, ombrelloni, canne da pesca e qualsiasi altro oggetto appuntito di medie o grandi dimensioni.
In campeggio, durante il temporale, è bene ripararsi in una struttura in muratura, come i servizi del camping o, in mancanza di questi, all’interno dell’automobile. Non è invece indicato cercare riparo in roulotte o camper, a meno che non siano in lamiera metallica. Se invece si è in tenda ed è impossibile ripararsi altrove: evitare di toccare le strutture metalliche e le pareti della tenda; evitare il contatto con oggetti metallici collegati all’impianto elettrico (è comunque bene disalimentare le apparecchiature elettriche); isolarsi dal terreno con qualsiasi materiale isolante a disposizione.
In casa il rischio fulmini è fortemente ridotto, seguire comunque alcune semplici regole durante il temporale, tenendo presente che un edificio è un luogo sicuro, purché non si entri in contatto con nulla che possa condurre elettricità: evitare di utilizzare le apparecchiature connesse alla rete elettrica e il telefono fisso. Se si ha bisogno di comunicare, si può usare il telefono cellulare o il cordless. Tenere spenti gli apparecchi ad alimentazione elettrica (meglio ancora staccando la spina), in particolare televisore, computer ed elettrodomestici; non toccare gli elementi metallici collegati all’esterno, come condutture, cavi, tubature ed impianto elettrico; evitare il contatto con l’acqua (rimanda al termine del temporale operazioni come lavare i piatti o fare la doccia, nella maggior parte dei casi basta pazientare una o due ore); non sostare sotto tettoie, balconi, capannoni, padiglioni, gazebo e verande che non sono luoghi sicuri. Riparati invece all’interno dell’edificio mantenendoti a distanza da porte e finestre, assicurandoti che queste ultime siano chiuse. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Temporali e fulmini, al mare o in montagna: ecco cosa fare
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