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venerdì 11 Luglio 2025
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Presentata la stagione dei teatri di Pistoia: undici i titoli al Manzoni e sei al Funaro

Grandi classici e teatro sperimentale per un'annata all'insegna della prosa di qualità, in attesa dei lavori di ristrutturazione

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PISTOIA – Ai nastri di partenza la prossima stagione dei Teatri di Pistoia che vede 11 titoli in abbonamento (10 al Manzoni e 1 al Bolognini, con due repliche ciascuno), un’anteprima al Funaro e 4 nella sezione Altri Eventi.

Anche quest’anno presenti tre produzioni targate Teatri di Pistoia, di cui una realizzata in coproduzione, con due importanti teatri nazionali tra i partner.

“Siamo particolarmente orgogliosi – dicono dal teatro della proposta che rappresenta il meglio di quanto offre la Scena Italiana: a conferma di questo, la presenza da un lato di due spettacoli freschi di debutto al Festival dei due Mondi di Spoleto (Edipus e Prima del temporale), dall’altro ben 6 dei titoli in cartellone saranno in scena nel teatro più prestigioso del nostro paese (il Piccolo Teatro di Milano), così come in molti tra i più importanti teatri italiani.

Il programma spazia tra classici (Shakespeare, Čechov e Pirandello, con due titoli), autori più contemporanei ma a loro volta divenuti classici (Testori e Pinter) e occasioni di teatro più leggero, di gran richiamo sul pubblico, con i lavori di due artisti che amano misurarsi con linguaggi diversi, quali Ivan Cotroneo e Gabriele Muccino, al debutto in palcoscenico.  Al centro delle vicende portate in scena domina il tema della Famiglia, osservata in molte delle sue sfaccettature: il rapporto genitori/figli, il tradimento, la violenza coniugale che arriva al femminicidio, l’amore tra persone di età diverse fino alle famiglie disfunzionali di Pinter, Muccino e, perché no, di Emma Dante. In un caso sarà presente un tema classico come la Lotta per il Potere che sfocia in un crescendo di folle violenza (il titolo più rappresentativo: Riccardo III). A questi si affianca il tema dell’arte con l’autobiografismo di un grande attore (Umberto Orsini), la disgregazione cui è giunta una compagnia di attori (gli scarrozzanti di Testori) e il rapporto tra mecenatismo e Arte (in questo caso la Musica con la storia di Pannonica Rothschild, la mecenate britannica, la Baronessa del Jazz, che supportò alcuni fra i più famosi musicisti dell’epoca, portata in scena da Alessia Innocenti con il clarinettista Nico Gori).  

La maggior parte delle suggestioni, però, le offriranno gli artisti in cartellone, con le  emozioni – entusiasmi, lodi, applausi, talvolta dissensi – che sapranno suscitare nel nostro pubblico: anche qui sta il bello del Teatro! In primis le compagnie in residenza artistica riconosciuta presso Teatri di Pistoia: la Lombardi – Tiezzi e Sotterraneo, questi ultimi a fine Settembre nella Corte del Funaro con DJ Show, un’occasione per far festa interagendo e ballando con gli spettatori. Anche se non residenti ufficiali, sono di casa ormai a Pistoia artisti come Cristiana Morganti (in anteprima nazionale con The Forest) e Roberto Valerio (al suo secondo Pirandello, sua decima regia pistoiese, accompagnato dai suoi attori ‘affezionati’: Vanessa Gravina, Nicola Rignanese, Massimo Grigò, Franca Penone, Mario Valiani e la novità Max Malatesta). 

E ancora, tra le regie il meglio di quanto offra oggi il panorama nazionale: oltre allo stesso  Federico Tiezzi, maestri della scena come  Massimo Popolizio (con due lavori), Antonio Latella, Andrea Baracco, Emma Dante, ed infine due eccellenze straniere quali Peter Stein e l’argentino Claudio Tolcachir (che, dopo quasi 10 anni dall’intenso e commovente Emilia con Giulia Lazzarini, torna coautore e regista di The Forest). 

Infine gli interpreti: fuoriclasse del Teatro Italiano come i già citati Orsini, Lombardi e Popolizio; primattori quali Silvio Orlando, Maddalena Crippa, Vinicio Marchioni e Alessandro Averone. Per chiudere, un pool di interpreti abituati a spaziare tra teatro, cinema e televisione, seguiti e amati pertanto dal gran pubblico: in ordine di ingresso, Anna Valle, Gianmarco Saurino, Giuseppe Zeno, Donatella Finocchiaro e Anna Galiena.

