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PISTOIA – Troppi cantieri aperti in provincia di Pistoia. E Confcommercio alza la voce.
“Dal centro città alle periferie, fino alla Montagna, il territorio pistoiese è tappezzato dai cantieri aperti. Con una costante: spesso lavori normali diventano interminabili, mandando intere zone in tilt”. A dirlo è Confcommercio, da molti mesi impegnata in una battaglia per tutelare chi soffre maggiormente dei rallentamenti e delle inefficienze, le imprese.
“Sono loro che ci rimettono, insieme ai cittadini. Oggi assistiamo ad un quadro per certi versi sconcertante, diffuso a macchia di leopardo. Soltanto pochi giorni fa siamo tornati ad alzare la voce per l’assurda situazione di Ponte all’Abate, dove i tempi si protraggono ogni volta, mettendo a repentaglio la vita delle aziende. Una situazione surreale è anche quella vissuta per le opere a Pontenuovo, oggetto di continui rimpalli di responsabilità, con il risultato che ancora non si è giunti alla conclusione nei tempi previsti”.
“Spostandosi in centro città – prosegue l’analisi – destano invece preoccupazione le tempistiche per il cantiere di piazza San Lorenzo, a lungo fermo e poi ripartito a due velocità, per la scoperta di sottoservizi vetusti che hanno richiesto un intervento aggiuntivo, con conseguente allungamento del cronoprogramma. Noi abbiamo già chiesto e ottenuto una rimodulazione dei parcheggi per dare ossigeno alle attività, ma l’ipotesi di nuovi imprevisti sarebbe allarmante”.
“Non va molto meglio nella zona di Sant’Agostino, dove i lavori sul cavalcavia procedono al rilento da anni e determinano costanti problemi per la circolazione, dato che, ancora oggi, c’è un’unica corsia utilizzabile”.
Non c’è pace nemmeno per la Montagna, peraltro nel corso di una stagione che, dopo anni difficili – la pandemia prima, l’assenza di neve un anno fa – sta generando soddisfazione. “I lavori alla SS12 non procedono, lì si interviene soltanto quando si verifica una nuova criticità. Nei weekend, quando la circolazione aumenta in modo esponenziale, servono i movieri per dirigere, lentamente, il traffico. Un’arteria così cruciale per quel tessuto economico oggi non è all’altezza della funzionalità richiesta”.
“In mezzo alle schermaglie tra società e istituzioni, incomprensioni e inefficienze, il conto lo pagano sempre le imprese e i cittadini. Opere in molti casi ordinarie provocano sconvolgimenti incomprensibili. Confcommercio continuerà a monitorare quotidianamente queste situazioni e a denunciarle, per salvaguardare il lavoro delle aziende che rappresenta, valore irrinunciabile per tutto il territorio. Il tempo dell’attesa è già scaduto, ora serve una svolta”.