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PISTOIA – Consiglio comunale, approvato l’avvio dell’iter per l’incompatibilità tra carica di sindaco e consigliere regionale a seguito della proclamazione di Tomasi a consigliere dell’assemblea legislativa della Toscana. La delibera, votata lunedì 17, è passata con 19 voti favorevoli (Fratelli d’Italia, Avanti Pistoia per Ale Tomasi sindaco, Libertà è Democrazia, Forza Italia – Amo Pistoia Civica e Lega) e 11 astenuti (Partito Democratico, Pistoia Ecologista Progressista e Civici e Riformisti).
Il provvedimento è stato presentato in aula dal presidente del Consiglio comunale Emanuele Gelli.
“Questo è il primo atto che avvia la procedura di contestazione prevista dall’articolo 69, dopo la proclamazione del sindaco come consigliere dell’assemblea legislativa della Toscana, avvenuta con il provvedimento dell’8 ottobre 2025 – ha spiegato Gelli – L’articolo 65, comma 1, stabilisce infatti che le cariche di presidente della provincia, sindaco e assessore dei Comuni della regione sono incompatibili con quella di consigliere regionale”.
“Con questo provvedimento – ha proseguito il presidente del Consiglio comunale – contestiamo quindi formalmente la causa di incompatibilità. A questo punto il sindaco ha dieci giorni di tempo, a partire dalla notifica, per rimuovere questa condizione. Durante questo periodo potrà scegliere di optare per la carica di consigliere regionale in modo formale, oppure non compiere alcuna scelta”.
“In base alle decisioni del sindaco si aprono scenari diversi – ha aggiunto Gelli – Nel caso in cui opti per la carica di consigliere regionale, si procederà con una seconda delibera che accerterà la decadenza dalla carica di sindaco. Se invece non esercita alcuna opzione, sarà necessaria una seconda delibera di accertamento definitivo dell’incompatibilità, che gli concederà ulteriori 10 giorni per rimuovere la causa. Alla scadenza di questo secondo termine, si arriverebbe poi a una terza delibera che dichiara in via definitiva la decadenza”.
“Preciso che la decadenza, come previsto dalla normativa, – ha concluso Gelli – comporta lo scioglimento del Consiglio comunale. Tuttavia, a differenza del caso delle dimissioni del sindaco, la giunta e il consiglio resteranno in carica fino al primo turno elettorale utile, previsto per la prossima primavera”.
Al termine della presentazione del presidente Emanuele Gelli, sono intervenuti diversi consiglieri comunali tra i quali Luca Cirpiani (capogruppo di Libertà è Democrazia ) e Cinzia Cerdini (capogruppo della Lega).
“Abbiamo votato la decadenza di Tomasi con grande dispiacere sul piano personale – ha detto Luca Cipriani, capogruppo di Libertà è Democrazia -, ma convinti che la vicesindaca Celesti saprà traghettarci verso le elezioni con grande capacità e competenza. Sul piano politico è stato importante la compattezza dimostrata da tutta la maggioranza in appoggio alla giunta, esprimendo la convinzione che questa saprà portare a termine i tanti progetti ancora in corso. Ci avviamo a votare nella prossima primavera ed avremo il vantaggio per cui, non sovrapponendo le elezioni amministrative a quelle politiche come sarebbe successo nel 2027, potremo rivolgerci agli elettori parlando solo della città. Avendo svolto un lavoro egregio, questa circostanza rappresenterà per noi un vantaggio inequivocabile”.
“Il Consiglio comunale ha il dovere giuridico di applicare quanto previsto dal Tuel – ha dichiarato la capogruppo della Lega Cinzia Cerdini – e non siamo stati chiamati a fare una valutazione politica né tanto meno a dare un giudizio sul lavoro del sindaco, ma a un adempimento obbligatorio, una procedura tecnica imposta dalla normativa. Credo profondamente nel rispetto delle istituzioni e delle regole che le governano e il nostro compito è garantire che ogni passaggio previsto dalla legge venga svolto correttamente, in maniera trasparente e serena, senza alcuna forzatura né alcuna strumentalizzazione. Il nostro compito, non era giudicare l’operato del sindaco, ma semplicemente procedere secondo quanto la legge ci richiede. Per questo trovo inappropriato che qualcuno abbia provato a trasformare un obbligo formale in un’occasione di polemica politica, l’ennesima. A Sesto Fiorentino l’opposizione di centro destra si è astenuta e nessun consigliere è intervenuto per fare polemica. A Pistoia è prassi distinguersi”.


