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Partite IVA: con il modello CPB parte la procedura di adesione al patto con il Fisco

(Adnkronos) – Il concordato preventivo biennale per le partite IVA che applicano gli ISA parte con la compilazione dell’apposito modello messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.  Il modello CPB, da trasmettere unitamente agli ISA, accoglie gli ulteriori dati che il contribuente dovrà comunicare ai fini del calcolo della proposta di reddito concordato da parte del Fisco. Un focus su tempi, regole e istruzioni.  Il 28 febbraio è stata approvata la modulistica per la comunicazione dei dati necessari ai fini del concordato preventivo biennale. Il modello CPB è stato aggiornato dall’Agenzia delle Entrate il 15 giugno, ai fini di recepire le novità introdotte dal decreto attuativo MEF approvato a ridosso dell’avvio delle procedure di adesione al patto tra Fisco e partite IVA. Il modello dovrà essere compilato ai fini di dichiarare i dati utili al calcolo della proposta di concordato preventivo biennale per il biennio 2024-2025, e rappresenta quindi l’adempimento che inaugura l’iter di valutazione della convenienza dell’adesione. Dal punto di vista operativo, il modello CPB dovrà essere trasmesso dai soggetti ISA unitamente ai dati utili per l’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale, e quindi ad ultimo entro il 31 ottobre prossimo, scadenza per l’invio della dichiarazione dei redditi. Se nei fatti ai fini del calcolo della proposta di concordato il Fisco si avvarrà dei dati a propria disposizione, scandagliando le informazioni contenute in Anagrafe Tributaria e nelle altre banche dati pubbliche, al contribuente è richiesto indicare ulteriori dati ed elementi, a partire dall’assenza di cause di esclusione.
 Barrando la casella presente nel rigo P01, il titolare di partita IVA dovrà dichiarare di non avere debiti tributari ovvero, nel rispetto dei termini previsti per aderire al CPB, di aver estinto quelli che tra essi sono d’importo complessivamente pari o superiori a 5.000 euro per tributi amministrati dall’Agenzia delle entrate ovvero per contributi previdenziali definitivamente accertati con sentenza irrevocabile o con atti impositivi non più soggetti a impugnazione. L’assenza di cause di esclusione, quale ad esempio la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi in uno dei tre periodi d’imposta precedenti, dovrà essere attestata barrando l’apposita casella presente al rigo P02. Di particolare rilievo, nel modello per l’adesione al concordato preventivo biennale, il rigo relativo agli eventi straordinari che legittimeranno una riduzione del reddito proposto dal Fisco. A individuarli è stato il decreto MEF pubblicato il 15 giugno, che contiene le regole per l’adeguamento della proposta di concordato per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2024 in caso di eventi specifici comunicati dal contribuente che hanno comportato la sospensione dell’attività.
 Si tratta ad esempio di eventi calamitosi o di altri eventi straordinari che hanno comportato danni ai locali dedicati all’attività svolta o alle scorte di magazzino, ma anche dei casi di sospensione dell’attività ai fini amministrativi o dello stop all’esercizio della professione. Si tratta di casistiche che dovranno essere indicate nel modello da presentare all’Agenzia delle Entrate, al rigo P03, al fine di beneficiare dell’adeguamento al ribasso del reddito e del valore della produzione netta concordato nelle seguenti misure: ● 10% in caso di eventi straordinari che hanno comportato la sospensione dell’attività economica per un periodo compreso tra 30 e 60 giorni; ● 20% in caso di eventi straordinari che hanno comportato la sospensione dell’attività economica per un periodo superiore a 60 giorni e fino a 120 giorni; ● 30% in caso di eventi straordinari che hanno comportato la sospensione dell’attività economica per un periodo superiore a 120 giorni. La modulistica per il concordato preventivo biennale dovrà essere predisposta e trasmessa, in caso di adesione, entro il termine per l’invio della dichiarazione dei redditi.  È firmando il rigo P10 del modello CPB che il contribuente dichiarerà di voler accettare la proposta di concordato per il biennio 2024-2025 e la scadenza ultima è fissata al 31 ottobre prossimo.  La campagna del concordato stenta però a partire a pieno, considerando il lavoro di revisione di un Istituto che ad oggi convince poco professionisti e imprese.  Si attende la messa a terra degli ulteriori correttivi nelle mani del Governo, volti a rendere più conveniente l’accettazione del patto con il Fisco, con il possibile aggiornamento anche di regole e istruzioni operative da parte dell’Agenzia delle Entrate.  I software di calcolo potrebbero cambiare ancora, così come la modulistica ad oggi fornita. Il concordato è ancora tutto da scrivere e si candida in ogni caso a diventare protagonista degli adempimenti fiscali che seguiranno il periodo della tregua di Ferragosto. —economia/fiscowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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