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PISTOIA – Pistoia Basket, giornata di presentazione in casa per il nuovo presidente della società biancorossa, Joseph Mark David.
Arrivato in città nei giorni scorsi, prima della partita disputata dall’Estra Pistoia a Trento, sta prendendo contatto con tutte le parti in causa fra staff, dirigenza, dipendenti, istituzioni (lunedì ha avuto un breve incontro anche col sindaco Alessandro Tomasi) e sponsor per affrontare le varie problematiche che sono sul tavolo e lavorare al meglio per arrivare, intanto, in fondo alla stagione sportiva. E, proprio per quanto riguarda il campo, il focus è puntato sul cercare di ottenere la salvezza senza lasciare niente al caso come ammesso dallo stesso presidente riguardo il mercato: “Stiamo lavorando all’ingresso di un paio di giocatori”.
Numerosi i punti trattati dal neo presidente durante la presentazione alla città e ai media, dalle scelte passate al ruolo di Ron Rowan passando per la composizione della East Coast Sport Group fino agli obiettivi futuri.
“Innanzitutto il mio ringraziamento per come sono stato accolto qui a Pistoia che è una piazza speciale – afferma il neo presidente del Pistoia Basket – purtroppo ciò che è successo prima del mio arrivo è stato un disastro, non ne sapevo niente fino a 3 settimane fa. Nell’ultimo periodo ho lavorato davvero tante ore con Rick Perna e il resto del nostro gruppo per rimediare ed avere fra le mani un progetto serio per il Pistoia Basket: l’obiettivo è quello di sistemare i problemi rimettendo l’organizzazione al centro del progetto, lavorando passo dopo passo. In questo cammino Rick Perna sarà il mio special advisor: prenderemo ogni decisione insieme, visto che ha già lavorato con grandi dirigenti di massimi campionati europei e americani, di più discipline sportive, e penso ci potrà essere di aiuto. Inoltre ha anche aiutato ad acquisire grandi squadre nel calcio italiano, è colui che mi rende fiducioso adesso e che mi ha spinto ad investire in maniera così importante: probabilmente senza di lui non so se saremmo qua oggi. A livello societario, East Coast Sport Group detiene la maggioranza del Pistoia Basket: quando sono stato coinvolto, le informazioni che mi hanno dato non sono state troppo precise. Inoltre, Ron era il presidente e in questi mesi non ha voluto ascoltare i consigli facendo ciò che riteneva più opportuno e quindi è il responsabile della situazione in cui ci troviamo. Come ho già detto, fino a tre settimane fa io non sapevo quasi nulla di quanto succedesse, poi ho scoperto quello che c’era dietro e adesso proveremo a risolvere”.
In occasione della presentazione, il presidente ha approfondito anche la scelta di muoversi in prima persona, cosa l’ha spinto a prendere le redini in mano del Pistoia Basket e quali sono le sue attività dentro e fuori dal basket.
“Io sono entrato nella società nel maggio scorso e, per quanto ne so, ho messo più fondi di tutti da allora ad oggi – prosegue David – nelle scorse settimane tutto si è evoluto fino al 28 febbraio quando ho scoperto che, se non fossero stati messi dei soldi nell’immediato, la squadra sarebbe scomparsa. Sono andato contro i miei amici, contro la logica e contro la maggior parte delle persone che conosco ma c’era bisogno di fare questo investimento perché ho capito che questa è una città che vive per la pallacanestro che merita di avere una squadra. Il futuro? Adesso abbiamo nuovi investitori e stiamo dunque cercando di raccogliere più fondi possibili per andare avanti. E’ ovvio che tutti vogliono sapere cosa ne sarà del Pistoia Basket: arriviamo in fondo alla stagione, vedremo dove saremo e saranno prese le decisioni a riguardo. Di sicuro noi ci saremo, sia in A1 che in A2. Purtroppo Ron Rowan ha gestito in maniera autonoma anche la parte sportiva con l’aspetto più difficile che è esploso con l’arrivo di suo figlio all’interno della squadra: si è messo da solo in una situazione scomoda e difficile. Io non concordo minimamente su come ha lavorato e su come è arrivato a prendere le decisioni, ma adesso è il passato mentre per il presente, a livello tecnico, posso dire che prenderemo un paio di giocatori da avere a disposizione nel rush finale del campionato. Per quanto riguarda la mia vita personale, sono un fisioterapista, ho tre figli e una figlia che sono tutti dottori e lavorano con me, ho due centri fisioterapici a Pittsburgh, ho giocato a basket, da 24 anni sto allenando in High School di alto livello in America e ultimamente ho pubblicato un libro sugli aspetti legati alla difesa nel mondo del basket. Ma adesso sono qua perché voglio aiutare Pistoia“.
In questi giorni, insieme al resto della dirigenza, le attenzioni sono rivolte ad una panoramica generale di quello che è lo stato dell’arte del club in modo da lavorare con la massima armonia e collaborazione, intanto fino alla fine di questa stagione sportiva.
“All’inizio dell’avventura in Italia non ero coinvolto nell’acquisizione del Pistoia Basket quindi non sapevo niente nemmeno di quelli che erano i debiti – aggiunge il presidente Joseph Mark David – sono arrivato due mesi dopo ma, se io e Rick Perna avessimo saputo tutto, probabilmente non so se avremmo deciso di investire. Adesso abbiamo iniziato a guardare ai debiti pregressi e cerchiamo di metterci in pari con tutti i pagamenti che erano ancora da saldare: oggi la priorità è stabilizzare il tutto per poter lavorare al meglio anche in futuro. Se saremo in A1 o A2 lo deciderà il campo ma penso che, a prescindere dalla categoria, questi tifosi continueranno ad amare la loro squadra: noi ci stiamo concentrando sul mercato per un paio di innesti e, dicendo questo, stiamo affermando che l’obiettivo resta la salvezza altrimenti avremmo mandato via tutti i giocatori americani e finito il campionato con gli italiani e le giovanili per pensare a salvare il titolo sportivo. Adesso però dobbiamo concentrarci sul presente e vedere se c’è qualche occasione sul mercato. In questo senso, stiamo lavorando tutti insieme, dal direttore sportivo al coach fino allo staff perché non dovrà più esistere ‘io voglio e prendo questo’ ma lavorare soltanto in simbiosi per far sì che tutte le scelte siano funzionali per il risultato sportivo. Contestualmente, studieremo tutto l’organigramma societario per capire chi fa cosa, analizzando ogni singolo ruolo in modo da lavorare al meglio: capisco la rabbia che c’è in città e fra i tifosi verso Ron Rowan, è la stessa che ho io e la mia, forse, è persino maggiore”.
“Infine – conclude David – per quanto riguarda i nostri partner, ho già parlato con il title sponsor Estra, con il Consorzio, con il main sponsor Lo Conte Edile Costruzioni, con Giorgio Tesi Group e a breve anche con altri: penso che sia opportuno che tutti debbano sapere cosa succede, quindi ho voluto informarli personalmente e tranquillizzarli e poi cercherò di parlare anche con altri partner e con i tifosi”.