La via del Funaro

Gli spettacoli della prossima stagione con il pubblico che entrerà nella corte del Funaro ci faranno ridere e riflettere, e tutti e sei, ma proprio tutti, ci ricorderanno quanto sia magico e poetico il teatro e che la nostra vita, per quanto felice e completa, sarebbe un po’ più povera se dovessimo farne a meno.

La stagione si apre in compagnia di Francesco Colella e Giovanni Ludeno, che con maestria interpretano Le vacanze dei signori Lagonia, in tutta la loro intensità e complessità. Una giornata al mare distinta da centomila altre, talmente particolare che ogni dettaglio rappresenta un’epica a sé e che, nell’insieme, contiene l’essenza di quarant’anni di vita comune.

A seguire, due prime assolute, due produzioni targate Teatri di Pistoia. La prima vedrà in scena con Scholé Tommaso De Santis, attore di origini pistoiesi che si cimenta con la storia di don Milani, per ricordarci che, nonostante siano passati quasi sessant’anni, i sacrosanti principi ispiratori e le altrettanto buone pratiche della sua scuola non siano stati mai recepiti dalle nostre istituzioni. 

Con la seconda, Massimiliano Barbini, cuore e anima della biblioteca del Funaro, compagno immancabile del nostro viaggio, ideatore e traghettatore di partenze verso la ricerca del già trovato (e, purtroppo, dimenticato) presenterà il suo nuovo lavoro M-Oliere e altre stoviglie francesi. Un teatro da tavolo che va dritto all’essenza con il beneficio di divagare e con la semplicità che lo contraddistingue. 

Approda al Funaro per la prima volta anche il Teatro della Ribalta con Lo specchio della regina, un appassionante racconto che smonta e rimonta una storia eterna, donandoci una prospettiva del tutto nuova sulla bellezza della diversità. Lo Specchio e la Regina si animano in una danza di relazione, sempre complici come possono esserlo soltanto uno specchio e l’immagine che esso riflette: perché, come diceva Jean Cocteau, “gli specchi dovrebbero riflettere prima di riflettere…”

456 scritto e diretto da Mattia Torre è un vero e raro pezzo di grande bravura teatrale da non perdere, che ci fa ancora una volta condividere il percorso creativo e artistico di uno dei maggiori drammaturghi italiani degli ultimi anni, prematuramente scomparso. 456 è la storia comica e violenta di una famiglia che vive in una valle, isolata e chiusa, oltre la quale sente l’ignoto. Padre, madre e figlio (Massimo De Lorenzo, Cristina Pellegrino, Carlo De Ruggieri) sono ignoranti, diffidenti, nervosi. Si lanciano accuse, rabboccano un sugo di pomodoro lasciato dalla nonna morta anni prima, litigano, pregano, si odiano. Ognuno dei tre rappresenta per gli altri quanto di più detestabile ci sia al mondo. E tuttavia occorre una tregua, perché sta arrivando un ospite atteso da tempo, che può e deve cambiare il loro futuro. Tutto è pronto, tutto è perfetto. Ma la tregua non durerà.

A chiudere la stagione, in prima regionale, sarà Radio Argo Suite con lo straordinario Peppino Mazzotta, nel quale molti riconosceranno il volto di Fazio, l’assistente del Commissario Montalbano nella fortunata serie tv. Una performance per voce e musica, riscrittura dell’Orestea di Eschilo, a cura di Igor Esposito, che compie una coraggiosa impresa drammaturgica pur rimanendo fedele ai materiali classici di riferimento. Questo spettacolo, bello e fortunato, fa sentire il pericolo della realtà che ogni giorno attraversiamo inconsapevoli, in un processo di smascheramento continuo e inesorabile, con un parlare franco e appassionato senza censure né compromessi.

Oltre alla prosa, ovviamente, il programma si completa con i concerti, la danza e il teatro ragazzi.

