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PISTOIA – Nella Sala Gatteschi della Biblioteca Forteguerriana, giovedì 13 febbraio, alle 17 sarà inaugurata la mostra Maya mi volli chiamare. Una scrittrice poliedrica, protagonista nella Pistoia del ‘900.
La mostra, curata da Grazia Villani e Lorenzo Cristofani, ripercorre le vicende biografiche e intellettuali della scrittrice pistoiese Maya – pseudonimo di Iva Perugi Gonfiantini (1884-1967) – all’interno del contesto storico, sociale e culturale degli avvenimenti e cambiamenti che interessarono gli anni Dieci, Venti e Trenta del Novecento, periodo di maggiore attività della scrittrice.
Si tratta della seconda edizione, arricchita da ulteriore documentazione, della mostra Io, Maya organizzata a Calamecca nell’estate del 2023, con materiale proveniente dalla collezione Gonfiantini-Caribotti e dalle raccolte della Biblioteca Forteguerriana.
Iva Perugi usa il nome d’arte Maya per la prima volta nel 1918, nella raccolta poetica Versi, derivandolo dall’universo culturale orientale; lo stesso nome sarà apposto sulla residenza estiva di Calamecca, a cui la scrittrice e la sua famiglia rimarranno sempre legate. L’ambito della narrativa al femminile e per l’infanzia sono quelli di maggiore notorietà per Maya: una delle collane che accolsero le sue pubblicazioni, intitolata Biblioteca delle signorine, specifica bene il pubblico destinatario dei numerosi libri usciti nella prima metà del ‘900. Tra questi, Volontà di donna e La sete estinta, Gli umiliati e La resurrezione, romanzi sociali in cui le protagoniste affrontano la complessità e i drammi indotti dai mutamenti sociali. La lunga collaborazione con riviste italiane al femminile come Cordelia e Penelope, insieme alla corrispondenza epistolare con personalità della cultura, tra cui Grazia Deledda, Nobel per la letteratura, e Ada Negri, unica donna ammessa all’Accademia d’Italia, confermano l’inserimento della scrittrice nel mondo intellettuale dell’epoca. Non meno importanti sono l’impegno sociale e civico a Pistoia, nella pedagogia e nella didattica.
Maya viene individuata come curatrice di una mostra didattica in occasione dell’esposizione provinciale del 1929, organizzata in un clima di orgoglio e autocelebrazione per l’elevazione di Pistoia a capoluogo di provincia. Quaderni, disegni e canti che gli studenti delle scuole locali, in parte diretti dalle insegnanti, compilarono per valorizzare tradizioni, folklore e bellezze della comunità, sono oggi conservati nel fondo La scuola in mostra della Biblioteca Forteguerriana e costituiscono una fonte storica privilegiata per conoscere il territorio. Maya fu inoltre autrice della prima guida artistica di Pistoia scritta da una donna.
La mostra resterà aperta fino a venerdì 16 maggio negli orari di apertura della biblioteca, con l’avvicendarsi di momenti di incontro e approfondimento: giovedì 6 marzo, alle 17, Giovanni Capecchi terrà la conferenza Momenti e protagonisti della letteratura a Pistoia negli anni di Maya.
Giovedì 10 aprile, alle 17, Federico Ceccanti e Claudio Coppi ci condurranno un un percorso attraverso la botanica, una delle passioni di Maya. Infine, sabato 10 maggio alle 17, il gruppo musicale Toscanto si esibirà nel canto di versi tratti dai quaderni de La scuola in mostra.
L’ingresso all’inaugurazione è libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili.