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PISTOIA – “La campagna elettorale per i 5 referendum sta svolgendo al termine. Ancora qualche giorno e poi, l’8 e il 9 giugno, andremo a votare (speriamo davvero in tanti). Non posso sapere se sarà raggiunto il quorum, né se i sì saranno la maggioranza, ma una cosa la so: come mostrano le foto, i volontari Spi Cgil in questi mesi, ‘pancia a terra’, hanno contribuito in maniera eccezionale alla riuscita della campagna elettorale”.
Così Andrea Brachi, segretario Spi Cgil Prato Pistoia, che in una lettera aperta ai non pensionati, afferma: “Non c’è stato paese, frazione, quartiere, mercato che non sia stato visitato, non c’è cassetta delle poste che non abbia ricevuto i nostri volantini. Abbiamo organizzato le feste di LiberEtà (il mensile dello Spi Cgil Nazionale – un bellissimo giornale a cui vi invitiamo ad abbonarvi) e incontri per spiegare le nostre ragioni”.

“Ma sapete cosa mi ha colpito guardando queste foto? Il sorriso, la dolcezza dei volti modellati dal tempo, il vedere trasparire la gioia dello stare insieme, di condurre una battaglia (difficilissima) in cui i pensionati dello Spi Cgil hanno creduto fermamente. E traspare la consapevolezza di essersi impegnati non tanto per tutelare i diritti dei pensionati (i 5 quesiti non ci riguardano direttamente), ma per tutelare figli, nipoti e le presone più deboli e fragili”.
“Guardate quegli occhi, quei sorrisi, le loro espressioni – prosegue il segretario – e non dimenticate mai che loro sono quelli che hanno combattuto, 40, 50, 60 anni fa, per ottenere diritti e tutele nel mondo del lavoro che non erano allora riconosciuti. Sono quelli che hanno costruito mattone su mattone le Case del popolo, hanno difeso le Camere del lavoro, scioperato, manifestato, subito molte volte percosse, insulti e rappresaglie”.

“Erano – ma soprattutto sono ancora oggi – la parte sana del paese di cui, voi più giovani, dovreste andare orgogliosi. Loro hanno fatto sì che il nostro paese sia ancora oggi un paese democratico in cui, per esempio, è possibile andare a votare. I pensionati lo hanno nel loro Dna: la democrazia va difesa, va difeso il diritto al voto, vanno difesi diritti e tutele nel mondo del lavoro”.
“Nei loro occhi, nei loro volti non vi fermate solo a vedere il passato; se guardate attentamente, vedrete la loro voglia di regalarvi ancora sorprese. Vi diciamo che continuiamo a esserci, a combattere per noi, ma soprattutto per voi. Per questo, quelle foto sono il manifesto migliore, la migliore pubblicità, affinché le persone l’8 e 9 giugno vadano a votare” conclude Brachi.