Scarica qui il programma completo della stagione dei Teatri di Pistoia

“Il riconoscimento della qualità della nostra programmazione artistica e culturale è testimoniato dall’affezione dei nostri pubblici, dall’attenzione che ci rivolgono i più qualificati esponenti del mondo del teatro e dalle valutazioni positive espresse dagli organi regionali e statali in materia – commenta il presidente di Fondazione Teatri di Pistoia Giuseppe Gherpelli – È un riconoscimento che ci inorgoglisce e ci impegna a procedere senza remore di sorta sulla via che abbiamo intrapreso, che è quella di cimentarci con sfide complesse e talora ardue, sempre orientate alla ricerca di proposte nuove, originali, in grado di sperimentare percorsi differenti e stimolanti. Chi ci guarda più da vicino, i nostri pubblici, le nostre amiche e i nostri amici dei Teatri di Pistoia, sa che proviamo a sollecitare e ad ascoltare pareri, ad accogliere suggestioni e suggerimenti, ad avere orizzonti ampi nelle nostre ricognizioni, a non avere timori di sorta nel praticare soluzioni sperimentali”.

“L’imminente costituzione, dovuta in gran parte all’apporto decisivo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, di una fondazione di partecipazione (che, non casualmente, vede fra i suoi fondatori promotori i Comuni di Pistoia, di Abetone Cutigliano, di Sambuca Pistoiese, di San Marcello Piteglio e l’Amministrazione Provinciale di Pistoia, che sono colonne portanti della Fondazione Teatri di Pistoia), che avrà il compito di gestire l’avvio della prima Comunità energetica Rrnnovabile di Pistoia, rappresenta un’ulteriore occasione di confronto nella messa a fuoco dei potenziali risvolti di natura sociale e culturale che ne potranno derivare, e sarà anche, per noi, il modo migliore per aprirci alla collaborazione con gli altri soggetti, il Comune di Massa e Cozzile, la Cna Toscana Centro, la Società Pistoiese Edilizia Sociale (Spes scrl) che vi si sono attivamente impegnati. Il nostro sforzo continua ad essere quello di costruire una autentica comunità di persone e di enti pubblici e privati che concorra a definire e modificare nel tempo le scelte e le azioni della nostra Fondazione, così da renderla effettivamente rispondente alle esigenze della collettività e del suo territorio, perché il miglior teatro pubblico è quello che sa recepire ed accogliere, per decidere, dopo avere sentito bene l’eco dei suoi suggerimenti, soprattutto quelli delle Amiche e degli amici dei teatri, che ci accompagnano nel cammino con acume critico e generosa partecipazione. L’arte e la cultura agevolano la conoscenza, aiutano ad affrontare le criticità e le complessità del presente, avviano ad una socialità pienamente condivisa, sono fra i più efficaci strumenti per combattere ogni facile e falsa semplificazione della realtà”.

“La nostra Amministrazione comunale è pronta a realizzare un intervento storico per la città: il restauro del Teatro Manzoni, luogo di cultura per eccellenza del territorio provinciale. Lo sottolineo perché quando si parla di arte e di sapere, si devono curare due aspetti. Il primo è quello dei contenuti, di cui si sta occupando in modo eccellente la Fondazione Teatri, che è riuscita a riportare le persone in teatro con spettacoli di qualità e diversificati tra loro, capaci di abbracciare un pubblico ampio con gusti ed esigenze diverse. Lo ha fatto partendo dalla convinzione, che è anche la mia, di una cultura a portata di tutti, lontana da quella dei salotti a beneficio di pochi. Il teatro, la musica ed ogni forma di arte sono infatti mezzi di unione, di arricchimento, di cambiamento e di evoluzione per l’intera società. Il secondo aspetto da curare, è quello dei luoghi in cui si fa cultura. Il Comune è impegnato, grazie anche al contributo prezioso di soggetti che hanno a cuore questo patrimonio, come la Fondazione Caript, nella riqualificazione di edifici in cui si può fare spettacolo e in cui la cultura può trovare terreno fertile. Penso, come detto inizialmente, all’ambizioso progetto di restauro del Teatro Manzoni, che prenderà avvio dopo la stagione teatrale presentata oggi, così come alla Saletta Gramsci, la cui riqualificazione è ora in corso, o alla rinnovata Villa di Scornio, dove ha sede la scuola di musica, così come al Pantheon degli Uomini Illustri e San Jacopo in Castellare, entrambi oggetto di restauro e riapertura e, infine, al Convento di San Lorenzo che stiamo riqualificando e che sarà in parte destinato a polo museale”.

© Riproduzione riservata

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